martedì 23 giugno 2009

AMIA= Agenzia Mafiosa Intrallazzi Ambiente


L'ALTRA NOTIZIA: I CASSONETTI DI PALERMO CON LE MISURE SBAGLIATE: Sprecati 750 mila euro


Ora, io mi domando e dico, non è L'Amia il problema, non sono gli amministratori, politici e non, mangia mangia, corrotti ed inetti, che sprecano milioni di euro, che se ne fottono altrettanti in allegre e spensierate missioni, che più sono incapaci e disonesti, più vengono riconfermati dai loro pari figuri, o addirittura promossi a posti di maggior rilievo e impegno, come il Senato a cui per grandi meriti ha potuto accedere l'ex presidente dell'Amia, Galioto (del resto seguendo l'esempio fulgido di Toto vasa vasa Cuffaro). Ebbene no, io non me la prendo con loro e con "o' sistema", ma con i cittadini, gli elettori, la gente insomma che se ne sta buona e zitta, che li rivota, che sopporta e paga. Si parla tanto di raccolta differenziata, così tanto per essere alla page con l'argomento di attualità, ma non c'è alcuna seria intenzione di realizzarla concretamente. Si sa che il business vero è quello dell'incenerimento ed ogni passo porta verso quell'obiettivo.
A me resta il sogno di un inizio concreto di R.D. gettando nei cassonetti, anche in quelli non buoni, tutta la dirigenza di Amia, Ato, Comune e company. Allora sì che si farebbe pulizia! Certo è un sogno, ma ancora si possono fare, credo, o no?




lunedì 22 giugno 2009

Sandro Bondi, che sensibilità!


Da Bondi attacco a Repubblica "Un pericolo per la democrazia" - Politica - Repubblica.it

L'ineffabile Bondi, ministro della cultura per meriti sopraffini, basta vedere le cagate che scrive e che si ha coraggio a definire poesie, anche lui ha fatto la sua parte, ha detto la sua fregnaccia, sempre nel sublime sforzo di difendere il povero Silvio, tanto amato, ed ora anche vituperato, da qualcuno.
Ex comunista, ex sindaco di comune rosso, in realtà ha poi trovato la sua strada, non sulla via di Damasco come san Paolo, ma su quella di Silvio I, riuscendo a trovare anche il modo di farsi conoscere per il suo delicato soffuso spirito lirico, spesso tipico di una sensibilità da omosex latente
cliccando sul titolo del post si possono gustare le sue creazioni






Al ridicolo-squallido non c'è limite


Libero News - Amanti, prostitute, clienti

Venerdì dicevo che la corte del Cavaliere Nero si dimostra sempre più imbattibile nello sfornare battute da cabaret e avanspettacolo, nel tentativo pietoso di difendere l'onorabilità del Boss.
Ebbene devo correggermi perché leggendo l'articolo su Libero si capisce che ancora non siamo arrivati al limite immaginabile del ridicolo e della feccia.
Se il signore che firma l'articolo si sente puttaniere e bugiardo come il Silvio premier, sono fatti suoi, ma non credo si possa permettere di usare una locuzione che ben più alti significati nobili ha avuto e può avere (come siamo tutti Roberto Saviano, o siamo tutti Pino Maniaci ecc), cercando di assemblare in un unico parco di porci l'intero popolo italiano. Sempre nel maldestro e squallido tentativo di difendere il Boss. Questi giornalisti e giornali sono degni di un paese ignobile, che di fronte alla reazione ancora modesta della popolazione, da virtuale rischia di divenire ogni giorno di più reale.


La Chiesa contro i preservativi


Preservativi a scuola, no della Chiesa "Si banalizza la sessualità dei giovani" - cronaca - Repubblica.it
Il vicario del Papa Agostino Vallini interviene sulla decisione della provincia di Roma Preservativi a scuola, no della Chiesa "Si banalizza la sessualità dei giovani"

