lunedì 31 gennaio 2011

Ecco il miracolo della immondizia di Napoli


Il disastro ambientale dietro l’emergenza | Terra - Quotidiano di informazione pulita
A partire dal 2006, quando inizia la gestione di Guido Bertolaso, gli uomini del Commissariato di Governo in Campania avevano deciso che fosse molto meglio scaricarlo direttamente in mare. Un disastro ambientale organizzato e favorito dai massimi dirigenti di quella struttura commissariale, cui lo Stato aveva dato carta bianca per il superamento dell’emergenza rifiuti

piano piano vengono fuori tutte le magagne spacciate  per azioni importanti del governo del Cavaliere Nero. La gravità di quanto scritto nell'articolo e dell'inchiesta di Napoli dovrebbe fare sussultare di sdegno e rabbia tutto il popolo italiano, e invece ancora si deve assistere a gran parte di esso che dorme placidamente nel suo beato indifferente egoismo.


giovedì 27 gennaio 2011

Uno dei tanti "scoop" del Giornale

La Procura difende il pm Boccassini Anm contro il Giornale: "E' una barbarie" - Repubblica.it
Il capo della Procura di Milano, Edmondo Bruti Liberati, replica agli articoli pubblicati oggi dal quotidiano berlusconiano. Ed esprime "piena solidarietà e apprezzamento" nei confronti dei colleghi coassegnatari dell'inchiesta sulla vicenda Ruby

Ecco l'immagine migliore di questa feccia della carta stampata, pronto per essere usato nel solo modo utile, al cesso per raccogliere merda. E' il più squallido e fetente organo attualmente in circolazione, diretto da quel nosferatu Sallusti che quando parla fa venire conati di vomito. Ha come unico scopo utilizzare menzogne, falsità, pettegolezzi, dossier, con un linguaggio da trivio per attaccare chiunque sia avversario del Cavaliere Nero, di cui è la propaggine mediatica più oscena.

Ricordare sì, ma per non continuare a sbagliare


27 GENNAIO –il giorno della memoria

il giorno della memoria
ricordare per non dimenticare
l’orrenda nube dell’Olocausto…
più di 60 anni
da quelle montagne grigie
di corpi ammassati
ed ogni volta che ritornano
davanti ai nostri occhi
assuefatti a quiz e veline
ecco, ci turbano profondamente
senza appello…
ma non diverso è l’orrore
dell’Africa di oggi
che muore di fame e di sete…
piccoli scheletrici esangui
sono gli stessi di Mauthausen
vittime di un Hitler che si chiama Aids…
caduti d’ogni razza di guerre inutili
rinfrescano la memoria
di chi già soffre dei suoi ricordi
e che oggi si chiede con rabbia ed angoscia
perché le vittime di ieri
diventano i carnefici di oggi?
Gaza Palestina al di là di un muro
per nuovi lager di morte
nella crudeltà di un inganno…
e tu giovane che ancora ne hai pochi
di ricordi, non avere fretta,
piano ma inesorabilmente
li andrai carpendo…

E dovrai imparare
a fartene dote e strumento
per una gravida sensibilità                    
che possa azzerare il rischio dell’indifferenza
e gli assalti della noia d’apatia…
E se saprai tendere le antenne
captare l’eco degli orrori della Storia
anche nei minimi camuffati segnali
d’ ogni imbellettata attualità…
Allora forse la tua vita
potrà colmarsi
d’importanti slanci consapevoli.


Questo bambino che per lo spavento si è fatto la pipì addosso non è diverso dal bambino ebreo avviato al campo di sterminio dopo essere stato separato dalla sua famiglia. Se il mio dolore per quanto è accaduto è vero non posso non chiedere che questo bambino palestinese venga restituito alla libertà ed alla sua famiglia.
Nel giorno della memoria ricordiamo assieme ai martiri dell'Olocausto i prigionieri palestinesi che languono nelle carceri di Israele, i mille bambini rinchiusi e forse oggetto di sperimentazioni, il genocidio a bassa intensità della popolazione inframmezzato da orrendi massacri dei palestinesi che dura da sessanta anni sotto gli occhi indifferenti di "Voi che state nelle vostre tiepide case...."
mentre le case dei palestinesi e leloro t erre vengono distrutte dalle ruspe e dai bombardamenti.
                                                                                    

mercoledì 26 gennaio 2011

si comincia così...

