martedì 29 maggio 2007

roba da chiodi

QUESTO SUCCEDE NELLA PALERMO DI CAMMARATA, NELLA SICILIA DI CUFFARO, NELL'ITALIA DEL CENTROSINISTRA


COMUNICATO DELL'ASK 191 SUI FATTI DI VENERDI' 25 MAGGIO

Venerdì 25 maggio, alle 14:45 circa, due agenti della polizia in motocicletta hanno fatto irruzione, senza esibire nessun mandato, nei locali del centro sociale ASK 191 di viale Strasburgo. Il motivo dell'irruzione, secondo quanto detto dai due agenti, sarebbe stato una segnalazione che informava della emissione di musica ad alto volume nella zona. Constatata l'assenza di diffusione musicale -in quel momento al centro sociale non era attivo nessun apparecchio audio né erano presenti gruppi musicali- i due poliziotti, invece di allontanarsi, hanno prolungato la propria presenza all'interno dell'ASK affermando di voler "rullare una sigaretta dentro il centro sociale prima di andare via". Invitati da due attivisti dell'ASK 191 a compiere questa operazione fuori dai locali del centro, i due agenti di polizia hanno alzato i toni della discussione, che peraltro stava svolgendosi nella massima tranquillità, e hanno invitato a entrare, via radio, una volante, già appostata davanti il cancello del centro sociale. I due attivisti dell'ASK, stupiti dall'atteggiamento incomprensibile delle forze di polizia, hanno provato a rintracciare telefonicamente altri esponenti del centro per far intervenire gli avvocati, e si sono avvicinati, inermi, alla volante che aveva già varcato il primo ingresso dell'edificio. A una giovane attivista dell'ASK è stato perentoriamente intimato di allontanarsi dalla volante, perchè la sua vicinanza all'auto avrebbe costituito reato di resistenza a pubblico ufficiale. Allontanatasi immediatamente dalla vettura, l'attivista è stata portata all'interno delle toilette dell'ASK ed è stata sottoposta a perquisizione fisica, anche in questo caso senza alcun mandato. A lei e all'altro attivista sono stati sequestrati i telefoni cellulari e sono stati chiesti i documenti di identità. Nonostante l'immediata consegna dei documenti, e la totale assenza di atteggiamenti ostili, ai due attivisti è stato ordinato di entrare nella volante: azione che, se non fosse stata immediatamente eseguita, avrebbe comportato l'utilizzo delle manette -secondo le parole di un agente-. Senza riuscire ad avvisare i legali, riguardo al trasferimento in caserma, i due sono stati trasportati nella caserma "Lungaro" di corso Pisani, all'interno della quale sono stati separati e sottoposti a un colloquio con un ispettore, in assenza di legali. All'attivista e al suo legale, successivamente rintracciato e giunto in caserma, è stata notificata la denuncia a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale. Nonostante fossero già state verbalizzate le proprie generalità all'interno della caserma "Lungaro", l'attivista denunciata è stata accompagnata da due agenti all'interno di un'altra volante, e condotta all'ufficio foto-segnalamento del commissariato di S. Lorenzo, e qui sottoposta all'odioso e umiliante iter dell'identificazione tramite foto segnaletiche e impronte digitali. Dopo tutto questo, la ragazza è stata finalmente rilasciata.


