lunedì 23 maggio 2016

23 maggio 92 - Giovanni Falcone






il suo sorriso calmo
sfottente sotto i baffi
e subito un lampo duro
negli occhi fissi
sul racconto di un impegno
che è dura lotta
a scapito della vita…

e quando il giorno
del supremo sacrificio
è arrivato con il suo carico
d'incredibile crudeltà
e di micidiale potenza
qualcuno avrà gioito
ma in molti abbiamo pianto…

poi migliaia di pugni alzati
e grida di rabbia nella navata
zeppa di bieca autorità
e la voglia accesa
di riprendere il testimone
della sua corsa irta
d'ogni specie di ostacolo
per un traguardo da osare…

oggi, che della dura gara
si ricordano altri caduti
meno famosi forse
ma non meno importanti
qual‘è il crudo bilancio?

io non lo so
ormai sono alla finestra
e non vedo molta luce
fra ombre qua e là fitte
ma so che quel testimone
ci sarà sempre
chi lo saprà raccogliere


domenica 22 maggio 2016

Bisogna sostenerla tutti


http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-da207169-5075-430d-9de5-246cd85d88c5.html




Noi non possiamo chiudere il Mediterraneo con il filo spinato e di fatto stiamo diventando, insieme alla Grecia, l’unico luogo di approdo. Per evitare l’instabilità del paese, bisognerà affrontare l’ondata migratoria cambiando radicalmente l’impostazione dell’accoglienza. Report ha provato a costruire un progetto pragmatico (completamente a gestione pubblica con supervisione europea), dove il dramma si trasforma in opportunità. Sono anche stati calcolati i costi e i benefici che ne deriverebbero. Il progetto, sottoposto al commissario europeo e ai delegati degli stati membri del Nord Europa, ha trovato apertura e disponibilità, sia ad accogliere le quote di richiedenti asilo, sia a intervenire sostenendo i costi



Per un problema grave ci vuole una soluzione intelligente. Milena Gabanelli la propone, perchè non la sosteniamo, tutti insieme, noi che ci consideriamo altrettanto intelligenti e sensibili?
Noi non possiamo chiudere il Mediterraneo con il filo spinato e di fatto stiamo diventando, insieme alla Grecia, l’unico luogo di approdo. Per evitare l’instabilità del paese, bisognerà affrontare l’ondata migratoria cambiando radicalmente l’impostazione dell’accoglienza. Report ha provato a costruire un progetto pragmatico (completamente a gestione pubblica con supervisione europea), dove il dramma si trasforma in opportunità. Sono anche stati calcolati i costi e i benefici che ne deriverebbero. Il progetto, sottoposto al commissario europeo e ai delegati degli stati membri del Nord Europa, ha trovato apertura e disponibilità, sia ad accogliere le quote di richiedenti asilo, sia a intervenire sostenendo i costi - See more at: http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-da207169-5075-430d-9de5-246cd85d88c5.html#sthash.bYRhqJmN.dpuf
Siamo di fronte alla più grave crisi migratoria dal secondo dopoguerra a oggi. La risposta dell'Europa è stata la firma di un accordo con la Turchia che di fatto chiude la rotta balcanica e impedisce ai profughi di arrivare nei paesi del Nord Europa. Il trattato di Schengen traballa, molti stati europei alzano barricate, fili spinati, o introducono i controlli ai confini. Il risultato è che oggi l'unica rotta aperta è quella mediterranea dalla Libia all'Italia. Noi non possiamo chiudere il Mediterraneo con il filo spinato e di fatto stiamo diventando, insieme alla Grecia, l’unico luogo di approdo. Per evitare l’instabilità del paese, bisognerà affrontare l’ondata migratoria cambiando radicalmente l’impostazione dell’accoglienza. Report ha provato a costruire un progetto pragmatico (completamente a gestione pubblica con supervisione europea), dove il dramma si trasforma in opportunità. Sono anche stati calcolati i costi e i benefici che ne deriverebbero. Il progetto, sottoposto al commissario europeo e ai delegati degli stati membri del Nord Europa, ha trovato apertura e disponibilità, sia ad accogliere le quote di richiedenti asilo, sia a intervenire sostenendo i costi. L’inchiesta di Report si propone come un contributo di idee al governo.
- See more at: http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-da207169-5075-430d-9de5-246cd85d88c5.html#sthash.bYRhqJmN.dpuf
Siamo di fronte alla più grave crisi migratoria dal secondo dopoguerra a oggi. La risposta dell'Europa è stata la firma di un accordo con la Turchia che di fatto chiude la rotta balcanica e impedisce ai profughi di arrivare nei paesi del Nord Europa. Il trattato di Schengen traballa, molti stati europei alzano barricate, fili spinati, o introducono i controlli ai confini. Il risultato è che oggi l'unica rotta aperta è quella mediterranea dalla Libia all'Italia. Noi non possiamo chiudere il Mediterraneo con il filo spinato e di fatto stiamo diventando, insieme alla Grecia, l’unico luogo di approdo. Per evitare l’instabilità del paese, bisognerà affrontare l’ondata migratoria cambiando radicalmente l’impostazione dell’accoglienza. Report ha provato a costruire un progetto pragmatico (completamente a gestione pubblica con supervisione europea), dove il dramma si trasforma in opportunità. Sono anche stati calcolati i costi e i benefici che ne deriverebbero. Il progetto, sottoposto al commissario europeo e ai delegati degli stati membri del Nord Europa, ha trovato apertura e disponibilità, sia ad accogliere le quote di richiedenti asilo, sia a intervenire sostenendo i costi. L’inchiesta di Report si propone come un contributo di idee al governo.
- See more at: http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-da207169-5075-430d-9de5-246cd85d88c5.html#sthash.bYRhqJmN.dpuf