La Chiesa, non perde occasione per dimostrare la sua vetustà, in ogni senso. Certe dichiarazioni dei suoi più eminenti esponenti sembrano provenire direttamente dai Secoli Bui con un vago sapore d'Inquisizione. L'ipocrisia poi che ne è sostanziale tessuto connettivo è incredibile. Sulla questione dei preservativi come strumento di educazione e prevenzione per la sessualità dei giovani la contrarietà manifestata non può non far pensare alla questione "calda" dei preti pedofili. Loro non banalizzano, anzi educano i giovani ad una "sana" sessualità.
cliccando sul titolo del post si possono vedere le cifre del fenomeno






venerdì 19 giugno 2009

E' pur sempre un problema di spazzatura


Il difensore dell'utilizzatore finale |

E' incredibile, come ogni giorno ormai le vicende boccaccesche del Cavaliere Nero regalino perle di alto cabaret, di cui dopotutto il popolo italico dovrebbe essere riconoscente. Senza pagare biglietti e canoni il Premier e la sua corte di manutengoli sfornano battute da far scompisciare.
Se poi ci si mette il bel Ghedini, l'avvocato più azzeccagarbugli che sia mai esistito, inimmaginabile anche per la penna di un Manzoni, allora le "sparate" raggiungono vette estreme condite anche di cattivo gusto e "machismo" da magnaccia. L'ultima sua perla , quella dell'utilizzatore finale pone però un serio problema non solo di tipo linguistico filologico, ma anche pratico di cui dovrebbero preoccuparsi tutte quelle donne con le quali entra in contatto super Silvio.
Infatti, al di là del termine infausto, quando c'è un utilizzo di qualcosa, ci sarà sempre un inizio e una fine, e se il premier ha "utilizzato" per ultimo, poi che ne fa degli "oggetti usati", li butta? E come? differenziando o tal quale? O magari li ricicla?



sabato 13 giugno 2009

Correzione al post precedente

Repubblica.it - Blog - Scene Digitali » Blog Archive » I bavagli veri passano, mentre la rete si gingilla con la falsa notizia del D’Alia approvato
I bavagli veri passano, mentre la rete si gingilla con la falsa notizia del D’Alia approvato

Un bavaglio alla rete lo metteranno ma non è quello denunciato dal frate cappuccino, che nessuno conosce, all’agenzia Agi ieri pomeriggio. Il bavaglio lo denuncia Guido Scorza, giurista e”advocate” di rete: col testo che passa oggi con la fiducia alla Camera, quello sulle intercetttazioni telefoniche, arriva anche per i “siti informatici” - e quindi in prospettiva per i blog - l’obbligo di rettifica entro 48 ore e in mancanza di tale adempimento una pesante pena pecuniaria. Il post di Scorza è questo.

Ora di questa misura si potrà discutere e si dovrebbe. Anche perché arriva nel quadro di un vero, pesante bavaglio di ricatto economico posto su tutta la stampa libera, come documenta Giuseppe D’Avanzo su Repubblica di oggi: sanzioni pecunarie gravissime sugli editori perché vigilino e censurino i giornalisti alle prese con le inchieste della magistratura.

E invece, da giorni e settimane, veniamo spammati dal falso allarme del “bavaglio” a internet che proverrebbe dall’approvazione dello “emendamento D’Alia” nell’ambito del decreto sicurezza. Qui si è invano tentato, già parecchi giorni fa, di dire che si tratta di un errore. Perché l’emendamento D’Alia, che prevedeva gravi sanzioni per una serie di comportamenti di rete, era stato sì approvato al Senato, ma in seguito cancellato da un voto “bipartisan” alla Camera. Come confermato direttamente all’autore di questo blog da deputati dei due principali gruppi parlamentari.

E invece no. L’appello del frate cappuccino circola, passa da un’agenzia e grazie a qualche automatismo perfido si guadagna perfino la presenza sui giornali on line, sulla Stampa si indigna Giacomo Galeazzi. E, com’è a questo punto ovvio, spopola sugli agggregatori. Con richiami a testi parlamentari che sono stati superati dai fatti e ad appelli su facebook i cui autori non si sono preoccupati di documentare il “cessato allarme”. E allora ecco il testo integrale del decreto sicurezza così come è stato approvato. E speriamo che questa volta ci se ne faccia una ragione: andate all’articolo 60, che era quello che recepiva l’emendamento D’Alia, e vedrete che accanto ai diversi paragrafi, nella colonna di destra c’è scritto per 5 volte di seguito e per tutto l’articolo: soppresso.

Il bello - e il tragico - di questa vicenda è che non solo coincide con un momento drammatico per la libertà di espressione, che la rete sta ignorando alla grande, ma realizza un effetto di “al lupo al lupo”, che renderà impossibile poi l’informazione corretta quando i disegni di legge realmente censori della rete, che alcuni esponenti della maggioranza hanno nel cassetto, arriveranno in discussione in parlamento.

