martedì 25 gennaio 2011

Sgomenti!




   Di fronte a quello che sta succedendo nel nostro misero Paese sorgono spontanei moti di schifo e di rabbia. Tralasciando la gravità dei problemi sociali, dovuti all’imperversare della crisi economica, alla politica fallimentare, alla criminalità che fa strage di risorse e di ambiente, si è costretti ad occuparsi dell’attualità che ha nome Berlusconi. Si cerca di accettare tranquillamente il bombardamento mediatico cui siamo sottoposti e al quale è difficile sfuggire, se non recandosi su un’isoletta deserta sperduta nell’atlantico, cercando anzi di trovare la forza per sorridere delle tante incredibili dichiarazioni che imperversano a difesa del Cavaliere Nero. Ma è difficilissimo mantenere la calma. Infatti non è tanto per la posizione fin troppo manifesta in cui si è cacciato il Premier, del resto già ampiamente nota e con molti precedenti,  non è il suo privato da puttaniere conclamato che sconvolge, per il quale si potrebbe addirittura tentare per assurdo una spiegazione di tipo patologico. E ciò basta, con tutti i rischi di essere oggetto di ricatti e di manovre sporche, al di là dell’azione della magistratura, a richiederne le dimissioni dagli incarichi di governo e il ritiro a vita privata, con tutte le escort che vuole, in una delle sue tante residenze, in fondo non gli mancano certo le risorse per una dorata vecchiaia in compagnia della sua satiriasi.
   La cosa invece che mi sconvolge di più è assistere all’incredibile oscena sfrontata parata dei suoi sostenitori, di governo, di partito o della cosiddetta società civile, che allineati e coperti recitano tutti, in modo più o meno esagitato, le parti di una commedia del Potere che ormai dovrebbe essere universalmente sputtanata (e siamo sempre in tema). Si affannano a difendere un comportamento che se è lecito da privato cittadino, non lo è più nella veste di capo del governo, senza voler aggiungere il carico da quindici della minorenne. E non trovano di meglio di fronte alla brutale verità delle intercettazioni, mai tanto benedette, di opporre quella che sostengono essere la peculiarità migliore del loro boss: l’incredibile incommensurabile generosità. Generosità che a parte il caso osannato di una dentiera per un’anziana devota, è sempre a senso unico: giovani e belle.
   Poi c’è il solito refrain del complotto giudaico-massonico (leggi: magistrati e opposizione) che da sempre, da quando è sceso in campo, lo perseguita anche in camera da letto, e sul lettone di Putin.
Una vittima che è anche contemporaneamente il campione dell’arroganza e della mistificazione, che è capace di smentire se stesso senza alcun pudore e di giurare e spergiurare a ripetizione su tutte le teste dei suoi incolpevoli e remissivi figli.
   Da nessuno dei tanti manutengoli, che evidentemente traggono ragione di essere e di campare dalla sua presenza e dalla sua munificenza, mai che venga un accenno alla possibilità che sia giusto e più sano farsi giudicare come ogni comune mortale. Nel muro imponente delle loro manifestazioni di solidarietà mai un accenno di crepa, dovuto ad un dubbio od a una moderata critica. E fa ancora più impressione vedere tante esponenti del genere femminile, scagliarsi con tanta veemenza a difesa di comportamenti, che comunque li si veda, offendono la dignità della donna, in quanto considerata oggetto o peggio come merce.
   Questo per quanto riguarda il vasto assortimento dei cortigiani, ma che dire del pensiero del popolo italiano? Quella parte, non più del 30 % dell’elettorato, che è berlusconiano e che oggi, di fronte al re nudo, continua a vederlo vestito del suo carisma di seduttore, (anziché corruttore). che ne pensa? Quanti sono rinsaviti, e hanno aperto gli occhi? Il rischio, implicito nella condizione di un massiccio collettivo rincoglionimento dovuto all’esaltazione di una cultura dell’ego, è quello che anche di fronte ad una realtà politica giudicata insostenibile da una popolazione addirittura planetaria che sia in possesso di un barlume di intelletto, quella parte dell’Italia, invece, che è leghista, mafiosa, corrotta o solo beatamente narcotizzata, continui a non vedere e non capire la realtà tragica in cui viviamo e tutto quello che sta succedendo in questi anni duemila.
   Io,  per una volta sono moderatamente ottimista, vista la sicurezza dei magistrati, e la recente condanna del mafioso Cuffaro, che finalmente passa dal Senato a Regina Cieli, mi fa sperare che qualche sprazzo di legalità e di buon senso possa ancora verificarsi, ma sono anche consapevole che il rischio di continuare a vivere nel perenne incubo di una società basata sull’ingiustizia condita da corruzione e impunità sia sempre all’ordine del giorno.

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