Con buona pace dell'ambiente!

http://www.corriere.it/foto-gallery/scienze/16_maggio_21/harmony-of-the-seas-nave-record-anche-emissioni-inquinanti-4df797aa-1f30-11e6-8875-c5059801ebea.shtml



L’hanno ribattezzata la nave dei record: la Harmony of the Seas è la nave da crociera più grande al mondo, anche in fatto di consumi. Può trasportare fino a 8880 persone, di cui 2100 membri dell’equipaggio. Pesa 227.000 tonnellate e ha 16 ponti passeggeri, è alta 70 metri e lunga 362, 50 metri più della Torre Eiffel (e tre volte più lunga del Big Ben). La costruzione è iniziata nel settembre 2013, nei cantieri della STX France per la compagnia Royal Caribbean International, che ha investito un miliardo di euro. Per la costruzione del gigante dei mari più grande di sempre ci sono voluti tre anni (Reuters)
Non solo record positivi, però. Per fare muovere il gigante dei mari ci vogliono 3 motori che, a piena potenza, consumano 5212 litri l’ora di gasolio (circa 96mila al giorno). 




Ecco un esempio della grande incommensurabile stolta vanità dell'essere umano.
Navi grandi quanto un paese, con ogni ben di dio, in particolare il gioco d'azzardo, che solcano e inquinano i mari.
E poi fanno le grandi conferenze internazionali sul clima e l'ambiente: ha,ha,ha fanno morir dal ridere, in attesa di morire veramente.
Consuma più di 5.000 litri di gasolio all'ora! E sono ben tre le gemelle carine della Royal Caribbean International, una società benemerita dell'umanità, il cui Amministratore ha le idee molto chiare:
Stuart Leven, amministratore delegato della Royal Caribbean International, ha dichiarato: “L’Harmony of the Seas è la nave da crociera più grande del mondo ed è molto bello quando si permette di offrire così tanti ottimi servizi a bordo per permettere alle persone di avere una vacanza al mare. La crociera sta cambiando, sta diventando una vacanza per tutta la famiglia, non è solo bianche tovaglie e cravatte a cena, ora il tipo di vacanza che si ottiene nei resort all-inclusive a terra può essere replicato in mare”.




Bene, io da povero illuso, non benestante preso da invidia, come direbbero alcuni, per non poter godere di tanto piacere posso solo augurare a queste mastodontiche presenze innaturali, tutt'altro che armoniche nella soavità dei mari, di fare quanto prima la fine della Costa Concordia e del suo impareggiabile condottiero Schettino. Possibilmente senza vittime.

venerdì 20 maggio 2016

by by Marco








E’ la solita storia, ora che se n’è andato all’altro mondo, tutti da qualunque posizione si sperticano a lodare e mistificare la propria amicizia e solidarietà. Gente come Gasparri o la Santanchè che in vita non credo lui apprezzasse molto. Tutto ciò è molto squallido ma fa parte della nostra grigia realtà.
Io Marco Pannella l’ho conosciuto nel lontano 1967, quando a Milano il circolo anarchico Scaldasole, insieme ad altre Organizzazioni pacifiste organizzò una marcia antimilitarista. Già allora rimasi affascinato dalla sua carica passionale e dalla sua infinita disponibilità con chiunque, senza alcun cenno di egocentrismo o smargiasseria, pur essendo all’epoca già personaggio conosciuto.
L’ho perso poi di vista, per ritrovarlo dieci anni dopo, idealmente, e in un’occasione di un comizio anche fisicamente, durante la campagna per il Referendum per il divorzio. Io ero in Sicilia, nel Belice, fortemente impegnato nella campagna per il No, No all’abolizione, e il rivederlo nelle vesti di un grande leader carismatico mi ha emozionato, e con grande fatica sono riuscito a raggiungerlo alla fine del comizio e scambiare due rapide parole, insieme a quel suo sorriso sghembo e apparentemente sardonico.
Anche nel periodo d’impegno militante concreto sul territorio, da marxista, ho sempre trovato occasioni per confrontarmi col suo impegno, e dei radicali, e le loro battaglie. Solo negli ultimi anni, del periodo infausto del Cavaliere Nero, ho criticato e non apprezzato alcune loro posizioni e decisioni.
Ora non c’è più, e comunque la si pensi è un altro “buon elemento del genere umano” che sparisce.

