sabato 30 giugno 2012


L'assassinio di Borsellino un mistero lungo 20 anni - Repubblica.it
"Ora che sono passati vent'anni  -  scrive Deaglio nel suo libro  -  non solo non sappiamo chi l'ha ucciso, ma innumerevoli versioni, continue verità, continuano ad ucciderlo. Borsellino viene continuamente riesumato in uno spettacolo macabro che insulta la sua memoria e noi spettatori. È stato Scarantino. No Spatuzza. È stato Riina; no, i fratelli Graviano. La polizia ha imbeccato Scarantino per proteggere i veri colpevoli. È come piazza Fontana. È stato lo Stato, lo Stato Mafia, la Mafia Stato; il Doppio Stato. È stato Berlusconi, o perlomeno Dell'Utri. Sono stati i servizi. Deviati. No, quelli ufficiali. Sono stati Ciancimino e Provenzano. Sono stati gli industriali del Nord. È stato il ministro Mancino... La sua morte era necessaria alla trattativa. Anzi, era l'essenza della trattativa. (A proposito  -  cos'è che stavano trattando?) È stato un volontario, lucido sacrificio di Borsellino che si è offerto come vittima per salvare la sua famiglia. È stata la prova della potenza infinita di Cosa Nostra a cui nessuno può sfuggire. È stato il Fato, del quale era in balia... "
(18 luglio 2012)

 
la verità è una chimera
e chi la cerca con passione
rischia, rischia molto
perché è anche un folletto
cui piace giocare a nascondino
ma solo con ricchi e potenti
che lo difendono e proteggono
sbranando come cani furiosi
chiunque ci si avvicini

Rieccolo!

Silvio: «Euro, Berlino fuori» - POLITICA
«Mi è stato presentato un progetto per un nuovo partito da una persona amica, che è Vittorio Sgarbi. Ma sono quindici i protagonisti che sono venuti da me intenzionati a fare una nuova formazione politica nel centrodestra». Però, ha aggiunto: «Non ho sposato alcuna proposta».

 
L’individuo, si sa, è dotato di una acuta furbizia, cattiva, nociva, da faina, e proprio come una faina nel pollaio dell’opinione pubblica si appresta, e spera, di tornare a fare strage di coscienze.
Sicuramente  è anche dotato di un potere economico enorme, capace di comprare molte coscienze, ed è ciò che ha fatto, grazie al potere politico che parte del Paese gli aveva conferito.
Si sa come sono andate le cose: vista la mal parata, la crisi sempre più grave, non bastando più le storielle raccontate da teleschermi e giornali compiacenti ad un popolo beota rincoglionito da reality e veline, prendendo atto che anche la cosidetta “opposizione” rischiava di diventare tale, e che in Parlamento perfino la pattuglia delle teste di c. dei “responsabili”poteva non bastare più, insomma rendendosi conto che il suo carisma, dell’uomo più ricco d’Italia, del più spiritoso, del più macho, del più abile tessitore di trame, del più invischiato e impunito “fiancheggiatore “ della criminalità organizzata, stava scemando pericolosamente, ecco il colpo di teatro, farsi da parte e permettere al buon padre della patria Napolitano d’inventarsi un governo di tecnici, con a capo un personaggio apprezzato a livello internazionale per la sua capacità e sobrietà come Mario Monti.
“benissimo, che ci provi lui a cavare le castagne dal fuoco, mentre al partito ci metto l’innocuo Angelino che non è in grado di giocarmi brutti scherzi, così posso dedicarmi al mio passatempo preferito senza rottura di palle, quell’innocente burlesque che tutti m’ invidiano, e poi non appena saranno meno roventi, le castagne, tornerò a papparmele io”, più o meno verosimilmente questo deve essere stato il pensiero del Cavaliere Nero, del grande manovratore.
In effetti, come sostiene il suo primo ciambellano Cicchitto, il passo indietro che lui ha fatto per il bene del Paese, (leggi il suo bene) è stata una mossa eccellente: se Monti fa la magia e risolve tutti i problemi, malgrado il pressing asfissiante della nuova maggioranza ABC, il merito sarà suo che si è tirato in disparte senza essere battuto elettoralmente, se invece il miracolo non avverrà, e anzi la situazione addirittura peggiorerà, ecco che potrà sempre dire che lui e il suo governo sono innocenti come agnellini, ed anzi possono essere una nuova risorsa per il futuro.
E’ il gioco che sta iniziando a fare in questo periodo, alternando sparate antieuropee a proposte provocatorie che possono solleticare gli spiriti più deboli e ingenui, convinti che tutti i guai sono cominciati con l’euro. Un gioco delle parti con le dichiarazioni contradditorie tra lui e il fido Alfano, bravissimo picciotto cui manca però il quid, nel tentativo di arginare lo smottamento franoso, forse inarrestabile, del PreDeLlino, precipitato nelle ipotesi di voto al di sotto del movimento 5 stelle, fondato da quel comico di Grillo.
Ora, che è pronto a ritornare in pista, il Cavaliere Nero s’inventerà chissà quale fiction, quale shaw, probabilmente riuscirà anche a cavare qualche coniglio dal cappello, e la sua smisurata ricchezza gli permetterà di comprare nuove coscienze e nuovi sudditi, o recuperarne di vecchi tipo Vittorio Sgarbi, (il critico in vendita al miglior offerente), ma una volta tanto io voglio essere ottimista a disprezzo d’ogni esperienza più nefasta, e voglio fermamente credere che il popolo italico sia definitivamente immunizzato, che la vaccinazione di cui parlava Indro Montanelli abbia avuto effetto, e non sia più a rischio di contagio e di avvelenamento.

giovedì 7 giugno 2012

Ma quale demagogia, è il nuovo che avanza!



