giovedì 22 novembre 2007

LA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

API OPERAIE


Donne nuove
le vedo camminare
anche su queste vecchie strade,
trazzere del Sud
-ogni tanto un morto ammazzato-
i loro piedi agili
stanno imparando a scavalcare ogni ostacolo…

Sono donne più mature e consapevoli
e non hanno nulla di meno o da invidiare
alle più esperte nordiche,
forse hanno di più:
la loro bellezza scura meridionale…

E sono già numerose
crescono e si moltiplicano
insieme alle altre api
volando di fiore in fiore
succhiando ogni giorno nuova linfa
per la loro determinazione,
spiegando fragili ali
drizzando acute antenne
sopra un mondo di prati maschi
che temono d’essere impollinati…

Un uomo può essere fiore
se insieme ad altri, d’ogni specie
si lascia crescere per formare
grandi prati festosi,

e la donna può essere ape infaticabile
alla continua ricerca dei fiori più giusti,
mondi di potere e d’inutili fardelli
pronti a cedere gocce
della loro mitica esperienza…

Non più regine mangiauomini
ma api operaie coscienti libere
capaci di succhiare nettare
e di produrre miele
per questa società nuova appena abbozzata.




venerdì 16 novembre 2007

Questo comma non s'ha da fare!

Nel 1992, il Comitato Interministeriale dei prezzi, con la Delibera del 29 aprile, aveva provveduto, con il sesto provvedimento emanato (di qui il nome comune di questo provvedimento CIP6) ad incentivare le fonti energetiche "rinnovabili". Il CIP 6 nel 1992 avrebbe messo l'Italia all'avanguardia mondiale nel campo delle energie rinnovabili: prevedeva che il 7% delle bollette Enel degli italiani andasse a finanziare l'energia pulita. Gli italiani avrebbero pagato la propria energia il 7% in più, ma si sarebbero costruiti un futuro sostenibile insieme a tecnologie esportabili ovunque.
Nel dicembre 2003 l'Italia recepisce la Direttiva 2001/77/CE (che si è posta l'obiettivo di produrre il 22,1% di elettricità da fonti energetiche rinnovabili entro il 2010) con il Decreto n 387 e all'art. 2, comma a, individua le fonti energetiche rinnovabili, riprendendo alla lettera l'elenco della UE. Però all'art 17 (con un colpo di genio, tutto italico, la lobby degli inceneritori è riuscito ad introdurre) è stato introdotto nel Decreto, questo codicillo: ".sono ammessi a beneficiare del regime riservato alle fonti energetiche rinnovabili i rifiuti, ivi compresa, anche tramite il ricorso a misure promozionali, la frazione non biodegradabile e i combustibili derivati dai rifiuti."
Soltanto con le sovvenzioni pubbliche gli inceneritori sono economicamente interessanti per chi li costruisce....pericoli salute ecc ecc
I Cip6 sono costate all'Italia già due procedimenti di infrazione con conseguente messa in mora per l'errata applicazione della Direttiva del 2001.
Bisognava prendere provvedimenti per evitare altre condanne e lo si ha fatto nella finanziaria 2007, approvando all' art. 1117 che gli incentivi pubblici di competenza statale finalizzati alla promozione delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica sono concedibili esclusivamente per la produzione di energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili, così come definite dall'articolo 2 della Direttiva 2001/77/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 settembre 2001, sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili. Sono fatti salvi soltanto i finanziamenti e gli incentivi concessi, ai sensi della previgente normativa, ai soli impianti gia' autorizzati e di cui sia stata avviata concretamente la realizzazione anteriormente all'entrata in vigore della presente legge.
Si sana così una procedura illegittima che ha fatto sì che i finanziamenti previsti per energie rinnovabili e pulite venivano usati per impianti costosi e inquinanti.
La Sicilia con il sole tutti i giorni possiede meno impianti fotovoltaici della Germania
Non ci sono impianti di riciclo, nei quali potrebbero essere utilizzati materiali come plastica, aluminio, polisterolo.
Mancano quasi completamente degli impianti di compostaggio, lombricultura ecc. Gli ingombranti con i quali si potrebbe praticare il riuso - prescritto dalla legge - delle parti riutilizzabili, vengono distrutti e scomposti totalmente. Quasi tutti i materiali vengono portate fuori dall'isola oppure differite in discarica con grande danno per la popolazione locale, priva di lavoro e di risorse. Impianti che potrebbero creare impiego attraverso cooperative, non sono previste dal piano rifiuti che prevede invece, per le province di Palermo e Trapani, una gestione monopolistica del ciclo integrato dei rifiuti da parte della PEA scarl con la centralità della termovalorizzazione che porterà inquinamento e malattia sulla città di Palermo e il territorio anche in considerazione dei venti predominanti che investono la capitale della Sicilia. Della PEA scarl fa parte l'AMIA che recentemente ha aumentato la sua partecipazione da 29 a 48%. Non per il disinteresse dei cittadini, bensì per motivi economici non decolla la raccolta differenziata......

