venerdì 9 marzo 2007

dopo l'11 settembre


Dopo l’11 Settembre

America che fai piangi?
piangi pure, disperati, cerca affranta
nella polvere tra le rovine delle due torri
i brandelli dei tuoi mille morti,
grida al mondo la tua rabbia,
sbandiera la tua indignazione
da tutte le Tv del pianeta
ma, non dimenticarti America
degli altri infiniti Settembre neri…

America Usa, America Yankee, America Gringo
America Capitalista, America dalle mille facce
bianche e nere, facce dure e tristi
facce da schiavi e da negrieri…

madre d’infiniti Easy Ryder, comunque tu appaia
ora sei nuda sul palcoscenico del mondo e tremi!
ma quanto hai fatto tremare
le genti che hanno subito il tuo giogo
ammantato di democrazia e libertà!
America hai il fiato corto e cattiva memoria
se già hai dimenticato l’11 Settembre della “Moneda”
quello del Cile di Salvador Allende
sbranato con il tuo alto patrocinio…

30 anni di oblio dalla strage
di un popolo che ha pagato col sangue
la sua ricerca di Democrazia…

America, anche Sabra e Chatila
sono state sgozzate in Settembre
ricordi? dai tuoi protetti d’Israele
nella feroce faida di Palestina…

America, oggi colpita a tradimento
da un vile genio del terrore
ma quante volte hai dato spettacolo
con i tuoi orrori raffinati
di spavalda supremazia,
con i tuoi intrighi tentacolari
per stroncare Personalità scomode
dentro e fuori i tuoi confini
per abbattere governi a te invisi
o aiutare dittature gradite
e quante volte America, spregiudicata e immorale
hai foraggiato- ahimè imprudente- presunti amici
che ti si sono poi rivoltati contro
come cani rabbiosi, ingrati…

quante volte sponsor d’ alleati a tempo,
per raggiungere i tuoi scopi
scavalcando sfrontata ogni limite,
per poi risvegliarti con l’incubo di un Bin Laden…

e quante volte America hai imposto
il tuo dictat liberatorio-coloniale
a Paesi sconfitti e umiliati…

Sì, O.K. hai aiutato a liberare l’Europa,
ma a che prezzo!
sei sbarcata e ci sei rimasta
con la Coca Cola e con le Basi Nato,
e ancora ti dobbiamo subire in bieche alleanze…

America, dea effimera della democrazia apparente
della libertà prezzolata, di chi se la può comprare,
tu sei la stessa che ha prima sterminato
e poi ingabbiato nelle riserve come polli da stia
i nativi del West, il fiero popolo pellerossa
chiuso in recinti senza diritti e senza futuro…

America nel tuo DNA c’è Custer e il Little Big Horne
c’è l’assassinio di Malcom X e di Angela Davis,
ci sono Sacco e Vanzetti,
JFK e gli attentati ai tuoi Presidenti
e c’è la Bomba Primordiale
lo Scempio di Hiroshima e Nagasaki
il Fungo dell’Immane Sterminio
già dimenticato, rimosso
ma le radiazioni regalate al popolo giallo
ancora ti accompagnano,
gravano come un’ombra indelebile
sulla tua Storia, non così esemplare…

America, oggi colpita nello spirito civile
dei tuoi cittadini multietnici
solerti stipendiati d’ogni fede
del tuo Efficiente Sistema Economico
non sei la stessa che ha eliminato M.L. King?
Depositaria della “sedia elettrica”
sempre accesa per friggere qualcuno,
oggi, sei l’America di Bush
di uno sciocco integralista immaturo
impavido condottiero di una funesta avventura
che disprezzando la lezione del Vietnam
ti ha trascinato in una guerra senza fine…

America, attenta a dichiarare il falso!
“non è Guerra di Religione, non è Guerra all’Islam
non è la logica dell’occhio per occhio dente per dente
non è la rabbiosa vendetta del Gigante colpito..”

forse è solo Scontro di Civiltà,
intrusione tutt’altro che civile
ammantata d’ipocrisia
nelle sorti di altri popoli
che non l’hanno chiesto né invocato…

America! non perdi il vizio,
cambia solo il colore del pretesto
ieri, il rosso del Comunismo
oggi il nero, del dogma talibano

-o del prezioso petrolio-
pretesti ammantati d’ideali:
devi correre a strappare il Burka alle donne sottomesse

per poter sfoggiare nuovi ordigni micidiali,
devi seminare morte intelligente
per portare la libertà e l’ordine…

America, amata e odiata
oggi più che mai sei senza speranza!