Dopo aver chiarito la successione degli eventi, ci sembra necessario effettuare una valutazione politica generale. Noi attivisti dell'ASK 191 occupato, di viale Strasburgo 191 di Palermo, denunciamo pubblicamente il clima di continua pressione e intimidazione subito da oltre due anni da noi e da chiunque, in questo paese, scelga la strada dell'attiva partecipazione politica e sociale nell'area della sinistra extraparlamentare, al di fuori delle strutture istituzionali. Da quando abbiamo ripulito e restituito alla società gli spazi di viale Strasburgo, con l'attivazione di servizi per la cittadinanza (lo sportello per lavoratori, pensionati, precari e immigrati in collaborazione con i COBAS; il giardino pubblico, interno all'ASK, con spazi di informazione su consumo critico, cultura alternativa, ambiente, riciclaggio e commercio equo e diretto, costantemente frequentato dalla gente dei quartieri a noi vicini; un'area d'ascolto e di informazione sulla sessualità e sulla tematica della differenza di genere; l'officina per il riuso creativo degli scarti del consumo; uno spazio per tutti gli artisti precari della città; una sala prove popolare per i giovani gruppi emergenti di Palermo; una web radio libera e di movimento; uno spazio espositivo per la libera espressione artistico-figurativa...), le forze di polizia si sono più volte introdotti negli spazi dell'ASK per perquisire, identificare, mettere in stato di fermo e denunciare chi sta tentando di costruire un percorso di socializzazione alternativo al sistema dominante e in risposta alla dilagante emarginazione sociale. Spesso le provocazioni si sono verificate durante le iniziative politiche, sempre accompagnate, queste, da una malcelata presenza di agenti in borghese all'interno dei locali, indicativa di un monitoraggio costante e oppressivo. Un'ostilità che in questi anni ha preso le forme di uno spietato controllo sociale e, infine, di effettiva repressione, che si è manifestata anche sotto le vesti del controllo mafioso o pseudo tale (intimidazioni verbali e lanci di corpi contundenti) e della estrema destra: ricordiamo che il primo marzo il centro sociale è stato parzialmente devastato dall'esplosione di un ordigno e imbrattato da scritte inneggianti al fascismo. L'aver sottratto un edificio un tempo appartenente alla mafia, abbandonato dalle istituzioni competenti, a chi lo utilizzava come discarica e come base logistica per furti, consumo e spaccio di droga, sembra infastidire chi da tali attività traeva guadagno e chi vedeva in questo edificio un ghetto dove far convogliare il disagio sociale in forma autodistruttive. Convinti dell'assoluta necessità delle attività del centro sociale, intese come piccoli passi verso quella giustizia sociale che mai potrà essere condannata, e nonostante queste ripetute provocazioni, noi militanti dell'ASK 191 continueremo nelle nostre attività con un impegno sempre costante, sicuri dell'appoggio che viene dal basso.

Gli attivisti dell'ASK 191 occupato, viale Strasburgo 191, quartiere S. Lorenzo-Resuttana, Palermo.

http://www.ask191.org/


sabato 26 maggio 2007

E questo è il direttore di "TuttoAmbiente" !


Il passo qui sotto riportato è di pugno del direttore di una rivista che si occupa d'ambiente. Evidentemente del suo personale concetto d'ambiente, che piace tanto a quella camorra di cui accenna. Ormai, purtroppo, è chiaro che l'accordo trasversale, tra destra e sinistra e criminalità affaristica, sulla bontà degli inceneritori sta rischiando di criminalizzare tutti noi che ci opponiamo, senza alcun secondo fine, se non la difesa della salute nostra e degli altri.

Cari web lettori,

Napoli e rifiuti. Settimana di passione per quella meravigliosa e martoriata terra. Si registrano anche interventi del Presidente della Repubblica e di alcuni coraggiosi sindaci che hanno dato disponibilità per accogliere i rifiuti su qualche loro area. Non lasciamoli soli. Basta al non volere fare nulla, in cui strane commistioni di comitati-ambientalisti non lungimiranti e camorristi la fanno da padroni. lo sapete dove vanno ora i rifiuti di Napoli? In Calabria e Sicilia! Ebbene sì: camorra, ndrangheta e mafia. Apriamo gli occhi! Bene fa il Commissario Bertolaso ad insistere con discariche e inceneritori. E subito.Vedi Napoli e puoi muori? O vedi Napoli che muore? E no! Ora basta!

Alla prossima settimana!