  











E continuano imperterriti a parlare di antipolitica, di qualunquismo. Stolti, definiscono demagogia la lucida critica costruttiva di un sistema asfittico, marcio e maleodorante, che ha ormai stancato fino alla nausea gran parte degli italiani. Per fortuna e con qualche speranza per il futuro.
  Mentre i partiti politici tradizionali, o quel che ne resta, continuano infami e arroganti a perpetrare il loro agire da sparvieri famelici, ad arraffare ovunque, nelle amministrazioni pubbliche, nelle cariche e nei posti di sottogoverno ben remunerati, nei traffici di appalti più o meno legali e nelle infinite occasioni di corruzioni vantaggiose, cresce nel Paese un sentimento di schifo misto a meraviglia.
  Di fronte ad una situazione di crisi imperante alla quale un governo “tecnico” cerca di porre rimedio, con scarsi risultati, ostaggio com’è del ricatto di un’accolita di predatori, ridimensionati ma sempre voraci, gli stessi che la crisi l’hanno aggravata con la loro azione nefasta, sia come maggioranza che come opposizione ( o finta tale), non si capisce come questi stessi soggetti persistano nel loro comportamento, riprovevole fino ad una condanna senza attenuanti, in quanto fortemente nocivo per il bene pubblico.
  Pare incredibile come non si rendano conto, tutti, di destra e di sinistra, che questo loro perseverare in un malaffare da casta, in un’alleanza da spartizione e in un’autodifesa ad oltranza con scambio di favori non può che accelerare la crescita imperiosa di quella che loro chiamano ipocritamente antipolitica, e che invece è l’attesa di una buona politica.
  Purtroppo, però, non sono solo i figuri del quadro politico a sparare a zero su Grillo e il movimento 5 stelle, perché anche la maggior parte dei commentatori, dei giornalisti e degli esperti tuttologi dimostra di non aver capito, e di non voler approfondire, qual’è la sostanza del fronte imponente che sta crescendo sempre di più e che come una valanga minaccia di soverchiare e ridimensionare il panorama politico.
  Non basta dire che è un movimento di protesta che intercetta il voto dei tanti elettori stanchi dei loro riferimenti politici e dei qualunquisti in genere, ai quali vanno comunque aggiunti tutti quelli che fanno parte del vasto bacino dell’astinenza e del voto nullo, che da questa nuova prospettiva sono conquistati. No, perché l’aspetto più importante, spesso ignorato, è quello del concreto impegno, attivo, appassionato degli appartenenti al movimento 5 stelle, (che noia insistere a chiamarli grillini!) nelle lotte per il bene comune e per la legalità nelle diverse realtà del territorio. In tutte le battaglie importanti, da quella contro la privatizzazione dell’acqua a quella contro il sistema obsoleto dei rifiuti, in particolare l’uso degi inceneritori, alle questioni rilevanti come la TAV o il ponte sullo stretto, il movimento si è distinto ed è sempre presente.
  Attaccare Grillo e il suo linguaggio provocatorio e stralunato non serve a nulla, anzi, la sua funzione di megafono viene così amplificata. Lui ha avuto il merito comunque di aver dato vita e voce al movimento, dapprima con i Meet-Up, gruppi di lavoro su vari temi d’interesse collettivo, e con il blog come punto di riferimento e organizzativo, poi con il mov 5 stelle che dall’impegno militante è passato al confronto politico nelle elezioni amministrative, con risultati eclatanti, in quanto i candidati sono stati riconosciuti come propri autentici rappresentanti dalla cittadinanza attiva, più antagonista al potere oppressore.
  Ora, nel caso di elezioni politiche nazionali, se dovesse ottenere il risultato eccezionale che gli accreditano i vari sondaggi, il movimento e i suoi eletti non si sa come potrebbero trovarsi a muoversi in un campo minato e pericoloso, com’è il Parlamento attuale, così deteriorato e infangato. Su questo punto ovviamente è difficile anticipare un giudizio. A me, personalmente, come credo a moltissimi italiani, basta però avere fiducia nell’onestà e limpidezza degli obiettivi del movimento, nella volontà e umiltà d’apprendere sul campo con la collaborazione fattiva di chi ci crede, mostrate da chi è stato scelto da un voto senza imbrogli e che si accinge ad un impegno gravoso fidando sulla capacità di fare scelte a favore del bene pubblico e non per bieco tornaconto personale.
  Si era tanto brindato per la fuoriuscita di scena del Cavaliere Nero, si era tanto sperato nel Monti sobrio e rigoroso che avrebbe potuto fare piazza pulita di tante schifezze, ingiustizie, delle tante deficenze della macchina pubblica, degli sprechi, della corruzione, dei privilegi della casta, ed invece l’auspicio si rivela lentamente una pia illusione, l’obiettivo virtuoso sta inesorabilmente sfaldandosi come cemento depotenziato, fasullo.
  E Lorsignori, i boss autoreferenziali dei partiti storici, i loro vassalli e valvassori, la pletora dei servi ossequianti, tutti, continuano imperterriti come se niente fosse, come vivessero in un altro paese, non reale, ma fantastico e virtuale, dove però il malcostume e il malaffare continui ad essere l’ideale del loro operato, ad uso e consumo proprio. Forse, addirittura, nel loro stolto orizzonte si augurano di andare al più presto ad elezioni per ritornare in sella più forti e famelici che mai.
  Ma questa volta, oso sperare che il popolo italico sia finalmente vaccinato e sufficientemente munito d’antidoto.