mercoledì 29 settembre 2010

LEGA ( lagher e gaglioffi arraffoni)

Bossi insulta i romani: "Sono porci" Il Pd annuncia una mozione di sfiducia - Repubblica.it
Bossi insulta i romani: "Sono porci"
Il Pd annuncia una mozione di sfiducia
Il Senatur a una festa della Lega: "E se vogliono la F1 corrano con le bighe, Monza non si tocca". In serata precisa: "Solo una battuta ma viste le reazioni a Roma si sentono in colpa". Alemanno insorge: "Oltre il limite" e scrive a Berlusconi. Ma parte del partito sminuisce. Zingaretti: "E' un ministro non un comico". Totti: "Venga a dirlo sotto al Colosseo o alla curvaSud"
 clicca sull'immagine per ingrandire




martedì 28 settembre 2010

IL GRANDE BLUFF : BERLUSCONI

oggi le notizie che seguono sull'inceneritore di Acerra danno, ancora una volta, l'esatta dimensione del sistema truffaldino sui cui si basa il governo del Cavaliere Nero. 
La situazione attuale, catastrofica, paragonata alla sceneggiata che era stata fatta un anno fa, sui giornali del sistema, è lo specchio di tutto quanto avviene nel nostro Paese. Prima una grande strombazzata pubblicitaria sostenuta da un fuoco di sbarramento di tutti i media asserviti, poi la realtà desolante del dopofestival. Così come è avvenuto per l'Aquila e le sue casette inaugurate dal Premier in persona che illustrava piatti e zerbini, e come prima era avvenuto per l'autostrda Palermo-Messina inaugurata in pompa magna e oggi già colabrodo, e con pilastri a rischio per cemento povero.
Basta avere pazienza, come quello che aspettava che passasse sul fiume il cadavere del suo nemico, e prima o poi le magagne, o meglio schifezze, di questo governo a firma, (ancora per ora). PDL ( partito dei ladri) e Lega ( lagher e giullari arruffoni), vengono a galla. Visto che siamo sprofondati fino al collo in questo magma putrescente tanto vale aspettare di poter tirare ancora qualche boccata d'aria.
noinc : Messaggio: Il grande bluff, Acerra
www.ilgazzettinolocale.com

Il grande bluff, in piazza per la chiusura dell'impianto
Venerdì 24 Settembre 2010

ACERRA - La Federazione della sinistra con il laboratorio politico "Corsia di
Sinistra", affiancati da due associazioni ambientaliste acerrane, "le donne del
29 agosto" e "il comitato contro il mega inceneritore di Acerra", hanno
organizzato per domenica 26 settembre, una manifestazione pubblica per ribadire
la ferma volontà che l'impianto del "pantano" venga definitivamente chiuso.

"Altro che dono di Dio", si legge nel volantino, "non riescono proprio a far
funzionare l'impianto imposto con la forza ad una comunità che non lo ha mai
accettato. Nato vecchio come da sempre denunciato, l'inceneritore di Acerra,
oltre ad aggravare la sofferenza ambientale e sanitaria su un territorio già
seriamente compromesso, rappresenta l'emblema del fallimento delle politiche
attuate in questi lunghi anni e il simbolo degli affari perpretati sulla pelle
dei cittadini".
"Intanto la Regione", continua il comunicato, "oltre quelli già previsti a
Salerno e a Santa Maria La Fossa, si appresta ad autorizzare un altro
inceneritore a Ponticelli, mentre la Provincia si prepara ad accatastare ad
Acerra centinai di balle di rifiuti indifferenziati".
"Noi non ci stiamo a far finta di nulla, a chiudere gli occhi e a tapparci la
bocca, continuiamo a non cedere all'indifferenza e alla rassegnazione".
"Eloquenti sono i silenzi delle istituzioni locali, dei mass media e
dell'opinione pubblica, che hanno di fatto legittimato la logica del profitto di
chi si arricchisce con la monnezza".
Singolari le modalità della protesta:" abbiamo scelto la strada dell'ironia,
sfilare con un carro allegorico per le vie della città, con canti e danze della
nostra terra per reclamare la gioia e il diritto alla vita. Il riso e l'ironia
dunque per continuare la nostra denuncia contro l'indifferenza di chi si è messo
un cappuccio in testa pur di non vedere lo scempio che si consuma sulla nostra
terra e sulla nostra pelle". Il comunicato si chiude con l'invito a tutti a
partecipare alla manifestazione di domenica 26 settembre ore 10, con
concentramento da via Vittorio Veneto.
di Arcangelo Giacinto