APPELLO AI DEPUTATI DELL’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA

Nel Paese e in Parlamento è in corso un dibattito intenso sulla questione dei CIP6. I contributi che lo Stato dovrebbe dare per lo sviluppo delle energie rinnovabili, questo avrebbe dovuto essere il vero obiettivo, e che invece di fatto ha dato in prevalenza agli imprenditori che dicono di produrre energia anche con l’incenerimento dei rifiuti ( la cosiddetta termovalorizzazione).

Ora, senza entrare nel merito delle tante contestazioni anche da parte dei vari organismi dell’ Europa comunitaria, una forte opposizione a questo meccanismo d’incentivi sta cercando di correggere il tiro (Il Senato ha approvato l'articolo 30 e i sette aggiuntivi introdotti dalla commissione Bilancio sull'energia e diversificazione delle fonti energetiche. L'articolo 30 stabilisce che i finanziamenti Cip6 vadano agli impianti gia' operativi e non a quelli autorizzati ma non realizzati. La procedura in deroga deve esaurirsi entro tre mesi dall'entrata in vigore, cioe' entro il 31 marzo) ma ancora non siamo alla definizione più auspicabile, e si aspetta l’intervento del ministro Bersani. Ma nelle more di una conclusione definitiva il presidente della regione Cuffaro, interessatissimo affinché il suo Piano per i rifiuti vada in porto, è pronto a caricare di nuovi orpelli finanziari il già disastrato bilancio regionale, con la proposta del comma 22 dell’art 1 del DEPF:

22. La Presidenza della Regione è autorizzata ad anticipare, nelle more della definizione delle procedure di trasferimento dei fondi statali previsti dal comma 1117 dell articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n.296 e successive modifiche ed integrazioni, i contributi in favore ai soggetti affidatari del servizio per il trattamento e l utilizzo, mediante termovalorizzazione, della frazione residua dei rifiuti urbani al netto della raccolta differenziata prodotta nei Comuni della Regione siciliana appartenenti agli Ambiti Territoriali Ottimali (A.T.O.). Per le finalità del presente comma è autorizzata, per gli esercizi finanziari 2008-2010 la spesa annua di 250 milioni di euro, cui si provvede con le risorse di cui al presente comma.

Questo vuol dire, se non verrà cambiato il testo dell’articolo della legge finanziaria regionale che ben 750 milioni di euro sono a rischio di essere pagati dalla Regione, cioè mai recuperati, se le procedure per gli appalti del Piano regionale verranno rifatte, in quanto condannate in modo inappellabile dalla comunità europea, e quindi i CIP6 non saranno autorizzati.

Deputati regionali, se avete un minimo a cuore il bene dei vostri elettori, dovete bloccare questa assurda norma, assolutamente illegale, che non può che ricadere con nuovi carichi fiscali sui cittadini. Ognuno di voi dovrà rendere conto di come avrà votato una proposta talmente paradossale da diventare una macchia indelebile della regione siciliana.

http://www.benicomuni.net/home/mod/forum/discuss.php?d=451

lunedì 12 novembre 2007

per non dimenticare la Nassiria dei guerrafondai in missione di pace

Loro, sì!