Coraggio, cari blogger e utenti di Facebook, con la stessa puntualità con la quale avete riportato l’allarme, ora si dissemini la correzione di questa notizia falsa. Devo un ringraziamento ad Alessandro D’Amato che ne ha scritto nelle prime ore di stamattina e ad Alessandro Gilioli che ha già raccolto il mio appello a realizzare informazione corretta su questo punto.

Tags: Aggiungi nuovo tag, censura


L´attacco finale alla democrazia è iniziato!


L´attacco finale alla democrazia è iniziato!
Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo. Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l´obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senta tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D´Alia (UDC), è stato introdotto l`articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet". E nel testo approdato alla Camera l´articolo è diventato il nr. 60.

Anche se il senatore Gianpiero D´Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non vuole scollarsi dal potere.

In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all´estero. Il Ministro dell´interno, in seguito a comunicazione dell´autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l´interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare
gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L´attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l´istigazione a delinquere e per l´apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l´istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all´odio fra le classi sociali. Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge?

Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l´informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l´unica fonte informativa non censurata.

Vi ricordo che il nostro è l´unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube. Vi rendete conto? Quindi il Governo interviene per l´ennesima volta, in una materia che vede un´impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d´interessi.

Dopo la proposta di legge Cassinelli e l´istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al
Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.

Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l´Italia come la Cina e la Birmania.

Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog e la rivista specializzata Punto Informatico (http://punto-informatico.it/

Fate girare questa notizia il più possibile.
E´ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani.
E´ in gioco davvero la democrazia!

giovedì 11 giugno 2009

i due sceicchi, grandi amiconi


ITALIA-LIBIA: GHEDDAFI, ECCELLENTE TRATTATO GRAZIE A CORAGGIO BERLUSCONI - Adnkronos Politica
Politica
ITALIA-LIBIA: GHEDDAFI, ECCELLENTE TRATTATO GRAZIE A CORAGGIO BERLUSCONI
"Con la decisione coraggiosa del mio amico Silvio Berlusconi siamo arrivati a questo Trattato di amicizia e cooperazione che va nell'interesse dei nostri due popoli". Lo ha detto il leader libico Muammar Gheddafi nel suo intervento alla sala Zuccari di palazzo Giustiniani, nel corso del quale ha ringraziato il presidente del Senato Renato Schifani per le parole pronunciate in precedenza e si e' detto "contento di vedere tanti vecchi cari amici come Giulio Andreotti, Francesco Cossiga, Lamberto Dini", e ha citato anche Massimo D'Alema, in quanto fautori di un percorso di avvicinamento tra Tripoli e Roma che aiutasse a "chiudere la pagina dolorosa delle atrocita' e distruzioni del passato coloniale prefascista e fascista".







LA MAFIA RINGRAZIA

La Mafia ringrazia i due compari, il gatto e la volpe





IL MANIFESTO
* LA MAFIA RINGRAZIA
di Giuseppe Di Lello

Il vero problema per le intercettazioni telefoniche era quello della loro pubblicazione e, quindi, del rispetto della privacy di persone che, seppur non implicate nelle indagini, venivano sbattute in prima pagina, spesso a causa della loro [...]



lunedì 8 giugno 2009

Elezioni giugno 2009- Bene, anzi male.