Stefano Maglia

mercoledì 23 maggio 2007

23 maggio 1992



il suo sorriso calmo

sfottente sotto i baffi

e subito un lampo duro

negli occhi fissi

sul racconto di un impegno

che è dura lotta

a scapito della vita

e quando il giorno

del supremo sacrificio

è arrivato con il suo carico

d'incredibile crudeltà

e di micidiale potenza

qualcuno avrà gioito

ma in molti abbiamo pianto

poi migliaia di pugni alzati

e grida di rabbia nella navata

zeppa di bieca autorità

e la voglia accesa

di riprendere il testimone

della sua corsa irta

d'ogni specie di ostacolo

per un traguardo da osare

mi chiedo: in quanti

avremo/avranno la forza

per una staffetta così ardua?

martedì 22 maggio 2007

Con l'altra America fermiamo le guerre di Bush

Sabato 9 giugno George W. Bush sarà a Roma. Il G8 di Rostock in Germania sarà appena finito. Ancora una volta i potenti si incontrano in una sede illegittima per decidere le sorti del mondo circondati dalla protesta di cittadini e popoli che in tutto il pianeta chiedono diritti, democrazia, giustizia globale e pace. Negli anni della sua presidenza Bush con i suoi alleati ha fatto enormi disastri che il mondo intero sta pagando a caro prezzo.
Ha fatto guerra alla pace e al diritto internazionale inventando la teoria della guerra preventiva e permanente, occupando militarmente l'Afghanistan e l'Iraq, seminando morte e distruzione fra le popolazioni civili, fomentando crisi regionali, praticando embarghi.
Basta con le guerre. Via tutti gli occupanti.
Ha fatto guerra alla convivenza pacifica ponendosi a capo della crociata occidentale contro il mondo islamico, fomentando tutti gli integralismi e ponendo il mondo a rischio dello scontro di civiltà con il riarmo, l'aumento delle spese militari, la militarizzazione, anche dello spazio.
Disarmo e incontro di civiltà per uscire da questo disastro.
Ha fatto guerra alla pace in Medio Oriente sostenendo la politica unilaterale di Israele calpestando il diritto internazionale che condanna il Muro, le colonie e l'occupazione che dura da 40 anni
Basta occupazione e muro; diritti e uno stato sovrano per i palestinesi. Due stati per due popoli.
Ha fatto guerra alla democrazia riducendo in nome della lotta al terrorismo i diritti individuali e collettivi, legittimando la detenzione illegale, i rapimenti, l'uso della tortura e continuando a usare la pena di morte.
Basta crimini contro l'umanità.
Ha fatto guerra alla giustizia imponendo al mondo il liberismo economico e aumentando le disuguaglianze impoverendo miliardi di persone nei paesi del nord e del sud arricchendo le multinazionali e i poteri forti
Basta con lo strapotere economico e della finanza internazionale; rapporti paritari nord-sud.
Ha fatto guerra alla libertà con il suo fanatismo religioso cercando di colpire i diritti delle donne, i diversi orientamenti sessuali la ricerca scientifica e la verità della storia.
Libertà di scegliere la propria vita; pieni diritti civili per tutte e tutti; libertà di ricerca!
Ha fatto guerra all'uguaglianza facendo di ogni migrante un pericolo per la sicurezza consolidando il muro della morte che separa Stati uniti e Messico rifiutando di firmare la Convenzione Onu sulla diversità culturale che tutela il patrimonio e le espressioni culturali dei popoli del mondo
Tutti i diritti umani per tutti e tutte.
Ha fatto guerra al mondo intero rifiutandosi di firmare il protocollo di Kioto aggravando la catastrofe ambientale e il cambiamento di clima che mette a rischio il futuro di tutti.
Proteggiamo l'unica terra che abbiamo!
L'italia e l'Europa devono agire in autonomia contro la logica del dominio e della guerra: diciamo no alla base Dal Molin, alle basi Usa, alla militarizzazione, alle armi nucleari, agli F35, allo scudo missilistico.
Vogliamo verità e giustizia per Nicola Calipari; vogliamo libertà per Hanefi; che Emergency possa tornare in Afghanistan!
Siamo con gli statunitensi che contestano ogni giorno le politiche liberiste e neo-con. Siamo con tutti coloro che costruiscono un'alternativa per un mondo diverso, per vivere in pace. Per tutto questo abbiamo abbiamo indetto una manifestazione nazionale a Roma, per le ore 15.00.
Per adesioni: nobush2007@tiscali.it

