venerdì 4 febbraio 2022

Nel ricordo di Monica

 Nel ricordo di Monica Vitti

"Macerandoci, ognuno in questi drammi, trovavamo conforto e sublimazione nella passione per la musica, quella buona, intelligente, di cantautori come  Luigi Tenco, Gino Paoli o Fabrizio De André, o scoperti da poco, come Charles Aznavour e Jacques Brel, e pure nel cinema, quello buono, intelligente, di Bergman o di Antonioni, e a proposito dei film di Michelangelo, cominciò per me l’innamoramento per Monica Vitti. Anche questo impossibile, ma lei divenne per me la personificazione della donna ideale, bella, intelligente, sensibile.

Ogni volta che tornavamo dall’aver visto un film, partivano fra di noi lunghe, impegnative discussioni, valutazioni, approfondimenti, con da parte mia sperticate, sognanti lodi a Monica, e da parte di Giorgio sospironi all’indirizzo di qualche bel giovane attore. Capitava che i nostri dibattiti si concludessero nel cuore della notte, e che ci andassimo a coricare molto soddisfatti, e rasserenati, grazie al nostro alto livello intellettuale. Insomma noi ci consolavamo dei nostri guai, perché ci ritenevamo molto intelligenti e sensibili a differenza di tutta quella moltitudine di individui beceri e cinici che ci circondavano."

da "Però quante ne ho passate!"



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