martedì 18 novembre 2014

L'Italia da bere

http://www.la7.it/dimartedi/video/larcheologo-settis-commenta-litalia-delle-alluvioni-11-11-2014-140659

https://www.youtube.com/watch?v=zKaaIv6D_Y8

http://www.repubblica.it/ambiente/2014/02/06/news/frane_dissesto_vittime-77846075/

 http://www.ilpost.it/2014/11/17/tor-sapienza-gazebo-zoro/


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    E’ da un po’ che non mi occupo del Cavaliere Nero, ritenendo che ormai un tantino defilato, non convenisse evocarlo inutilmente, ma ora non posso più farne a meno. In effetti, anche se meno presente sulla scena, è sempre attivo nell’ombra, e protetto dallo schermo di un’alleanza inevitabile con Renzi, continua a farsi gli affari suoi, senza pagare peg
     Io non so, ancora aspetto a giudicare l’operato del PD del Matteo mattatore, anche se i dubbi sono parecchi, perché la realtà politica è quella di una concreta difficoltà a formare una maggioranza stabile e coerente, e a causa dell’ottusità  colpevole del M5stelle, (che se si alleasse con il PD, stanandolo e costringendolo a una politica efficacemente riformista, eliminerebbe il rischio di patti con la destra), diventa necessario il famigerato Nazareno.
  Ma ciò che è veramente insopportabile, di fronte a una situazione esplosiva e catastrofica di un Paese, sempre più fragile, che frana letteralmente a causa di una perenne noncuranza del territorio e dell’ambiente, è che ci si scordi di chi, più di altri, in epoca recente, sia il massimo colpevole.
   L’assassino vero come sostiene l’acuto Salvatore Settis. E chi se non l’immarcescibile Cavaliere Nero? Chi ha dominato e impestato di miasmi ogni settore della vita italiana per quasi un ventennio?
   Quando geologi e ambientalisti puntano il dito sulle varie cause del dissesto territoriale, indicando i troppi condoni dell’abusivismo edilizio e quindi l’eccessivo e non controllato sistema di cementificazione degli ultimi vent’anni, di chi è la responsabilità, se non della destra al potere?
   Eppure gli ultimi odiosi vassalli del berlusconismo, come il grottesco Brunetta, la disincantata Meloni o l’arrappante Santanchè, ogni volta riescono a pontificare sulla necessità di una buona politica, senza minimamente “ricordarsi” di quella fatta da loro, disastrosa.
   E così nel dibattito quotidiano, nella percezione della solita metà del popolo italiano che ragiona con la pancia, come si usa dire, o solo con il proprio smisurato egoismo, le colpe del Cavaliere Nero e del suo reame di cialtroni, corruttori e corrotti, passa nel dimenticatoio.
   E ci si dimentica della faccenda Dell’Alitalia; della gestione del terremoto dell’Aquila, (malgrado le new town che cadono a pezzi); della infausta riforma della scuola della ineffabile Gelmini; delle tante leggi “pro domo suo” in fatto di giustizia; quelle a favore dell’evasione fiscale, come lo “scudo” che è tanto piaciuto anche alla criminalità organizzata; le porcherie e speculazioni della gestione Bertolaso della Protezione Civile, ecc. Si potrebbe andare avanti per 200 pagine, ovviamente per non parlare dell’aspetto morale di un imbarbarimento culturale diffuso, condito da una quotidiana spettacolarizzazione del menage da puttaniere.
   Senza contare la questione dell’immigrazione, delle politiche care alla Lega, dei respingimenti tra le fauci dei vari Gheddafi o direttamente in fondo al Mediterraneo, del reato di clandestinità che ha riempito per metà le carceri, e l’altra metà, quasi, di tossicodipendenti.
   Ebbene oggi, il Matteo longobardo, cavalca sfrenato tutti i guai che quelle politiche hanno provocato, soffia sul fuoco della disperazione di chi poco aveva o poco pensa di avere per colpa di tante bocche da sfamare, non nostrane. E cresce nei consensi di chi ha scarsa memoria, o ipocrita convenienza. E tutto ciò è veramente insopportabile!
   Forse il Matteo Primo Ministro e la sua politica sbandierata non è il meglio che ci si possa aspettare, ma io con la saggezza dell’età, mi ripeto che è sempre meglio di ciò che è stato, e del “tanto peggio-tanto meglio” che auspica il movimento del Grillo sparlante.

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