***Promuovono: Arci, Ass. per la pace, Donne in nero, Fiom-Cgil, Forum ambientalista, Lavoro e società-Cgil, Legambiente, Libera, Lunaria, Ics, Un Ponte per, Statunitensi per la pace e la giustizia Roma, Com. Fermiamo la guerra Firenze, Statunitensi contro la guerra Firenze, Udu, Uds, Transform!Italia, ...

giovedì 17 maggio 2007

l'ipocrisia della chiesa è senza limiti

Roma - Il più visto video del momento su Google Video almeno per quanto riguarda l'utenza italiana è un documento scabroso, dai contenuti durissimi, dal titolo Sex Crimes and the Vatican, che viene presentato da chi lo ha postato in questi termini:
il documentario della BBC trasmesso in Inghilterra nel 2006 sugli scandali dei Preti & Pedofilia. si richiama il "Crimen Sollicitationis", un documento di Ratzinger che rinnova il divieto a testimoniare in tribunali civili (pena la scomunica) per reati di abusi sessuali che avessero coinvolto religiosi. In Italia non è mai andato in onda, nè i giornali nè gli altri mezzi di informazione vi hanno fatto accenno".

Sul sito Bispensiero.it si legge:
"Questo video è stato trasmesso in Inghilterra il 1 ottobre 2006. In Italia non è mai andato in onda, nè i giornali nè gli altri mezzi di informazione vi hanno fatto accenno. Il paziente lavoro di traduzione e di sottotitolatura che abbiamo fatto, è per sopperire a questa vergognosa lacuna. Ed è dedicato a Maria Di Benedetto. Ovunque sia".

La conferma che si tratta effettivamente di un video dell'autorevole emittente inglese BBC lo fornisce la stessa azienda britannica, che in un vecchio articolo lo descrive dettagliatamente. Visti i suoi contenuti, e grazie alla traduzione di Belpensiero.it, il video sta anche facendo rapidamente il giro nei blog italiani.

Il video è disponibile a http://www.bispensiero.it/

Il Crimen Sollicitationis prescrive una politica di segretezza assoluta su tutti gli abusi. Quello che leggiamo qui è una chiara politica di copertura dei casi di abuso commessi dai preti. E anche la punizione per quelli che vorrebbero richiamare l'attenzione su questi crimini ad opera del clero. Il che prova che le gerarchie ecclesiastiche sono interessate unicamente al controllo della situazione. C’è la chiara evidenza che la preoccupazione è solo di controllare e contenere il problema. Da nessuna parte c’è scritto di aiutare le vittime. La sola cosa che impone, invece, è di terrorizzare le vittime con la minaccia di punirle se raccontano l’accaduto. L'obiettivo è proteggere la reputazione dei preti, finchè la Chiesa non compia indagini. In pratica copre i preti pedofili.
Fu Ratzinger a imporlo per 20 anni, l’uomo eletto Papa lo scorso anno. Nel 2001 Ratzinger emanò il seguito del Crimen Sollicitationis. Lo spirito era lo stesso. Ribadiva con enfasi la segretezza, pena la scomunica. Ne inviò una copia ad ogni vescovo del mondo. Recentemente ha aggiunto che tutte le accuse devono essere vagliate esclusivamente dal Vaticano. In altre parole solo Roma può pronunciarsi sugli abusi sessuali sui minori.
Il Vaticano non ha una politica per la protezione dei bambini, ma ne ha una per la protezione dei preti pedofili. Amen

sabato 12 maggio 2007

Giorgiana, una vittima dimenticata- 12 maggio: Oggi il Family Day e trentatrè anni fa il referendum sul divorzio

La data del 12 maggio è storica, non solo perché fu il primo referendum popolare dell'Italia repubblicana ma perché aprì una fase di riforme sociali progressiste che si espresse successivamente in leggi, fortemente osteggiate dalle gerarchie clericali, come quella sull'aborto del 1978. I promotori cattolici del Family Day, non a caso hanno scelto questa data per il loro patetico assembramento. Impossibile non tener conto dell'anniversario che vide lo scontro di due modi diversi di concepire - ieri come oggi - la politica e la religione. 33 anni fa prevalse la laicità. Oggi non può riprendere piede l'arroganza di una visione della realtà, dogmatica, arretrata e squallidamente ipocrita.

