domenica 30 settembre 2012

Il costo dei Canadair

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/09/29/news/incendi_la_sicilia_brucia_ancora_paura_e_danni_da_messina_a_enna-43507416/


«Costa troppo il volo di un canadair»

E' la denuncia fatta dal vicepresidente della Provincia di Cosenza, Domenico Bevacqua,


http://www.corrieredellacalabria.it/stories/Politica/7888_costa_troppo_il_volo_di_un_canadair/


«Un'ora di volo di un canadair, per la documentazione in mio possesso - ha scritto Bevacqua - viene a costare all'incirca 6/7mila euro. Mi chiedo e chiedo a tutti: quanto ci costa un incendio dal punto di vista economico? Dal punto di vista ambientale la riposta è certa: danni incalcolabili. Per vedere le nostre montagne rinverdite ci vorranno oltre 50 anni e più, purtroppo. Ovunque sento ripetere che il fuoco si spegne dal basso e non dall'alto. Una squadretta, formata da giovani ben motivati e adeguatamente preparati, potrebbe fare molto più di un canadair. Ad essa si potrebbe pensare di affiancare anche persone iscritte nelle liste di mobilità durante i mesi estivi. Con i fondi europei si potrebbe pensare a progetti a termine non solo per spegnere gli incendi, ma per rimboschire e manutenere il vasto patrimonio boschivo calabrese. E' la presenza dell'uomo che preserva il territorio, non i voli dall'alto.

Ma quando si avrà il coraggio di dire la verità: cosa c'è dietro il continuo aumento del proliferare degli incendi in tutta Italia? Basta leggere sopra quanto costano i voli dei Canadair per rendersi conto della speculazione criminale che c'è dietro gli incendiari. Altro che i pastori, o i forestali, per i loro meschini interessi, come si continua a sostenere per gettare fumo negli occhi, appunto!
Si devono fare sacrifici, tagliare qua e là, nella cultura, nella ricerca, negli aiuti per il sociale, ma si continua a sperperare denaro pubblico per spegnere i roghi dolosi che stanno distruggendo il patrimonio della flora , e anche della fauna del nostro Paese. Che ci sia la mafia o solo carogne che ne traggono profitti personali, senza rendersi conto che stanno suicidando questa povera Italia, io credo che si dovrebbe cominciare a sviluppare un forte movimento di popolo, cosciente del pericolo, che possa fare chiarezza sull'origine del fenomeno che ogni anno è sempre più grave.
Poi, a mò di risarcimento anche morale, io sarei per la pena del contrappasso per i pochi piromani che si riesce a beccare. Legati ad un albero in attesa che arrivi il fuoco da loro appiccato. Amen

venerdì 28 settembre 2012

GENTAGLIA

http://www.liberoquotidiano.it/news/1085698/Ecco-l-articolo-di-Dreyfus--che-ha-fatto-condannare-Sallusti.html

Ecco, dopo un tempo interminabile, torno finalmente al mio blog. Ci sarebbe tanto da scrivere, ma la massa di porcherie dell'ultimo periodo è talmente enorme da schiacciare ogni buona intenzione.
Mi limito, per ora, alla questione Sallusti e a Libero, giornalaccio ricettacolo di infinite schifezze a mezzo stampa, grande produttore di quella macchina del fango, che sotto il regime del Cavaliere Nero ha costituito un sistema efficace di lotta politica. Ebbene, ora che tutti i nodi, o quasi, vengono al pettine, che la cricca del
cavalier Silvio non è più al potere, o perlomeno è in stand by, qualcuno comincia a togliersi qualche soddisfazione. Nel link sopra si può leggere l'articolo incriminato, un vero delirio, opera a quanto pare di quel Renato Farina, botolo, o betulla, già tristemente noto in tempi passati, e promosso per meriti-ovviamente- senatore pdl. Io forse posso anche essere d'accordo con chi si batte per non dare la galera per motivi di libertà di stampa o d'opinione, anche se in questo caso, lo trovo più che giusto e salutare.In galera dovrebbe ro finirci tutti questi lerci individui e i politici corrotti, schifosi profittatori, tipo quelli del consiglio regionale del lazio, e posto ce ne sarebbe molto se si facessero uscire i migranti ei consumatori di droghe.
Ma poichè mi rendo conto che è iun sogno, ne butto lì' un altro, più divertente, e cioè proposta di commutare la pena di Sallusti in una specie di esposizione a pubblico ludibrio: lui incatenato su una sedia alla mercè degli sputazzi di tutti coloro che desiderino farlo, e per completare l'opera dietro pronto a pulizziarlo la Santanchè.
Così tanto per ridere.