Donne nuove
le vedo camminare
anche su queste vecchie strade,
trazzere del Sud
-ogni tanto un morto ammazzato-
i loro piedi agili
stanno imparando a scavalcare ogni ostacolo…
Sono donne più mature e consapevoli
e non hanno nulla di meno o da invidiare
alle più esperte nordiche,
forse hanno di più:
la loro bellezza scura meridionale…
E sono già numerose
crescono e si moltiplicano
insieme alle altre api
volando di fiore in fiore
succhiando ogni giorno nuova linfa
per la loro determinazione,
spiegando fragili ali
drizzando acute antenne
sopra un mondo di prati maschi
che temono d’essere impollinati…
Un uomo può essere fiore
se insieme ad altri, d’ogni specie
si lascia crescere per formare
grandi prati festosi,
e la donna può essere ape infaticabile
alla continua ricerca dei fiori più giusti,
mondi di potere e d’inutili fardelli
pronti a cedere gocce
della loro mitica esperienza…
Non più regine mangiauomini
ma api operaie coscienti libere
capaci di succhiare nettare
e di produrre miele
per questa società nuova appena abbozzata.
giovedì 22 novembre 2007
LA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
venerdì 16 novembre 2007
Questo comma non s'ha da fare!
APPELLO AI DEPUTATI DELL’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA
Nel Paese e in Parlamento è in corso un dibattito intenso sulla questione dei CIP6. I contributi che lo Stato dovrebbe dare per lo sviluppo delle energie rinnovabili, questo avrebbe dovuto essere il vero obiettivo, e che invece di fatto ha dato in prevalenza agli imprenditori che dicono di produrre energia anche con l’incenerimento dei rifiuti ( la cosiddetta termovalorizzazione).
Ora, senza entrare nel merito delle tante contestazioni anche da parte dei vari organismi dell’ Europa comunitaria, una forte opposizione a questo meccanismo d’incentivi sta cercando di correggere il tiro (Il Senato ha approvato l'articolo 30 e i sette aggiuntivi introdotti dalla commissione Bilancio sull'energia e diversificazione delle fonti energetiche. L'articolo 30 stabilisce che i finanziamenti Cip6 vadano agli impianti gia' operativi e non a quelli autorizzati ma non realizzati. La procedura in deroga deve esaurirsi entro tre mesi dall'entrata in vigore, cioe' entro il 31 marzo) ma ancora non siamo alla definizione più auspicabile, e si aspetta l’intervento del ministro Bersani. Ma nelle more di una conclusione definitiva il presidente della regione Cuffaro, interessatissimo affinché il suo Piano per i rifiuti vada in porto, è pronto a caricare di nuovi orpelli finanziari il già disastrato bilancio regionale, con la proposta del comma 22 dell’art 1 del DEPF:
22. La Presidenza della Regione è autorizzata ad anticipare, nelle more della definizione delle procedure di trasferimento dei fondi statali previsti dal comma 1117 dell articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n.296 e successive modifiche ed integrazioni, i contributi in favore ai soggetti affidatari del servizio per il trattamento e l utilizzo, mediante termovalorizzazione, della frazione residua dei rifiuti urbani al netto della raccolta differenziata prodotta nei Comuni della Regione siciliana appartenenti agli Ambiti Territoriali Ottimali (A.T.O.). Per le finalità del presente comma è autorizzata, per gli esercizi finanziari 2008-2010 la spesa annua di 250 milioni di euro, cui si provvede con le risorse di cui al presente comma.
Questo vuol dire, se non verrà cambiato il testo dell’articolo della legge finanziaria regionale che ben 750 milioni di euro sono a rischio di essere pagati dalla Regione, cioè mai recuperati, se le procedure per gli appalti del Piano regionale verranno rifatte, in quanto condannate in modo inappellabile dalla comunità europea, e quindi i CIP6 non saranno autorizzati.
Deputati regionali, se avete un minimo a cuore il bene dei vostri elettori, dovete bloccare questa assurda norma, assolutamente illegale, che non può che ricadere con nuovi carichi fiscali sui cittadini. Ognuno di voi dovrà rendere conto di come avrà votato una proposta talmente paradossale da diventare una macchia indelebile della regione siciliana.
lunedì 12 novembre 2007
per non dimenticare la Nassiria dei guerrafondai in missione di pace
Ecco, è successo, 12 Novembre 2003
la strage degli italiani in Iraq…
Non solo gli odiosi yankes
nel mirino del Terrore Islamico…
tutti! i potenti alleati d’Occidente
anche i buoni Siciliani, sono invasori
di un Paese vinto solo nei proclami
del gran macellaio Bush!
( Noi esportiamo la Libertà
con le bombe intelligenti…)
L’hanno chiamata “Operazione Babilonia”
i Generali ossequienti seduti a tavolino
hanno pianificato solenni quanti mandarne
laggiù in “ Missione di Pace”
proni in una fariseica Santa Alleanza
“per edificare tutti insieme
la democrazia nel Paese liberato”
( in realtà speranzosi di partecipare
al banchetto dei vincitori…)
Ed ora piangono, fetidi coccodrilli
il sangue versato dai loro Carabinieri
e sbandierano commossi il loro strazio
i mandanti che nascondono moncherini
lordi d’ipocrita politica crudele…
( ecco i martiri su cui investire
l’Opposizione finalmente tacerà…)
Eroi in tempo di pace
in una terra dove c’è solo crudeltà
di una guerra che hanno portato
a cavallo della “scienza preventiva”
gli uomini dal viso pallido
e dal cuore freddo di dollari.