Elezioni giugno 2009- Bene, anzi male. Si può dire come al solito tutto e il contrario di tutto. Ognuno ha vinto, nessuno ha perso.
Io personalmente dico bene, perché è stato scongiurato il Berlusconi pappatutto, boss anche in Europa e con la forza tracotante per imporre leggi ad personam, per favorire interessi di pochi e per chiudere sempre di più gli spazi democratici. Forse il mancato plebiscito, il fallito raggiungimento del 45% del partito del predellino, gli spunterà un poco le unghie e continuerà a mantenergli qualche difficoltà che le ultime vicende personali gli hanno procurato, specie in chiave internazionale. Forse è vero che una parte dell’elettorato ubriacato si sta svegliando. Forse.
Male però perché aumenta il consenso razzista alla Lega, che comunque fa parte del blocco di destra, e che consentirà a Bossi e i suoi di tenere sempre di più per le palle (scusate ma mi piace questa espressione) il Cavaliere Nero. Con pericolose accelerate sulla questione sicurezza, ronde, clandestinità ecc.
Male anche perché essendo un voto per l’Europa, vedere la grande affermazione dei partiti di destra, in qualche caso xenofobi, non può far piacere, e fa temere per quelle importanti sentenze che in ambito di salute dell’uomo e dell’ambiente, spesso si sono rivelate un utile baluardo nelle lotte dei vari comitati civici, tipo la privatizzazione dell’acqua, la questione rifiuti e quella delle energie rinnovabili.
Poi c’è la pagina triste della sinistra, che non c’è più, o che c’è ma si nasconde, che si divide e si frantuma nelle migliori tradizioni.
Non si capisce perché quei gruppi che una volta si dicevano extraparlamentari, se accettano la logica della presenza nei parlamenti, non cerchino di creare schieramenti tali da essere in grado di prendere qualche deputato. La continua litigiosa voglia di farsi il proprio orticello porta a non essere più rappresentati, anche come conseguenza logica dell’incapacità di radicarsi e incidere nel territorio.
L’unica nota positiva è la crescita dell’Italia dei Valori, di Quel Di Pietro, -che con buona pace di tutti gli avversari vicini e lontani che alla sua verve accusatoria, non sanno che opporre il termine spregiativo di populismo-, è l’unico che con coerenza non perde occasione per attaccare in maniera articolata la politica del governo.
Sarà populismo insistere sulla questione del Parlamento con troppi inquisiti e condannati; sarà populismo denunciare i giochetti delle tre carte nell’utilizzo di fondi pubblici, spostati di qua e di là, secondo la necessità dello spot del momento; sarà populismo schierarsi apertamente a favore del fotovoltaico e delle energie alternative e contro il nucleare. A me questo populismo piace, ora si tratta di vedere se: son rose che firoriranno o se saran lucciole prese per lanterne.

Delta del Niger- un dramma sconosciuto (perchè non mi piace questo mondo)


Il Movimento per l´emancipazione del delta del Niger (Mend) ha ribadito la dichiarazione di «guerra totale» in tutta la regione del Delta del Niger.
«Il Mend dichiara guerra nella regione e invita tutti gli uomini adulti a sostenere la lotta per la nostra libertà – si legge in una dichiarazione pubblicata dai media nigeriani

Ieri a "Report" (clicca sul titolo) un servizio eccezionale sulla situazione in Nigeria. Con questa trasmissione benemerita della Gabanelli si vengono a conoscere situazioni incredibili, allucinanti.
E il nostro Belpaese fa la sua parte con Eni-Agip-Enel, che dichiarano sulla falsariga dei propositi del pioniere Enrico Mattei, che dove investono portano cultura e benessere.
Ovviamente falso, dove c'è il business del petrolio o dei preziosi, ciò che lasciano al territorio e alle popolazioni è miseria, inquinamento e distruzione.
Poi l'altro servizio sulla Patagonia comprata dai Benetton- vedere per credere- cosa sono veramente i nostri imprenditori "progressisti"

un aspetto della cultura di destra


domenica 7 giugno 2009

due sceicchi a confronto



Ecco cosa fa la ministra alle pari opportunità Mara Carfagna assieme alla presidentessa della Confindustria Emma Marcegaglia: fedelissime agli uomini che ispirano la politica più abietta che viene concepita nel nostro stato, reclutano 700 donne da offrire in pasto a Gheddafi come alibi per i rastrellamenti, le deportazioni, i "respingimenti", la cattiveria promossa a metodo di governo, le violenze subite da tanti uomini e da tante donne nelle prigioni libiche. Questo è quanto sanno fare la Carfagna e la Marcegaglia. Cumulare corpi di donne da usare per ogni occasione, persino per legittimare uno come Gheddafi. Mara Carfagna, Emma Marcegaglia: non ci rappresentano. Se l’una rivendica lo status di ex dipendente Mediaset, l’altra vanta il prestigio di non essere stata una soubrette. Importa poco. Pari sono. Veline di regime, entrambe. Ecco la lettera che altre donne stanno inviando per segnalare che le italiane non sono tutte intruppate nei casting del presidente del consiglio [leggi "Anatomia di Berluscolandia" - El Pais].



giovedì 4 giugno 2009

Siamo un paese di ipocriti


Credo che non sfugga a nessuno la stupidità insopportabile e del tutto inefficace della cosiddetta applicazione di una legge altrettanto inutile quale la “par condicio”. In questo periodo di vigilia d’elezioni, che ormai nel nostro Paese sono più puntuali delle feste comandate, chi assiste a certe trasmissioni televisive in cui ci sia la presenza, o si nomini, politici o candidati alle lezioni, si deve sorbire anche i continui inviti del conduttore di turno a glissare sui nomi, anche se si comprende benissimo di chi si parla.

