Il tuo nome, Peppino
Da poco planato in Sicilia
tra le baracche di un territorio
stremato dal terremoto,
immerso nella lotta di un popolo
stretto tra il dramma e la mafia,
improvviso nella mia vita
irrompe il tuo nome...
Esplode sconosciuto come un fuoco
sempre più caldo e vivo
col passare degli anni
e io che credevo di fare, di essere
militante impegnato e coerente
mi sono imbattuto in te
nel tuo impegno, nel tuo ardore
nel tuo coraggio inimitabile…
Troppo a ridosso d’un cadavere eccellente
vittima di un terrorismo imbecille
puntualmente usato per mistificare
infangando la tua e la nostra volontà
di rivoltare il vecchio mondo
per costruirne uno migliore
di cui tu già ne eri cantore e poeta…
E da allora, fin da quel corteo
del lontano 9 Maggio 78
tra la gente atterrita di Cinisi
che spiava da dietro gli scuri
di un’atavica impotenza
quel fiume variopinto di giovane forza
che gridava con rabbia il tuo nome
45 anni sono passati...
Quante albe e tramonti da quel giorno
che è deflagrato in molte coscienze pulite
di donne e uomini storditi dalle notizie
spezzettate e confuse in cui l’unica certezza
era che tu non c’eri più...
Non ci saresti stato più tra i compagni
non avremmo più sentito la tua voce a radio aut
ma da allora il tuo nome echeggia ovunque
continua vivido incessante...
E’ lievitato fino a coprire i continenti
è germogliato in menti d’ogni etnia
ha suscitato emozioni dagli schermi
favorendo lo sviluppo
di nuove promettenti consapevolezze
Gl