Ecco, è successo, 12 Novembre 2003
la strage degli italiani in Iraq…
Non solo gli odiosi yankes
nel mirino del Terrore Islamico…
tutti! i potenti alleati d’Occidente
anche i buoni Siciliani, sono invasori
di un Paese vinto solo nei proclami
del gran macellaio Bush!
( Noi esportiamo la Libertà
con le bombe intelligenti…)
L’hanno chiamata “Operazione Babilonia”
i Generali ossequienti seduti a tavolino
hanno pianificato solenni quanti mandarne
laggiù in “ Missione di Pace”
proni in una fariseica Santa Alleanza
“per edificare tutti insieme
la democrazia nel Paese liberato”
( in realtà speranzosi di partecipare
al banchetto dei vincitori…)
Ed ora piangono, fetidi coccodrilli
il sangue versato dai loro Carabinieri
e sbandierano commossi il loro strazio
i mandanti che nascondono moncherini
lordi d’ipocrita politica crudele…
( ecco i martiri su cui investire
l’Opposizione finalmente tacerà…)
Eroi in tempo di pace
in una terra dove c’è solo crudeltà
di una guerra che hanno portato
a cavallo della “scienza preventiva”
gli uomini dal viso pallido
e dal cuore freddo di dollari.
(per colpire il Terrorismo, cianciano
mentre innescano Bombe Umane Disperate…)

Loro sì! Forse ci hanno creduto
erano puliti e convinti
impegnati a dare acqua
ad un popolo inaridito da secoli bui…
Sobri e felici regalando
caramelle ai bambini,
con un sorriso di pace e amicizia…

Loro sì! Là non più sbirri in divisa
ma angeli costruttori
di un tenue legame con genti piagate
offese e battute due volte,
prima dal despota tiranno
poi dai “ liberatori” venuti da lontano,
ricchi solo di tecnologia di morte
arroganti di presunta supremazia
in realtà solo biechi sfruttatori di risorse.

Loro sì! Tesi con sincera dedizione
a risollevare quelle fronti dure
ad offrire il proprio “sapere”occidentale
per spalancare gli occhi orgogliosi
di quella fetta d’Islam affamata
ma bramosa di risorgere
memore di una grande antica civiltà

domenica 4 novembre 2007

QUANDO L'UOMO DIVENTA BELVA

L'ARTE DI UCCIDERE UN CANE

Questa è forse la cosa più disgustosa della quale sono venuta a conoscenza fino ad oggi. Il presunto "artista" costaricano Guillermo Habacuc Vargas, in una delle sue mostre, ha esposto in un ANGOLINO la sua peggiore opera d'arte. Questa consiste in un CANE (in PELLE ed ossa...) legato con una corda e lasciato lì a morire di fame e sete (chissà se morirà prima di fame o di sete!) perchè NESSUNO gli ha portato cibo e acqua per sopravvivere. Peccato che il cane, se non fosse stato legato, avrebbe potuto provvedere da sè a sfamarsi. Che cosa vuole dirci l'artista con questa opera? Che il cane non può vivere senza l'uomo? Che l'uomo ha il potere di fare del cane ciò che vuole? Che l'uomo può ricavare fama e denaro da un cane, anche se in fin di vita? Non lo so, ma la cosa più agghiacciante è vedere queste foto, con persone che studiano attentamente quest'opera, e nessuno si permette di aprire bocca. Nessuno si ribella. Sembra stiano osservando un quadro, una scultura, ma la realtà è che stanno tutti guardando negli occhi un cane che muore.

In questo sito potete, anzi DOVETE, firmare la petizione per fermare questo scempio:

http://www.petitiononline.com/13031953/petition-sign.html?

In questo sito potete vedere alcune foto della "mostra" del mostro (ma vedere un cane cosi' fa più male che vederlo già morto):

http://www.marcaacme.com/blogs/analog/index.php/2007/08/22/5_piezas_de_habacuc

.Certamente l'uomo può essere più bestia feroce delle più feroci belve, questo si sa. Ma quando alla ferocia gratuita assistono migliaia d'individui instupiditi, per non dir peggio,e incapaci di reagire in modo razionale, così come accade quando si assiste impavidi ad una aggressione per strada, allora la conclusione è veramente tragica: UOMO DOVE STAI ANDANDO?

