giovedì 16 dicembre 2010

Il metodo è sempre lo stesso


Polemiche sul video degli scontri - L'espresso
Un ragazzo a volto coperto che colpisce finanzieri e attacca blindati della polizia. Viene fermato dagli agenti. Ma in altre foto soccorre un militare mostrando le manette. Ecco le foto più misteriose che hanno scatenato la polemica sui provocatori negli scontri di Roma e sulle quali sta indagando la Procura

L'uso di personale infiltrato nelle manifestazioni di piazza è prassi antica e legittima. Serve per controllare i movimenti della folla, identificare i soggetti che guidano gli assalti, intervenire "dall'interno" nei momenti più delicati. Un impiego frequente anche negli stadi ma soprattutto in occasione di cortei politici, quando si teme che nuclei organizzati possano spingere la massa verso la violenza. 

Oltre a quello che si dice nell'articolo dell'Espresso io aggiungerei che fin dal lontano 68, a cui ho partecipato, sempre la polizia ha usato gli infiltrati, camuffati da manifestanti, per provocare gli incidenti più gravi che giustifichino la reazione più dura della stessa. Oggi a Roma, così come a Genova nel G8  d'infausta memoria l'obiettivo era con buona pace dei benpensanti ipocriti d'ogni risma, provocare il morto. Così il buon Maroni che sempre alla vigilia di manifestazioni preconizza il "rischio" di gravi pericoli avrebbe potuto gridare felice: -avete visto io l'avevo previsto, con questo clima d'odio fomentato da cattivi maestri come un Di Pietro che usa toni troppo accesi....- e via così con la solita litania da sempre sciorinata da un Potere repressivo.
Cambiano i tempi, ma non mutano i sistemi, malgrado oggi parte della polizia
scenda pure in piazza per protesta contro il governo.


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