All'indice nella Regione Veneto "Nelle scuole proibiti Saviano e i pro-Battisti"  - Repubblica.it
C'è aria di censura, nel Veneto leghista. Gli scrittori pro-Battisti, prima genericamente ostracizzati da un assessore della provincia di Venezia, ora vengono messi al bando nelle scuole. Mentre nelle biblioteche comunali, nel silenzio generale, stanno sparendo le opere degli autori politicamente scomodi.
Questa non è già un'azione basata sulla discriminazione, e quindi un segnale gravissimo di quella patologia politica che ha portato all'Olocausto?

Stop ai libri degli scrittori pro-Battisti Veneto sotto accusa: "No alla censura"- LASTAMPA.it
Il sindaco Giorgio Orsoni e l’assessore Gianfranco Bettin, responsabile del Centro Pace del Comune, promuovo un convegno «contro il rogo dei libri» a difesa «della piena libertà dell’arte e della letteratura. Contro ogni intolleranza, contro ogni discriminazione e censura dell’arte e della cultura, contro il vento intollerante che soffia nel Veneto e che oggi colpisce in particolare scrittori "rei" di esprimere particolari posizioni politiche».


martedì 25 gennaio 2011

Sgomenti!




   Di fronte a quello che sta succedendo nel nostro misero Paese sorgono spontanei moti di schifo e di rabbia. Tralasciando la gravità dei problemi sociali, dovuti all’imperversare della crisi economica, alla politica fallimentare, alla criminalità che fa strage di risorse e di ambiente, si è costretti ad occuparsi dell’attualità che ha nome Berlusconi. Si cerca di accettare tranquillamente il bombardamento mediatico cui siamo sottoposti e al quale è difficile sfuggire, se non recandosi su un’isoletta deserta sperduta nell’atlantico, cercando anzi di trovare la forza per sorridere delle tante incredibili dichiarazioni che imperversano a difesa del Cavaliere Nero. Ma è difficilissimo mantenere la calma. Infatti non è tanto per la posizione fin troppo manifesta in cui si è cacciato il Premier, del resto già ampiamente nota e con molti precedenti,  non è il suo privato da puttaniere conclamato che sconvolge, per il quale si potrebbe addirittura tentare per assurdo una spiegazione di tipo patologico. E ciò basta, con tutti i rischi di essere oggetto di ricatti e di manovre sporche, al di là dell’azione della magistratura, a richiederne le dimissioni dagli incarichi di governo e il ritiro a vita privata, con tutte le escort che vuole, in una delle sue tante residenze, in fondo non gli mancano certo le risorse per una dorata vecchiaia in compagnia della sua satiriasi.
   La cosa invece che mi sconvolge di più è assistere all’incredibile oscena sfrontata parata dei suoi sostenitori, di governo, di partito o della cosiddetta società civile, che allineati e coperti recitano tutti, in modo più o meno esagitato, le parti di una commedia del Potere che ormai dovrebbe essere universalmente sputtanata (e siamo sempre in tema). Si affannano a difendere un comportamento che se è lecito da privato cittadino, non lo è più nella veste di capo del governo, senza voler aggiungere il carico da quindici della minorenne. E non trovano di meglio di fronte alla brutale verità delle intercettazioni, mai tanto benedette, di opporre quella che sostengono essere la peculiarità migliore del loro boss: l’incredibile incommensurabile generosità. Generosità che a parte il caso osannato di una dentiera per un’anziana devota, è sempre a senso unico: giovani e belle.
   Poi c’è il solito refrain del complotto giudaico-massonico (leggi: magistrati e opposizione) che da sempre, da quando è sceso in campo, lo perseguita anche in camera da letto, e sul lettone di Putin.
Una vittima che è anche contemporaneamente il campione dell’arroganza e della mistificazione, che è capace di smentire se stesso senza alcun pudore e di giurare e spergiurare a ripetizione su tutte le teste dei suoi incolpevoli e remissivi figli.
   Da nessuno dei tanti manutengoli, che evidentemente traggono ragione di essere e di campare dalla sua presenza e dalla sua munificenza, mai che venga un accenno alla possibilità che sia giusto e più sano farsi giudicare come ogni comune mortale. Nel muro imponente delle loro manifestazioni di solidarietà mai un accenno di crepa, dovuto ad un dubbio od a una moderata critica. E fa ancora più impressione vedere tante esponenti del genere femminile, scagliarsi con tanta veemenza a difesa di comportamenti, che comunque li si veda, offendono la dignità della donna, in quanto considerata oggetto o peggio come merce.
   Questo per quanto riguarda il vasto assortimento dei cortigiani, ma che dire del pensiero del popolo italiano? Quella parte, non più del 30 % dell’elettorato, che è berlusconiano e che oggi, di fronte al re nudo, continua a vederlo vestito del suo carisma di seduttore, (anziché corruttore). che ne pensa? Quanti sono rinsaviti, e hanno aperto gli occhi? Il rischio, implicito nella condizione di un massiccio collettivo rincoglionimento dovuto all’esaltazione di una cultura dell’ego, è quello che anche di fronte ad una realtà politica giudicata insostenibile da una popolazione addirittura planetaria che sia in possesso di un barlume di intelletto, quella parte dell’Italia, invece, che è leghista, mafiosa, corrotta o solo beatamente narcotizzata, continui a non vedere e non capire la realtà tragica in cui viviamo e tutto quello che sta succedendo in questi anni duemila.
   Io,  per una volta sono moderatamente ottimista, vista la sicurezza dei magistrati, e la recente condanna del mafioso Cuffaro, che finalmente passa dal Senato a Regina Cieli, mi fa sperare che qualche sprazzo di legalità e di buon senso possa ancora verificarsi, ma sono anche consapevole che il rischio di continuare a vivere nel perenne incubo di una società basata sull’ingiustizia condita da corruzione e impunità sia sempre all’ordine del giorno.