L'affluenza al referendum abrogativo del 1974 fu eccezionale, sfiorò il 90%. Il risultato fu inequivocabile: 59,3% di 'no' contro il 40,7% di 'si'. Un risultato impossibile senza l' assenso di molti elettori cattolici, espresso in contrasto con le indicazioni del Vaticano, tanto da far dire ad alcuni commentatori: "l'Italia si è scoperta laica". Ed oggi com'è? Preferisce l'assurdità delle "scomuniche" che il Vaticano lancia ai pericolosi terroristi come Andrea Rivera, piuttosto che fare pulizia al suo interno nel marasma dei preti pedofili, o si evolve nella modernità di relazioni
basate sul rispetto e la libertà di pensiero, di sesso e di razza?

Oggi, comunque è più importante la memoria di una giovane vittima del movimento del 77.
Ammazzata, come tanti altri, dalla polizia del regime. Senza colpevoli, come di norma. Allora era l'ineffabile Kossiga a dare gli ordini, che oggi se ne spunta sostenendo di sapere chi fu a sparare, ma di no volerlo dire. La stessa stronzaggine dell'avvocato Taormina che conosce il vero nome dell'omicida di Cogne, ma se lo tiene per lui.
Giorgiana Masi, non fu la prima e non sarà l'ultima a cadere sotto la mannaia di un potere politico, di qualsiasi colore che, contro i cittadini che insorgono a difesa dei loro diritti calpestati
di qualsiasi tipo, sociali, ambientali, culturali, è sempre pronto ad usare la forza e la violenza.
Fotodocumento sui fatti del 12 maggio 1977
http://www.radioradicale.it/modules/archivio/play-list.php?idr=183331&idf=47