Veramente insopportabile poi, per chi come me ama molto da fan inguaribile BLOB di Enrico Grezzi, i continui bip e pecette varie che non coprono nulla, anzi accentuano l’interesse, sui nomi e volti dei soliti candidati, che praticamente sono tutti.

Vorrei sapere da chi ha promosso questa legge ipocrita a che cosa realmente serve. L’unico scopo di bilanciare i tempi di esposizione fra i vari esponenti dei partiti, o delle coalizioni, o più semplicemente della destra e della sinistra, questa legge non lo raggiunge, perché chi ha più potere e denaro, comunque, appare di più, compreso il Presidente superchiacchierato ed ora anche inquisito che ha sempre a sua disposizione il palcoscenico di Vespa. Allora, non sarebbe meglio tornare ai vecchi metodi e lasciare che lo spettatore veda tutto senza rotture di…maroni?

fin dove può arrivare la ferocia dell'uomo "civile"?


La strage dei delfini in Danimarca, Isole Feroe, Balene pilota, Calderones, Globicephala melas, Fær Øer


Cliccate sul titolo solo se avete lo stomaco forte o siete particolarmente incazzati , allora serve come contrappasso.
Una battuta "c'è del marcio in Danimarca", non basta a significare questo orrore.

mercoledì 3 giugno 2009

Ancora è niente


Professore sospeso per due mesi chiese: "Religione o altra materia?" - Scuola&Giovani - Repubblica.i



Che cosa potrebbe succedere ad un professore che dovesse proporre un questionario del tipo: "preferite Berlusconi o un altro leader, per esempio Di Pietro?
Secondo me verrebbe incarcerato a vita con catene ai piedi e in qualche fetida cella tipo i Piombi.

martedì 2 giugno 2009

AMIA= Agenzia Municipale Ignobile per l'Ambiente
















Palermo, 1 giu. (Adnkronos/Ign) - Per affrontare l'emergenza rifiuti a Palermo, da giorni invasa da cumuli di spazzatura che non viene ritirata per un'agitazione dei netturbini, Comune, Prefettura e Regione hanno chiesto l'intervento di Esercito e Protezione civile. E' quanto deciso nella tarda serata di ieri, al termine di un incontro avvenuto in Prefettura, con i vertici delle istituzioni. Nel pomeriggio si è tenuto un nuovo vertice alla presenza del sottosegretario all'emergenza rifiuti Guido Bertolaso.

Sulla vicenda rifiuti oggi è intervenuto anche il premier Silvio Berlusconi. ''La sinistra, come è sua abitudine, mistifica la realtà e tenta di addossare la responsabilità della crisi economico-finanziaria dell'Amia, Azienda per la raccolta dei rifiuti, alla amministrazione comunale di Palermo. La verità è che l'ex sindaco Orlando e la sinistra hanno lasciato in eredità al sindaco Cammarata un enorme bacino di precari, oltre 7.000 persone, e Cammarata ha dovuto assumersi l'onere di una stabilizzazione costosa per le casse comunali''. Il Cavaliere ha comunque garantito "al sindaco l'impegno finanziario del governo per la soluzione del problema''.

La replica è arrivata a stretto giro di posta dal segretario del Pd Dario Franceschini. ''Dopo aver minimizzato ieri, parlando di 'sacchetti elettorali' e di 'problemi locali' - ha detto- , oggi il premier manda a Palermo Bertolaso. E' evidente che è il presidente del Consiglio a mistificare la realtà, vedendo crollare la sua immagine, quella dell'uomo che ha risolto l'emergenza rifiuti".

"Dare la colpa alla giunta Orlando -ha aggiunto - fa semplicemente ridere. La destra governa il Comune da otto anni e in questo periodo sono entrati nell'amministrazione oltre 3.000 nuovi precari mentre la gestione dell'azienda è totalmente inefficiente ed è sotto inchiesta per reati di ogni tipo''.



Se c'erano ancora dei dubbi sulla volontà criminosa dei vertici di Amia e Comune, nonchè Regione di preparare il terreno all'emergenza rifiuti per varare definitivamente il progetto incenerimento, mi pare che le immagini sopra facciano chiarezza.