giovedì 20 gennaio 2011

la verità di Ruby

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RUBY IN LACRIME, SIGNORINI FA BOOM DI ASCOLTI -VIDEO - Leggo
«Lo stimo come persona e per avermi aiutato senza alcun tornaconto. Non mi ha toccato nemmeno con un dito»,


mercoledì 19 gennaio 2011

l'Appello alla Donna


Dove siete donne? Diciamo: «Ora basta»
Firmano Camusso, Golino e Finocchiaro - Donne - l'Unità

ho fatto un sogno: che migliaia e migliaia di donne scendevano in piazza in ogni dove, in manifestazioni spontanee sempre più imponenti, in cui lo slogan principale era FACCIAMO COME IN TUNISIA- CACCIAMOLO VIA. Bellissimo, un fiume enorme di donne colorate e vocianti che gridavano l'orgoglio della loro dignità, a cui si andavano aggiungendo, un pò timidamente, anche gli uomini. Manifestazioni in tutto il Paese che non potevano essere ignorate dalla stampa di regime, e dai mass media, e che costringevano l' Opposizione finalmente con la maiuscola a pretendere le dimissioni del Cavaliere Nero. E le ottenevano!
Mi sono svegliato felice, ma presto sono tornato triste e depresso, perchè era solo un sogno.