# 1
La crudeltà umana non conosce veramente limiti. Ho appena firmato la petizione, ma temo sia troppo tardi....
Claudia
Pubblicato da kurtclaudia (inviato il 22/10/2007 alle 09:36:29) [IP: 217.220.105.226]
# 2
Infatti è troppo tardi, il cane è morto nella galleria praticamente in diretta, sotto una scritta composta di crocchette... Ma che senso ha? E questa sarebbe arte? E l'"artista" che si è rifiutato di liberare l'animale per farlo curare? CHE SCHIFO, io farei a lui esattamente la stessa cosa, e pagherei anche un biglietto aereo a tutti gli amici per andare a vedere un coglione come questo che agonizza nel nome dell'arte davanti ad una folla di curiosi....
Pubblicato da kurtclaudia (inviato il 22/10/2007 alle 09:56:18) [IP: 217.220.105.226]


venerdì 2 novembre 2007

Questo succede nella Roma di Veltroni














E' MORTA LA DONNA AGGREDITA A ROMA
Giovanna Reggiani, la donna di 47 anni aggredita e seviziata martedi' sera a Tor di quinto da un romeno ventiquattrenne, e' deceduta stasera all'ospedale S. Andrea dove era stata ricoverata in gravissime condizioni.
L’AGGRESSIONE - Secondo una prima ricostruzione effettuata dagli agenti del Commissariato di Polizia Ponte Milvio, la donna era appena scesa da un autobus per dirigersi verso casa. Successivamente è stata avvicinata dal giovane rumeno, Nicoale Tomulus Mailat, che l’avrebbe trascinata in una baracca nei pressi di viale Tor di Quinto a Roma. Qui è stata picchiata e quindi violentata. La donna ha cercato di difendersi dall’aggressione, ma inutilmente. Dopodichè il bruto avrebbe gettato il corpo della 47enne in un fossato nei pressi di viale di Tor di Quinto. Soccorsa e trasportata all’ospedale “Sant’Andrea” di Roma, dove la donna ricoverata in coma cerebrale.
La stazione ferroviaria di Tor di Quinto, sulla linea Roma-Viterbo, dove è scesa la donna prima di essere aggredita, è quasi un deserto. Treni che passano ogni 15-20 minuti, poche luci, nessuno in giro. Per arrivarci bisogna attraversare uno stretto viale, di sera completamente buio.

Una vicina di casa della donna aggredita ha detto che l'area è pericolosa. "Sono sconvolta perché quanto accaduto era prevedibile. Da anni ci stiamo battendo perché la zona di Tor di Quinto è ormai in mano agli extracomunitari irregolari. Abbiamo chiesto anche di far spostare la fermata dell'autobus più vicino alle nostre abitazioni ma è stato tutto inutile" racconta Mariangela. "Abito anch'io da quelle parti e credetemi dopo il tramonto è davvero una zona pericolosa", aggiunge un collega del marito, ufficiale di Marina.

Questo è quello che può accadere nella periferia abbandonata di Roma, la città con il sindaco modello, dove brillano i grandi eventi come la notte bianca o la festa del cinema, ma dove ci sono le baraccopoli come quelle di Tor di Quinto, di pasoliniana memoria. Realtà terrificanti che vengono alla luce solo quando qualcuno ci lascia la vita, come Giovanna Reggiani. Allora scoppia un finimondo di polemiche e di ipocrite corse ai ripari, come quella di sgomberare la baraccopoli. Ma il problema rimane in attesa di un nuovo evento drammatico.


L'ultima intervista di Giuseppe Fava


Clicca sul titolo per vedere l'intervista fatta da Enzo Biagi al giornalista siciliano il 28/12/1983, verrà ucciso dalla mafia pochi giorni dopo, il 5 gennaio 1984

giovedì 1 novembre 2007

Così si amministra la giustizia in Italia

1975-06-14 REGGIO EMILIA - Alceste Campanile, un compagno di Lotta Continua di 22 anni, notissimo in tutta Reggio per la sua militanza nel Movimento degli studenti e nelle Nobilitazioni antifasciste, è stato assassinato questa notte con due colpi di pistola sparati a bruciapelo alla nuca e al cuore. Il suo corpo con un braccio ritorto sulla schiena è stato rinvenuto questa notte, all'1,30, in una pozza di sangue, sul ciglio della strada provinciale tra Montecchio e Sant'llario. Si tratta con tutta evidenza di una esecuzione sommaria ad opera dei fascisti. Alceste era da tempo oggetto di minacce da parte dei fascisti. Aveva già subito due aggressioni - con relativa denuncia per « rissa » ad opera della questura; in una, nei giorni successivi alla strage di Brescia, mentre allontanava alcuni squadristi dal comizio antifascista, aveva riportato numerose ferite al viso. Aveva subito altre denunce per occupazioni di scuole. (art dell'epoca di Lotta Continua)