articolo del 26 marzo 2009
Acerra, in funzione il termovalorizzatore - Corriere della Sera
Acerra, in funzione il termovalorizzatore
Il premier Berlusconi taglia il nastro del nuovo impianto: «E' la dimostrazione che lo Stato c'è e ci sarà sempre»


lunedì 27 settembre 2010

Mauro Rostagno, venuto dal nord


Ciao Mauro

Mauro, ciao
ti saluto da quella terra
che mi ha visto anni fa
amarla e compiangerla...
io come te, scesi dal nord
per colonizzare? no
per apprendere nuovi valori
nuove emozioni...
ed abbiamo trovato strette di mano
che non conoscevamo
occhi neri fiammeggianti
sopra spalle troppo curve...
abbiamo imparato entrambi
che la nostra rivoluzione
era forte solo nelle idee
e lì tra le baracche del Belice
o tra le saline di Trapani
contavano di più i fatti
o le parole come pietre...
e le tue lo erano
in quella terra di mafia
così come quelle di Peppino
cui hai fatto seguito nella mattanza...

vi hanno chiuso la bocca
e nessuno ha ancora scoperto chi
perché non vogliono che si sappia
perché sono tutti omicidi eccellenti
perché i mandanti sono tra noi
al potere e dispongono dei nostri destini
e noi sappiamo solo commemorare
gridare ancora di dolore
e poi ritornare a casa sconfitti

                   26 settembre 2010




Nucleare? NO GRAZIE!

Blog di Mario Agostinelli
Quanto accaduto sabato pomeriggio per le vie di Berlino, nella più imponente e creativa azione no nuke degli ultimi mesi, è stato infatti ignorato dai quotidiani italiani, che sarebbero impazziti se solo un dimostrante avesse rotto una vetrina.  leggi tutto cliccando sul titolo


giovedì 23 settembre 2010

Teresa


Teresa

non ti dimenticheremo                                                             
sarai nelle nostre commemorazioni
un esempio di coraggio
una madre che ha sfidato la camorra
e per questo sei morta…

giustiziata come esempio
per chi osa ribellarsi ai mostri
lasciata sola a battersi
contro la bieca ferocia
di un potere criminale ben protetto …

ora sei su tutti i giornali
con il tuo bel viso pulito radioso
che avevi creduto bastasse
ad ottenere giustizia ed empatia
come dicono oggi con parole difficili…

ma tu sola contro tutti
hai osato indicare il mostro
colui che era tanto insigne
da essere un candidato da votare
in realtà membro di clan di camorra…

poi  hai chiesto attenzione aiuto
ma noi, tutti, eravamo troppo presi
da altre donne in pericolo, lontane
ma più destinate al coro di solidarietà
mentre tu eri paurosamente vicina…

Teresa, vedrai diranno molto bene di te
anche quelli che ti hanno ucciso
aspettando che la viltà cieca
e il nostro silenzio complice
spianasse la strada al loro furore





ora, è una madre coraggio

Il femminicidio di Teresa Buonocore, la nostra Sakineh che preferiamo rimuovere : Giornalismo partecipativo



L’omicidio di Teresa Buonocore mi costringe a fare alcune considerazioni.
Questo ultimo efferato delitto, dimostra ancora una volta che chi si oppone in questo Paese
al potere criminale in genere, mafioso-camorristico in particolare, ci lascia la vita, nel disinteresse generale prima, e nel compianto coccodrillesco poi. Inutile cercare, dopo,  in cosa si sia mancato, da parte delle istituzioni soprattutto, per evitare che si arrivasse alla tragedia. Fondamentalmente in questo tipo di analisi si finisce con l’appurare che lo Stato e i suoi apparati sono stati carenti, o addirittura protettivi e complici dell’azione criminale. Così è avvenuto, senza ombra di dubbio, nel caso di Teresa, ora da tutti definita madre coraggio, ma di fatto lasciata sola a sostenere la prevedibile vendetta del clan camorrista.
Ancora una volta, se ce n’era bisogno, abbiamo una conferma delle contiguità intime tra l’attuale potere governativo e quello criminale: quel Lorenzo Perillo, stupratore pedofilo, mandato in carcere grazie al coraggio di Teresa, è stato candidato tra le file del PDL (partito dei ladri) nella sua circoscrizione, forse non eletto a favore di qualche pezzo più grosso. Ha potuto godere di libertà vigilata, che nel codice criminale significa potersi muovere tranquillamente utilizzando argomenti convincenti, e ha di fatto dato un segnale preciso a chiunque avesse intenzione, in futuro, di ribellarsi alle regole del quieto vivere in zone controllate da lorsignori. Non a caso questo fatto è accaduto nell’area d’influenza di quel Cosentino, politico eccellente coordinatore PDL, inquisito ma salvato dal voto solidale del suo partito, con la faccenda delle intercettazioni rese inutili.
A tutto questo, per chi è tardo di comprendonio, bisogna aggiungere il pronto accorrere in aiuto del Premier, tanto unto da essere intoccabile, della pattuglia UDC siciliana, quella più amorosamente vicina all’ambiente mafioso, capitanata dall’ex governatore  Cuffaro, già condannato, per mafia semplice, ma promosso per raggiunti punti qualità senatore.
Se l’azione interessata di Fini e della sua pattuglia, su cui si deve purtroppo contare, più che sulla strategia dell’opposizione, non riuscirà ad aver ragione del Cavaliere Nero, o quantomeno a ridurne sensibilmente il carisma da piovra, stiamone certi che tutta l’inchiesta sui fatti del ‘92, Ciancimino, patto tra Stato e mafia, ecc, finirà in una bolla di sapone, con buona pace di quella parte del Paese che preferisce dormire sonni tranquilli, badando ai propri affari, piuttosto che stare all’erta per controllare la pulizia e la salubrità dell’aere da cui è avvolto.


