sabato 19 febbraio 2011

Quando la legge è inflessibile

Palermo, morto l’ambulante che si è dato fuoco | Il quotidiano italiano
Noureddine Adnane non ce l’ha fatta. Il venditore ambulante marocchino, sposato e padre di tre figli, che venerdì 11 febbraio si è dato fuoco dopo che i vigili gli avevano sequestrato la merce, è morto all’Ospedale Civico di Palermo. Alla notizia del decesso sono accorsi genitori e amici.
Questo è ciò che può accadere nel nostro bel paese, dove può continuare a fare danno un primo ministro rinviato a giudizio per gravissime accuse, dove nel Parlamento siedono 25 tra pregiudicati e indagati, dove gli stessi parlamentari, più o meno solidali nel difendere i privilegi da casta, votano tranquillamente con il calderone del decreto milleproroghe, la sanatoria delle proprie multe per l'affissione illegale di manifesti., cioè si autoassolvono ecc ecc. Si potrebbe continuare con le infinite sconcezze perpetrate dal potere e da tutti coloro che con lo stesso sanno e possono colludere. Mentre un povero semplice buono venditore ambulante, che non fa male a nessuno, e che addirittura aveva tutto in regola, viene multato senza pietà con sequestro della sua merce, unica ricchezza e occasione di lavoro. Ma la sua colpa è gravissima, è un marocchino quindi per la  morale imperante razzista, tanto caldeggiata dalla Lega Padana, vero asse portante di questo governo squalificato e traballante, è da colpire duramente. Non è puttaniere, non corrompe con il vile denaro le coscienze di uomini e donne, non mente e spergiura per negare l'evidenza dei fatti, si limita a vendere poche cose con guadagni modesti, senza truffa e imbrogli, per campare la famiglia e i vecchi genitori. Ma la legge è legge, inflessibile e implacabile, deve servire da monito, quindi non conosce pietà per chi non è in grado di comprarla.


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