L'assassino di Alceste non pagherà
Doccia fredda dopo 32 anni di attesa: Bellini prosciolto perchè il reato è prescritto

Bellini confessa. Premiato dallo Stato
Il delitto di Alceste Campanile finisce in prescrizione. Ha ucciso, la sua versione è credibile ma non sarà punito. Il PM impugna.


PAOLO BELLINI uccise Alceste Campanile, ma lo Stato, 32 anni dopo l'omicidio, lo premia. Lo gratifica con una sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione. E così Paolo Bellini, da cittadino sotto protezione, se ne va dall'aula di giustizia del tribunale di Reggio da uomo libero. Scortato da sette poliziotti che hanno fatto di tutto per nasconderlo ai cronisti e per assicurargli la sua incolumità fisica. Lo scortano nel carcere dell'Italia centrale dove sconta precedenti condanne.
L'«assoluzione» di Paolo Bellini è il frutto di un gioco aritmetico e dell'applicazione di norme del nostro codice penale. Chi confessa ha diritto a un premio, a tuna riduzione della pena. E così il reato contestato a Paolo Bellini, omicidio aggravato dalla premita-zione (che non si prescrive mai e dunque se uno viene riconosciuto colpevole, è sottoposto a condanna), per frutto di quella confessione diventa omicidio volontario semplice (che si prescrive in vent'anni). Già al momento della confessione del delitto (erano trascorsi ventiquattro anni) il reato era prescritto. E' chiaro che trentadue anni dopo il processo non poteva che avere la sorte che ha avuto ieri.
Adesso la questione è se il giudice per l'udienza preliminare Riccar-do Nerucci poteva o non poteva accogliere le attenunati generiche chieste in oltre un'ora di arringa dal difensore di Paolo Bellini. Per la pubblica accusa, rappresentata dal procuratore capo Italo Materia, c'erano ampi spazi per non dare un simile premio a Paolo Bellini. Tanto che il procuratore ha già annunciato che presenterà appello contro la sentenza. Ma pure la parte civile (si sono costituiti il fratello e la madre), rappresentata dagli avvocati Tommaso Fazio, primo cugino di Alceste Campanile, e dall'avvocato Enrica Sassi, ritiene che c'erano buoni motivi per addivenire a una condanna. Paolo Bellini aveva indicato elementi ben precisi che indicavano in lui l'esecutore materiale. Ma il premio, secondo la publica accusa e la parte civile, doveva essere negato per le diverse "confessioni" fornite alla giustizia. Per la difesa c'era invece un discorso coerente in quelle varie "confessioni". E appellandosi alle norme del codice, il legale della difesa aveva chiesto la concessione di un premio per il comportamento "processuale" tenuto da Bellini. Un premio così grande da cancellare l'aggravante contestata dalla pubblica accusa.
E' chiaro che ora occorrerà attendere la motivazione della sentenza per capire meglio i motivi che hanno indotto il giudice per l'udienza preliminare a concedere a Paolo Bellini (ha confessato diversi omicidi) un simile premio.
Il procuratore, che nel corso della sua requisitoria aveva tinteggiato un Bellini autore di diversi delitti, aveva terminato con la richiesta di una condanna a trent'anni di carcere.
Il volti del procuratore Italo Materia e di Paolo Bellini si sono incrociati più volte durante l'udienza di ieri mattina. E al termine delle richieste, prima di lasciare l'aula, c'è sta-anche un piccolo colloquio tra i due. E' accaduto che quando Paolo Bellini, scortato da due poliziotti, è passato davanti al procuratore, si e fermato. Ha detto qualcosa all'orecchio del procuratore. All'uscita dall'aula Italo Materia non ha voluto riferire nulla di quel breve colloquio. «Sono cose che non si possono dire».