sabato 11 settembre 2010

11 SETTEMBRE 1973, di un suicidio

Suicidati! presto, Salvador Allende!

(stanno arrivando…)

il tuo corso è finito,

interrotto insieme al cammino

sulla “via cilena al socialismo”...

È finito l’arduo esperimento

che ti aveva assegnato il tuo popolo

e che la parte sinistra del mondo

seguiva con trepidazione…


Suicidati! presto, Compagno Presidente!

(ti attaccano dalla terra e dal cielo…)

hanno infranto la provetta

e l’esperimento è culminato in tragedia,

stanno cercando di fermare

le coscienze in movimento della gente

sterminandola a cannonate…


Suicidati! presto!

(stanno violando il Palacio...)

Basta, hanno detto

con questo tentativo presuntuoso

di ristabilire —o inventare?—

l’equilibrio delle dignità umane,

di ridurre il dislivello

tra uomini ricchi e uomini poveri,

idee assurde pericolose

guai se prendono piede,

lo sciame ingrossa e diventa molesto

occorre un potente insetticida…


Suicidati! presto!

(ti stanno cercando...)

Hanno deciso di sbarazzarsi di te

e delle utopie che incarnavi,

Unidad Popular , le riforme sociali

tutto finito! pregi e difetti del tuo sforzo

di raccogliere le voci delle poblaciones,

le audaci nazionalizzazioni,

il braccio di ferro con la Demoipocrisia,

l’ingenua imperdonabile fiducia

nella”neutralità delle divise”

tutto finito!

un sogno dì civiltà infranto…


Suicidati! presto!

(stanno fiutando il tuo odore...)

non sei più l’uomo di governo

“un pò buffo, bonario

dai piccoli passi decisi,

duro e ostinato dietro ai baffetti,

e dall’inquieta vivacità dello sguardo”

come la stampa ti dipingeva

con la solita pettegola retorica,

ora sei solo uno che ha voluto strafare

fare il passo troppo lungo,

un ingenuo della politica…


Suicidati! presto!

(ecco i mastini ringhiosi...)

non lasciare ai gorilla amerikani

agli squallidi scagnozzi della CIA

il piacere USAdico

di troncare con le loro mani

lorde di crudeltà autogiustificate

la tua vita di coraggioso riformista…


Suicidati! presto, Presidente Allende!

( già ti prendono di mira…)

perché l’11 Settembre 1973

ha incominciato a cadere sul Cile

una fitta pioggia scarlatta

che molto troppo tempo

scorrerà in rivoli e torrenti

fino a formare ed ingrossare

un grande lago di sangue cileno…


Suicidati!

(ormai non c’è più tempo)

ecco al tuo posto di comando

sulla tolda del Palacio de la Moneda,

lega il tuo nome

e quello del tuo popolo

a questo tristissimo giorno

infausto per tutta l’umanità,

destinato a diventare indelebile nella storia

doloroso come una sconfitta bruciante

per chiunque sia ancora costretto

a battersi per la propria libertà,

splendente per chi vive nella lotta

ed è comunque disposto

anche al sacrificio della propria vita

per gli ideali di giustizia ed equità…

Un posto discusso e pieno di “ma”

certamente ben più scomodo per loro

per i tuoi assassini

di quanto potrà mai esserlo

per te martire o eroe.