(per colpire il Terrorismo, cianciano
mentre innescano Bombe Umane Disperate…)
Loro sì! Forse ci hanno creduto
erano puliti e convinti
impegnati a dare acqua
ad un popolo inaridito da secoli bui…
Sobri e felici regalando
caramelle ai bambini,
con un sorriso di pace e amicizia…
Loro sì! Là non più sbirri in divisa
ma angeli costruttori
di un tenue legame con genti piagate
offese e battute due volte,
prima dal despota tiranno
poi dai “ liberatori” venuti da lontano,
ricchi solo di tecnologia di morte
arroganti di presunta supremazia
in realtà solo biechi sfruttatori di risorse.
Loro sì! Tesi con sincera dedizione
a risollevare quelle fronti dure
ad offrire il proprio “sapere”occidentale
per spalancare gli occhi orgogliosi
di quella fetta d’Islam affamata
ma bramosa di risorgere
memore di una grande antica civiltà
martedì 6 novembre 2007
domenica 4 novembre 2007
QUANDO L'UOMO DIVENTA BELVA
Questa è forse la cosa più disgustosa della quale sono venuta a conoscenza fino ad oggi. Il presunto "artista" costaricano Guillermo Habacuc Vargas, in una delle sue mostre, ha esposto in un ANGOLINO la sua peggiore opera d'arte. Questa consiste in un CANE (in PELLE ed ossa...) legato con una corda e lasciato lì a morire di fame e sete (chissà se morirà prima di fame o di sete!) perchè NESSUNO gli ha portato cibo e acqua per sopravvivere. Peccato che il cane, se non fosse stato legato, avrebbe potuto provvedere da sè a sfamarsi. Che cosa vuole dirci l'artista con questa opera? Che il cane non può vivere senza l'uomo? Che l'uomo ha il potere di fare del cane ciò che vuole? Che l'uomo può ricavare fama e denaro da un cane, anche se in fin di vita? Non lo so, ma la cosa più agghiacciante è vedere queste foto, con persone che studiano attentamente quest'opera, e nessuno si permette di aprire bocca. Nessuno si ribella. Sembra stiano osservando un quadro, una scultura, ma la realtà è che stanno tutti guardando negli occhi un cane che muore.
In questo sito potete, anzi DOVETE, firmare la petizione per fermare questo scempio:
http://www.petitiononline.com/13031953/petition-sign.html?
In questo sito potete vedere alcune foto della "mostra" del mostro (ma vedere un cane cosi' fa più male che vederlo già morto):
http://www.marcaacme.com/blogs/analog/index.php/2007/08/22/5_piezas_de_habacuc
.Certamente l'uomo può essere più bestia feroce delle più feroci belve, questo si sa. Ma quando alla ferocia gratuita assistono migliaia d'individui instupiditi, per non dir peggio,e incapaci di reagire in modo razionale, così come accade quando si assiste impavidi ad una aggressione per strada, allora la conclusione è veramente tragica: UOMO DOVE STAI ANDANDO?
Claudia
venerdì 2 novembre 2007
Questo succede nella Roma di Veltroni
E' MORTA LA DONNA AGGREDITA A ROMA
Giovanna Reggiani, la donna di 47 anni aggredita e seviziata martedi' sera a Tor di quinto da un romeno ventiquattrenne, e' deceduta stasera all'ospedale S. Andrea dove era stata ricoverata in gravissime condizioni.
L’AGGRESSIONE - Secondo una prima ricostruzione effettuata dagli agenti del Commissariato di Polizia Ponte Milvio, la donna era appena scesa da un autobus per dirigersi verso casa. Successivamente è stata avvicinata dal giovane rumeno, Nicoale Tomulus Mailat, che l’avrebbe trascinata in una baracca nei pressi di viale Tor di Quinto a Roma. Qui è stata picchiata e quindi violentata. La donna ha cercato di difendersi dall’aggressione, ma inutilmente. Dopodichè il bruto avrebbe gettato il corpo della 47enne in un fossato nei pressi di viale di Tor di Quinto. Soccorsa e trasportata all’ospedale “Sant’Andrea” di Roma, dove la donna ricoverata in coma cerebrale.
La stazione ferroviaria di Tor di Quinto, sulla linea Roma-Viterbo, dove è scesa la donna prima di essere aggredita, è quasi un deserto. Treni che passano ogni 15-20 minuti, poche luci, nessuno in giro. Per arrivarci bisogna attraversare uno stretto viale, di sera completamente buio.
Una vicina di casa della donna aggredita ha detto che l'area è pericolosa. "Sono sconvolta perché quanto accaduto era prevedibile. Da anni ci stiamo battendo perché la zona di Tor di Quinto è ormai in mano agli extracomunitari irregolari. Abbiamo chiesto anche di far spostare la fermata dell'autobus più vicino alle nostre abitazioni ma è stato tutto inutile" racconta Mariangela. "Abito anch'io da quelle parti e credetemi dopo il tramonto è davvero una zona pericolosa", aggiunge un collega del marito, ufficiale di Marina.
Questo è quello che può accadere nella periferia abbandonata di Roma, la città con il sindaco modello, dove brillano i grandi eventi come la notte bianca o la festa del cinema, ma dove ci sono le baraccopoli come quelle di Tor di Quinto, di pasoliniana memoria. Realtà terrificanti che vengono alla luce solo quando qualcuno ci lascia la vita, come Giovanna Reggiani. Allora scoppia un finimondo di polemiche e di ipocrite corse ai ripari, come quella di sgomberare la baraccopoli. Ma il problema rimane in attesa di un nuovo evento drammatico.
L'ultima intervista di Giuseppe Fava
giovedì 1 novembre 2007
Così si amministra la giustizia in Italia
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Doccia fredda dopo 32 anni di attesa: Bellini prosciolto perchè il reato è prescritto
Bellini confessa. Premiato dallo Stato |