martedì 8 maggio 2007

Il tuo nome, Peppino




















Da poco planato in Sicilia

tra le baracche di un territorio

stremato dal terremoto,

immerso nella lotta di un popolo

stretto tra il dramma e la mafia,

improvviso nella mia vita

irrompe il tuo nome

quel lontano 9 Maggio 78…

esplode sconosciuto come un fuoco

sempre più caldo e vivo

col passare degli anni…

io che credevo di fare, di essere

militante impegnato e coerente

mi sono imbattuto in te

nel tuo impegno, nel tuo ardore

nel tuo coraggio inimitabile…

e da allora, da quel primo corteo

tra la gente atterrita di Cinisi

che spiava da dietro gli scuri

di un’atavica impotenza

quel fiume variopinto di giovane forza

che gridava con rabbia il tuo nome

25 anni sono già passati…

un quarto di secolo

da quel giorno memorabile

in cui una truce menzogna di stato

ha tentato di coprire il tuo martirio

dipingendoti, come gìà Giangiacomo

suicida o dinamitardo inesperto…

troppo a ridosso d’un cadavere eccellente

vittima di un terrorismo imbecille

puntualmente usato per mistificare

infangando la tua e la nostra volontà

di rivoltare il vecchio mondo

per costruirne uno migliore

di cui tu già ne eri cantore e poeta…

5 lustri, e il tuo nome echeggia ovunque

è lievitato fino a coprire i continenti

è germogliato in menti d’ogni etnia

ha suscitato emozioni dagli schermi

favorendo lo sviluppo

di nuove promettenti consapevolezze…

da allora ogni anno il 9 maggio

è il momento dell’inventario

delle lotte, di qualche battaglia vinta

in una guerra ancora lunga,

dei caduti esemplari

come i tanti Giovanni Falcone

che dai loro posti hanno conquistato

una morte importante come la tua…

ogni anno il tuo sacrificio

diventa sempre più ingombrante

per chi aveva pensato da vigliacco

di risolvere un problema…

ma anche in giorni comuni, sempre

tu ci costringi a fare i conti

con la nostra coscienza

con il nostro umore d’irriducibili…

ci costringi a confrontarci

con l’immenso capitale

che il tuo nome rappresenta

timorosi di dilapidarlo…

non più solo contro un Tano Seduto

boss locale più o meno potente

oggi, ci si batte contro un regime

un governo esecrabile

che ammansendo menzogne

condite da fiction e da show

ci ha trascinato in guerra

con metà del pianeta

e con piglio ineffabile

ci sta portando alla rovina…

dal G8 di Genova all’11 Settembre

il Cavaliere Nero è sempre in sella

ma un giorno anche lui cadrà

mentre il tuo nome, Peppino

vivrà per sempre

scolpito nei nostri cuori

di chi non si arrende mai…

9 maggio 2003

pubbl. Antologia "Sicilia tra versi sparsi" G:Perrone Editore e Ant: "Peppino è vivo"

domenica 6 maggio 2007

Berlusconi docet

era il 6 Aprile 2006

aggiornamento al 6 Maggio 2007

prima ero solo un coglione
ora sono pure un infermo di mente

ATTENZIONE!
il prossimo anno come minimo
sarò un terrorista!

sabato 5 maggio 2007

solidarietà ad Andrea Rivera

Io non solo sono d'accordo con quanto detto dal coraggioso Rivera sul palco del 1° Maggio, ma secondo me è stato fin troppo soft.
qui di fianco il link a Repubblica per sentire che cosa ha detto di così terribile
anatema

la voce della Chiesa
un'eco molesta e fastidiosa
come il suono della zanzara
che ti volteggia intorno
pronta a colpire
per suggerti il sangue...
questo è il mio pensiero
e voglio essere libero di esprimerlo
con tutto il fiato di cui dispongo...
chi vuol credere in un Dio
è libero di farlo
anche se questa Chiesa
non ne rappresenta nessuno...
ma chi non cerca fede
e vive tranquillo
lontano da preci e anatemi
deve poter difendersi
da ogni specie di zanzara

giovedì 3 maggio 2007

MESSAGGIO GLOBALE OMNICOMPRENSIVO

APPELLO PER LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE
DIFENDIAMO I NOSTRI TERRITORI
PER LA SALUTE CONTRO LE NOCIVITA’ VERSO RIFIUTI ZERO

NAPOLI 19 MAGGIO 2007 ore 15

La cosiddetta “emergenza Campania” da mesi viene utilizzata a livello nazionale quale ammonimento verso popolazioni, comitati di cittadini e associazioni che si battono in tutta Italia da Trento a Torino, da Genova alla piana Firenze-Prato-Pistoia, dall’ Emilia alla Sardegna, dal Lazio alla Sicilia contro la proliferazione di inceneritori e discariche. Il messaggio, di chiaro stampo autoritario è : “ o accettate impianti inquinanti o finirete con i rifiuti per strada come in Campania”.
Questo ricatto è inaccettabile e poggia su di una vera e propria falsificazione della realtà, volutamente accentuata dai mezzi di informazione. In Campania come nelle altre regioni, non è la mancanza di costosissimi e nocivi inceneritori e di discariche ad impedire la soluzione del problema rifiuti, ma la colpevole assenza di qualsiasi politica di riduzione alla fonte, di riutilizzo, di riciclaggio, di serie e diffuse raccolte differenziate.
Come sosteniamo da anni, c’è un solo modo per uscire dal problema rifiuti e quindi anche dal “tunnel della cosiddetta emergenza Campania”.
- Investire da subito in forme generalizzate di raccolte “porta a porta”, a partire dalla frazione putrescibile.
- Chiudere con le fallimentari gestioni dei commissari straordinari, costosissime e antidemocratiche.
- Restituire - dovunque sia stato calpestato - il potere di programmazione e di gestione alle comunità e agli enti locali, attraverso un percorso di reale partecipazione democratica.
- Chiudere da subito e totalmente – senza deroghe di sorta - con la truffa dei sussidi all’ incenerimento (Cip 6 e Certificati Verdi )
- Far decollare davvero produzioni pulite, progetti estesi di riciclaggio e di compostaggio in grado, tra l’ altro, di creare molti più posti di lavoro.