La Storia - Il racconto shoc: "sparai ad Alceste due colpi di pistola"

Ero solo quando ho ucciso Alceste Campanile». Con queste parole nel 1999 Paolo Bellini, allora solo 46 anni,
raccontò con dovizia di particolari l'omicidio del giovane di Lotta Continua, ammazzato con due colpi di pistola sulle rive dell'Enza fra Montecchio e Sant'Ilario nella notte tra il 12 e il 13 giugno 1975. Bellini rese la confessione ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia che lo ascoltarono per otto ore. Bellini disse di aver ucciso undici volte negli ultimi 24 anni. Omicidi generati dai motivi più disparati; spesso futili. Tra le vittime il 22enne Alceste Campanile. Bellini è un personaggio misterioso, che fu addirittura indicato da Giovanni Brusca come uomo dei servizi segreti. L'ex Prìmula nera nel '99 raccontò agli inquirenti che conosceva Campanile, allora studente del Dams di Bologna. Le loro strade si erano incrociate quando militavano nel Fronte della Gioventù. Un'esperienza durata pochissimo per entrambi: Alceste cambiò radicalmente idea, mentre Bellini fu praticamente invitato ad andarsene.

NEL CASO dell'omicidio. Bellini raccontò di aver agito da solo. Sapeva che quella sera d'estate (vigilia delle elezioni amministrative) Alceste stava facendo l'autostop. Lo raggiunse; lo fece salire in auto e poi con una scusa lo portò in un viottolo nelle campagne. Lì lo fece scendere e sotto la minaccia della pistola gli ordinò di inginocchiarsi. Poi gli sparò due colpi: il primo alla nuca, il secondo al cuore. Il movente? Di sicuro c'era una rivalità politica (accentuata dal clima di quegli anni); ma pare non sia stata la causa scatenante.

FIGLIO di un ex funzionario statale, studente universitario, Alceste Campanile viveva solo in un piccolo appartamento di via Ariosto. Le indagini sul suo omicidio furono svolte in tempi diversi e da diversi magistrati. Poco dopo il delitto, furono arrestati tre parmigiani di estrema destra, autori di un volantino di rivendicazione: ma furono riconosciuti innocenti.

ABBANDONATA la matrice neofascita, il mirino dei magistrati si spostò sulla pista «rossa».
Nel 1979 entra in scena anche Toni Negri, accusato da Carlo Fioroni di essere l'organizzatore dell'omicidio Campanile. Finì in carcere anche Bruno Fantuzzi, ex segretario dell'assessore Gherpelli. Poi scattarono k manette per due amici di Alceste. Tutti innocenti. Successivamente nell'inchiesta entrarono, tra gli altri, anche i nomi illustri dell'avvocato Corrado Costa e del pretore di Reggio Antonio Bassarelli. Risultati, come tutti gli altri, assolutamente estranei alla vicenda.

Il fratello e la mamma: "Un colpevole è stato trovato. Vedremo cosa fare una volta lette le motivazioni della sentenza"

FATICANO a comprendere una simile sentenza il fratello di Alceste e, soprattutto, la mamma. In serata arriva un breve comunicato da parte del legale che ha assistito i due congiunti, l'avvocato Tommaso Fazio, il primo cugino di Alceste Campanile. Recita il testo del comunicato: «L'avvocato Tommaso Fazio a nome della famiglia Campanile afferma che la sentenza esprime un dato importante: un colpevole è stato trovato ed è Paolo Bellini. Il giudice Nerucci ha ritenuto le attenuanti legate alla confessione prevalenti sulle aggravanti della premeditazione e dei motivi abbietti. Su questo punto giuridico vedremo cosa fare, una volte lette le motivazioni della sentenza». Certo il colpo è stato tremendo per il fratello e la madre. Attendevano giustizia da anni. Si erano fatti la convizione che Paolo Bellini aveva chiarito un delitto che era rimasto un mistero per tanti anni. E' probabile che, una volta lette le motivazioni, facciano ricorso alla Corte d'Appello per chiedere giustizia. Cosa che invece farà la procura della Repubblica presso il tribunale di Reggio.