12 Settembre 2003

Allora, domani grande manifestazione nazionale a Palermo contro la privatizzazione dell'acqua. Grande onore per Palermo, bisognerà meritarselo. Saremo in molti? Abbastanza da giustificare questa scelta importante? Il dubbio che la gente, le cosiddette masse non siano in realtà presenti mi assale e mi preoccupa. Ci saranno i soliti impegnati, le avanguardie, quattro gatti che non possono da soli spostare i rapporti di forza. Aspettiamo di vedere cosa succederà.



sabato 3 marzo 2007




Belice, una memoria


da un nord scuro e nebbioso
poveri di monete
ma ricchi d’animo
e di spirito d’avventura
planammo in questo sud
riarso dal sole
e dalla dura lotta per la vita...
tra baracche di lamiera
e speranze mai sopite
di ricostruire le povere dimore
abbattute
dal profondo tremito della terra...
tra rabbia e urla sconnesse
di genti da sempre abbandonate
nella loro miseria antica...
tra donne e uomini distratti
dai doveri dell’ideologia
per l’impellenza quotidiana
di campare la famiglia
in quella dimensione greve
di un sud da sempre privo
dei più banali diritti, per noi scontati
come l’acqua e il lavoro...
pieni di sacro furore
siamo arrivati noi estranei
noi così diversi e multietnici
provenienti da Milano e da Bahia...
ci siamo rimboccate le maniche
abbiamo lavorato con lena nuova
discusso e fatto comizi
lottato per un’idea di giustizia...
abbiamo trovato nuovi amici
compagni forti o titubanti
i tanti Pino Saro Vincenzo
fragili nella loro filosofia semplice
ma attenti ai nostri passi...
donne minuscole come Vincenzina
madri risolute dallo sguardo di fuoco
che ci taliavano circospette...
noi sicuri della forza dei valori
impegnati tra una scuola quadri
e un’assemblea popolare
tra un’abbanniata e uno schiticchio
siamo cresciuti dentro
imparando piano la loro dignità...
correndo frenetici
da una riunione all’altra
cocciuti militanti
di un’ideologia allora fulgida
al cui servizio abbiamo messo
chi il braccio, chi la mente
chi l’arte della fotografia
per fissare le immagini
di una realtà cruda
che cominciava ad appartenerci...
portavamo nuove idee di lotta
originali sperimentazioni
come la disobbedienza civile
per quelle genti fiduciose
nell’ultimo disperato tentativo
di ottenere i propri diritti
di riavere delle case decenti...
abbiamo amato e odiato
in quei giorni tra le baracche
di Partanna e Gibellina...
feroci dispute e distinguo
fra noi che recavamo il verbo
della falce e del martello...
ma abbiamo anche esultato
per ogni piccola significante vittoria
assaporando sprazzi felici
insieme al mai spento orgoglio
delle vittime del terremoto...

tutto questo e altro ancora
l’abbiamo vissuto
e forse in questa stagione matura
l’abbiamo anche digerito
ma noi certamente ci ha mutati
arricchiti di memoria...
e tuttora il nome Belice
mi rievoca rimescolii nel sangue
anche se ormai è solo una pagina
un pò stinta della mia storia di vita

(fine anni novanta)

venerdì 2 marzo 2007

a pugno chiuso

Città di mille lusinghe
vita per pochi
trappola per molti,
stretta nel morso di una sirena,
ridendo sul muso
a chi non ha casa,
circondando con artigli d’acciaio
occupanti ed operai
disperati nella crisi…
In piedi lottando uniti
a pugno chiuso
contro le tue finestre inerti,
occhi anonimi indifferenti
dei drammi che ti sconvolgono…
Le tue strutture granitiche
già sono minate alla base
dal traffico d’organi e di menti…
Tu credi nella forza
del cemento Armato
ma la speculazione dei tuoi satrapi
non ha previsto la solidarietà di classe…
Città tentacolare e grigia
le tue strade stanno assistendo
allo spettacolo della ribellione
e tu certo non potrai sempre
fare finta di nulla.