E’ per questo che SABATO 19 MAGGIO a Napoli la Rete Nazionale RIFIUTI ZERO e i Comitati Campani per la difesa della salute e dell’ ambiente promuovono una Manifestazione Nazionale per denunciare la crisi ambientale e sanitaria procurata dalla nociva gestione del ciclo dei rifiuti, dalle attuali forme di produzione dell’ energia basate su processi di combustione, dalla realizzazione di grandi e meno grandi opere infrastrutturali.
Tutto questo è l’ effetto di governi locali e nazionali appiattiti su logiche economiche neoliberiste formulate da paesi che tanto gestiscono i propri beni primari, quanto formulano teorie di guerre preventive contro terrorismi e stati canaglia per controllare beni collettivi fondamentali per la sopravvivenza dell’ umanità (acqua, fonti energetiche, biodiversità, semi….).
Quanto accade in Campania e nel Mezzogiorno è emblematico della situazione del paese : sversamento illegale di rifiuti industriali, mancata bonifica di territori pesantemente inquinati, piani regionali di gestione del ciclo dei rifiuti fondati esclusivamente sull’ utilizzo di inceneritori e discariche, costruzione di centrali termoelettriche a olio combustibile, a carbone, a turbogas, a biomasse, progetti di rigassificatori offshore e on board oltretutto ancora da sperimentare, linee elettriche e antenne per la telefonia mobile, proliferazione di insediamenti industriali altamente inquinanti e nocivi in aree urbanizzate e a ridosso di aree agricole.
La realizzazione e i progetti di grandi e piccole opere infrastrutturali – pubbliche e private - come dighe, autostrade, Tav, ponte sullo stretto di Messina, discariche, inceneritori, Mose, porti turistici, e contemporaneamente l’ Istituto della concessione per la costruzione delle grandi opere pubbliche senza gare d’ appalto e l’ affidamento ai privati della gestione delle risorse idriche e dei servizi locali (rifiuti, energia, gas, telefonia) hanno determinato, e provocano a tutt’ oggi lo spreco di ingenti somme di denaro pubblico, favorendo l’ accrescimento del capitale finanziario e il proliferare di potenti comitati d’ affari, mentre producono la dissipazione e lo sperpero dei beni collettivi comuni e causano un progressivo deterioramento della convivenza civile, compromettendo in modo ormai irreversibile l’ ambiente e la salute delle popolazioni.
In questo quadro un dato impressionante è quello della situazione sanitaria della Campania, aggravata da una gestione dei rifiuti fallimentare che ha favorito il predominio e gli affari delle ecomafie e della camorra, a discapito della salute delle cittadine e dei cittadini.
Infatti, l’ incidenza generale di malattie tumorali in Campania ha drammaticamente superato, per particolari patologie di cancro, la media nazionale.
La gestione commissariale, che dura da oltre tredici anni, ha completamente ignorato questa allarmante situazione e ancora oggi prevede, come unica soluzione, il conferimento di rifiuto tal quale, dannosissimo per la salute e per l’ ambiente, in enormi discariche in un territorio ormai sopraffatto da decenni di abusi. Il tutto in aperta violazione delle norme europee e delle leggi nazionali.
A quanti, uomini di governo e della giunta regionale campana, e allo stesso presidente della Repubblica, tendono ad eludere le proprie responsabilità, i propri errori, i ritardi e le inefficienze, per scaricarli su altri, i comitati campani per la difesa dell’ ambiente e della salute e la Rete nazionale Rifiuti Zero rispondono respingendo ogni addebito e rivendicando per le comunità in lotta il diritto a resistere per la difesa della salute umana, ambientale e territoriale. Nonché a costituirsi parte civile nei processi di risarcimento per danno ambientale.