martedì 10 maggio 2016

Il tuo nome, Peppino




http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/05/09/news/il_giorno_di_peppino_impastato_le_iniziative_a_cinisi_per_ricordarlo_a_38_anni_dall_omicidio-139406775/?refresh_ce


Da poco planato in Sicilia
tra le baracche di un territorio
stremato dal terremoto,
immerso nella lotta di un popolo
stretto tra il dramma e la mafia,
improvviso nella mia vita
irrompe il tuo nome
quel lontano 9 Maggio 78…

esplode sconosciuto come un fuoco
sempre più caldo e vivo
col passare degli anni…
io che credevo di fare, di essere
militante impegnato e coerente
mi sono imbattuto in te
nel tuo impegno, nel tuo ardore
nel tuo coraggio inimitabile…

e da allora, da quel primo corteo
tra la gente atterrita di Cinisi
che spiava da dietro gli scuri
di un’atavica impotenza
quel fiume variopinto di giovane forza
che gridava con rabbia il tuo nome
quasi 40 anni son passati…

metà di una vita
da quel giorno memorabile
in cui una truce menzogna di stato
ha tentato di coprire il tuo martirio
dipingendoti, come gìà Giangiacomo
suicida o dinamitardo inesperto…

troppo a ridosso d’un cadavere eccellente
vittima di un terrorismo imbecille
puntualmente usato per mistificare
infangando la tua e la nostra volontà
di rivoltare il vecchio mondo
per costruirne uno migliore
di cui tu già ne eri cantore e poeta…

quante albe e tramonti da quel giorno
che è deflagrato in molte coscienze pulite
di donne e uomini storditi
dalle notizie spezzettate e confuse
che andavano componendo un quadro
in cui l’unica certezza
era che tu non c’eri più…

non ci saresti stato più tra i compagni
non avremmo più sentito la tua voce a radio aut
ma da allora il tuo nome echeggia ovunque
è lievitato fino a coprire i continenti
è germogliato in menti d’ogni etnia
ha suscitato emozioni dagli schermi
favorendo lo sviluppo
di nuove promettenti consapevolezze…

da allora ogni anno il 9 maggio
è il momento dell’inventario
delle lotte, di qualche battaglia vinta
in una guerra ancora lunga,
dei caduti esemplari 
come i tanti Giovanni Falcone
che dai loro posti hanno conquistato
una morte importante come la tua…

ogni anno il tuo sacrificio
diventa sempre più ingombrante
per chi aveva pensato da vigliacco
di insudiciare la verità
ma anche in giorni comuni, sempre
tu ci costringi a fare i conti
con la nostra coscienza
con il nostro umore d’irriducibili…

ci costringi a confrontarci
con l’immenso capitale
che il tuo nome rappresenta
timorosi di dilapidarlo…

non più solo contro un Tano Seduto
boss locale più o meno potente
oggi, ci si batte contro un orco globale
chi vuole rubarci l'acqua
chi avvelena l'aria
chi uccide ogni ora di più il pianeta…
contro un governo nuovo
ma che è vecchio di sempre
di menzogne e di ingiustizie
di leggi buone per lorsignori
e sferza e miseria per gli altri…

 ho il terrore di pensare che anche tu
pur con la tua lucida forza
oggi potresti rischiare di rimbalzare
contro il muro di gomma di questa società
ed essere costretto come me
a sperare solo nell’indennizzo della storia…
ma ti assicuro che il tuo nome, Peppino
vivrà per sempre scolpito nei nostri cuori
di chi non si arrende mai


E' il primo anno che non ho potuto
partecipare alle giornate per Peppino,
impedimenti oggettivi mi hanno tenuto fuori da quel clima di lotta e di entusiasmo che sempre si respira in mezzo a tante voci.
E' un prodigio d'impegno che si rinnova ogni anno, senza infingimenti e rischi di
dover ricredersi sulla purezza dell'esempio 
che Peppino ha saputo dare al mondo.