mercoledì 22 marzo 2017

per l'acqua e la poesia

dopo due post duri...



L’acqua

da dove è arrivata non si sa
ma ora c’è in un ciclo perfetto
scende dal cielo
penetra nella terra
crea ruscelli torrenti e fiumi
che corrono fino al mare
da dove evapora
e sale di nuovo al cielo
pronta a ricadere pioggia…

è dovunque, è in noi
è nel profondo della terra
è sostanza degli oceani
dà la vita a tutta la natura
è infinitamente  tanta…

noi l’abbiamo trovata
c’era ancora prima
che venissimo al mondo
e rischiamo di sperperarla
di farla scomparire
come un tesoro dilapidato…

e l’uomo sa farne scempio
osa farne commercio,
trafugarla, razionarla
distribuirla come una merce…

e mentre c’è chi la spreca
-che ignora cosa vuol dire non averne-
chi ne ha poca la cerca come l’oro
e muore se non ne ha…

è oggi fonte di vita
ma domani chissà arma letale
per possibili future guerre
di una stolta umanità


Difendersi! Un diritto sacrosanto.



   


   Il fatto riempie le cronache di tutti i giornali, e viene da giorni sviscerato in mille particolari nei vari programmi televisivi, si tratta dell’omicidio per “difesa” di un rumeno che stava rubando sigarette nel locale a Casaletto Lodigiano dello sparatore, ormai personaggio conosciutissimo, tale Mario Cattaneo.

   L’evento in sé non è nuovo, già si è verificato più volte, ma in tempi vicini ad elezioni amministrative, i vari sciacalli politici fanno a gara per sfruttare e strumentalizzare per i propri fini, anche vicende dolorose e non certo da riderci sopra. Primo fra tutti quel Matteo, capo dei leghisti, che non ha esitato a dare il via alle grottesche esibizioni, facendosi immortalare sorridente al fianco dello sparatore “per sbaglio”.

   Ma se per questo leader politico, gran esperto del “parlare alla pancia” del Paese per suscitare tutti gli aspetti più marci e più riposti della coscienza civica di cittadini annoiati o incazzati, rientra nella normalità di un certo comportamento, preoccupa il livello d’opinione generale del comune sentire.

   Infatti, dai vari sondaggi, pare che più del 60% degli intervistati si dichiari a favore del Cattaneo, accettando per buona la sua tesi del colpo partito accidentalmente dal fucile, (anche se alcune testimonianze parlano di due spari, e la vittima sia stata colpita alla schiena), e soprattutto considerino assolutamente legittimo ammazzare chi cerca di rubare in casa propria. 
   Il comune sentire è inoltre influenzato dalla errata percezione che questo tipo di crimini sia in aumento, mentre le statistiche relative dicono esattamente l’opposto.

Ben diverso è il livello di corruzione, truffa e ladrocinio che imperversano in ogni dove nella bella Italia. Sarebbe bello che lo stesso sentimento d’indignazione e di condanna per chi ruba nelle nostre case, venga mostrato anche per chi ruba da posizioni dirigenziali di enti pubblici o di aziende statali.

   C’è poi l’inquietante fenomeno della insana passione di un vasto pubblico per i luoghi dei crimini diventati famosi, come ben racconta in modo sarcastico l’ottimo film “Omicidio all’italiana” di Maccio Capatonda, e che viene appunto confermato dal pienone che sta registrando in questi giorni il ristorante del Cattaneo.

   Ora, anche se è difficile e inutile tentare d’immaginare come ognuno di noi, in presenza di una situazione di pericolo, in caso di aggressione, si comporterebbe, va da sé però, che un conto è avere un’arma, (ed essere cacciatore per giunta) e un altro è essere contrari ad averla. Ovviamente chi svolge un’attività o un incarico che lo espongono a concreti rischi, è anche giusto che possa difendersi adeguatamente. 
   Ma ormai, ogni occasione è buona per gridare alla mancanza di sicurezza; alla presenza inquietante e, come tale foriera di crimini, del popolo dei migranti; alla ventilata esigenza di armarsi, e per tutto, io temo che come sponsor non ci siano solo i leghisti ma anche le lobby di chi le armi le produce, come avviene nell’USA dei Trump.
   Per fortuna che in Europa, pare non sia facilmente importabile la filosofia demente di cui ora il nuovo presidente americano si fa promotore, visto che in Olanda il suo portavoce, quel Geert Wilders, che lo rappresenta, non solo nei programmi razzisti ma pure nel ciuffo, è stato sconfitto nelle recenti elezioni.

   Comunque, se pure in Austria i populisti di destra sono stati sconfitti dal verde Van Der Bellen, resta da vedere ciò che accadrà quando voteranno in Francia e in Germania, se malgrado tutto, un minimo di coscienza equilibrata continui ad avere diritto d’asilo.


martedì 21 marzo 2017

Provocatore per antonomasia.









A Linea notte, rai tre del 20 marzo c’è stata la presenza ingombrante, oscena, insopportabile di un Vittorio Sgarbi, invasivo come non mai.  Almeno così credevo perché ancora non avevo visto il video in rete della sua comparsata nella trasmissione “bianco e nero” su la 7 condotta da Luca Telese, dove la sua presenza offensiva e litigiosa gli ha permesso di rimanere solo nello studio, che veniva abbandonato da tutti gli altri ospiti. Vedi il video https://www.youtube.com/watch?v=tdj1yjfl5_E

Il personaggio è noto, come gran provocatore e litigioso, con linguaggio osceno ed offensivo ed è paradossalmente, ospite ricercato in tv proprio per questa sua caratteristica, che forse crea audience. Ma mi chiedo se ormai non abbia travalicato ogni argine ammissibile, e superando di gran lunga il tormentone delicato “capra, capra”, e quello “ecologico” dell’esecrazione di rotonde e pale eoliche,  oggi la sua arroganza non finisca per essere totalmente indigesta anche al pubblico più tollerante, e non diventi per le trasmissioni che lo ospitano una sorta di karakiri. Bastava vedere come Mannoni faticasse a mantenersi neutrale e paziente durante il profluvio dello sproloquio dell’esagitato, spesso fuori controllo, gran bastian contrario di ogni posizione razionale e assennata possibile.

La cosa che più colpisce è assistere alla totale impossibilità di ragionamento e scambio d’opinioni che chi ha la disgrazia di trovarselo davanti, come Gianrico Carofiglio l’altra sera, deve fare giocoforza scena muta, o comunque non osare contraddirlo, per mantenere una propria calma interiore.


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