A prevalere in Campania sono state le logiche dei comitati d’ affari, supportate dalle scelte del sistema politico istituzionale – da Rastrelli a Bassolino.
Prova ne sia che ad oggi la Campania è priva di un Piano regionale di gestione dei rifiuti ed a decidere è ancora il commissario straordinario che, con il pieno sostegno del governo regionale e nazionale, continua volutamente ad ignorare le legittime ragioni delle comunità, imponendo le sue scelte con la prevaricazione e senza prospettare le soluzioni alternative concretamente disponibili.
Tra l’ altro molti dei protagonisti della gestione dei rifiuti sono sotto inchiesta, dalla Fibe – che ancora oggi continua a far danni mandando avanti il cantiere dell’ inceneritore di Acerra – a Bassolino, fino agli alti dirigenti del Commissariato.
Noi invece riteniamo indispensabile che i governi nazionali e locali si facciano promotori di politiche di riduzione dei consumi energetici, incentivando il risparmio, le fonti energetiche realmente rinnovabili anziché regalare milioni di euro con Cip 6, Certificati Verdi e bolletta elettrica ad inceneritoristi e petrolieri, anziché moltiplicare la costruzione di nuove centrali per la produzione di energia, privatizzando e liberalizzando i servizi pubblici locali ormai diventati Società per Azioni con al centro il profitto e non più l’ interesse della collettività.
E’ quindi improcrastinabile - per difendere la salute e l’ interesse collettivo - avviare piani straordinari di bonifica delle aree gravemente inquinate, promuovere concretamente programmi di riduzione alla fonte della produzione dei rifiuti e degli imballaggi , il riuso e il riciclaggio, le raccolte differenziate porta a porta, con trattamento meccanico biologico ( “ a freddo” ) della frazione residua. E promuovere sistemi di progettazione e di produzione dei beni di consumo che riducano al minimo i materiali di scarto, puntando all’ obbiettivo RIFIUTI ZERO.
In questa prospettiva, dalla Val di Susa alla Sicilia, da Civitavecchia a Catanzaro, da Livorno a Brindisi, da Vicenza a Camp Darby, dalla piana Firenze-Prato-Pistoia ad Acerra, Serre, Lo Uttaro, movimenti , realtà di base, comitati ed associazioni si uniscono in un Patto di Mutuo Soccorso, con il quale si impegnano a sostenere le mobilitazioni delle popolazioni in lotta a difesa dell’ ambiente e della salute.
Rivolgiamo questo appello a tutte le forze sociali, alle associazioni e ai movimenti, alle Reti nazionali (acqua, No centrali, No elettrosmog, NO Mose, NO Tav, Altragricoltura, ) alle forze sindacali, al comparto agricolo, al movimento dei contadini e dei rurali, al mondo del lavoro, dei disoccupati e dei precari, al mondo della scuola e dell’ Università e alle comunità religiose, perché si possa rafforzare la lotta per costruire insieme una società rispettosa della vita e della dignità umana.
La Rete Nazionale Rifiuti Zero e i Comitati Campani per la difesa della salute e dell’ ambiente, oltre ad esprimere solidarietà alle tante realtà in lotta in tutto il paese, sono particolarmente solidali con le popolazioni di Acerra, Serre e Lo Uttaro colpite dalla violenza della repressione.
Siamo vicini a chi nella Chiesa sostiene le ragioni della salute e della giustizia – come padre Alex Zanotelli e il vescovo di Caserta Nogaro - e siamo contro le pressioni e le ingerenze di alcune gerarchie ecclesiastiche.

Per adesioni e informazioni:
noinc@yahoogroups.com
innaroclaudia@hotmail.com
segreteria@napoliassise.it
e per il centro nord faber.b@libero.it e ambientefuturo@interfree.it

RETE NAZIONALE RIFIUTI ZERO

COMITATI CAMPANI PER LA DIFESA DELLA SALUTE E DELL’ AMBIENTE

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