Per ridere del nucleare

Nucleare: il contro-spot di Greenpeace usa l'ironia - Video - Repubblica Tv - la Repubblica.it

pochi concetti, chiari che potrebbero capire tutti, meno ovviamente quelli in malafede

sabato 15 gennaio 2011

Belice, una memoria

 Belice, una memoria


da un nord scuro e nebbioso
poveri di monete
ma ricchi d’animo
e di spirito d’avventura
planammo in questo sud
riarso dal sole
e dalla dura lotta per la vita...
tra baracche di lamiera
e speranze mai sopite
di ricostruire le povere dimore
abbattute
dal profondo tremito della terra...
tra rabbia e urla sconnesse
di genti da sempre abbandonate
nella loro miseria antica...
tra donne e uomini distratti
dai doveri dell’ideologia
per l’impellenza quotidiana
di campare la famiglia
in quella dimensione greve
di un sud da sempre privo
dei più banali diritti, per noi scontati
come l’acqua e il lavoro...
pieni di sacro furore
siamo arrivati noi estranei
noi così diversi e multietnici
provenienti da Milano e da Bahia...
ci siamo rimboccate le maniche
abbiamo lavorato con lena nuova
discusso e fatto comizi
lottato per un’idea di giustizia...
abbiamo trovato nuovi amici
compagni forti o titubanti
i tanti Pino Saro Vincenzo
fragili nella loro filosofia semplice
ma attenti ai nostri passi...
donne minuscole come Vincenzina
madri risolute dallo sguardo di fuoco
che ci taliavano circospette...






noi sicuri della forza dei valori
impegnati tra una scuola quadri
e un’assemblea popolare
tra un’abbanniata e uno schiticchio
siamo cresciuti dentro
imparando piano la loro dignità...
correndo frenetici
da una riunione all’altra
cocciuti militanti
di un’ideologia allora fulgida
al cui servizio abbiamo messo
chi il braccio, chi la mente
chi l’arte della fotografia
per fissare le immagini
di una realtà cruda
che cominciava ad appartenerci...
portavamo nuove idee di lotta
originali sperimentazioni
come la disobbedienza civile
per quelle genti fiduciose
nell’ultimo disperato tentativo
di ottenere i propri diritti
di riavere delle case decenti...
abbiamo amato e odiato
in quei giorni tra le baracche
di Partanna e Gibellina...
feroci dispute e distinguo
fra noi che recavamo il verbo
della falce e del martello...
ma abbiamo anche esultato
per ogni piccola significante vittoria
assaporando sprazzi felici
insieme al mai spento orgoglio
delle vittime del terremoto...

tutto questo e altro ancora
l’abbiamo vissuto
e forse in questa stagione matura
l’abbiamo anche digerito
ma noi certamente ci ha mutati
arricchiti di memoria...

e tuttora il nome Belice
mi rievoca rimescolii nel sangue
anche se ormai è solo una pagina
un pò stinta della mia storia di vita

                                                           
                                                                                  

martedì 11 gennaio 2011

Schifoso ricatto

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I tragicomici cantori di Sergio Marchionne nel paese dei servi e dei padroni - Teleipnosi
E così alla televisione si può assistere al tragicomico balletto dei vari protagonisti chiamati ad esprimersi su questa pesante regressione dei diritti dei lavoratori:


Adda venì......

Confederazione Cobas Sicilia
Marchionne percepisce uno stipendio netto di 38.000.000 (trentottomilioni) di euro l’anno, 105.555 (centocinquemilacinquecentocinqantacinque) euro al giorno

3450 in più del salario medio di un operaio di Pomigliano

2700 volte in più del salario medio di un operaio di Mirafiori

Marchionne da solo percepisce la stessa cifra che viene usata per pagare tutti i dipendenti di Mirafiori (dirigenti, quadri, impiegati, progettisti, operai)

basterebbe che Marchionne percepisse “solo” un milione all’anno per raddoppire salari e stipendi a tutti i dipendenti di Mirafiori

07/01/2011

io prendo a fatica, per il rotto della cuffia, poco più di 600 € al mese di pensione, credo che se mi trovassi Marchionne nelle vicinanze potrei anche ...ammazzarlo? bastonarlo? sputarlo?. Non so ma credo che ogni azione di ribellione contro questo individuo che pretende di dettare legge sulla pelle degli altri, senza minimamente sfiorare la questione del suo megaguadagno, sia pienamente giustificata: Ma la gente la vede questa enormità?

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