domenica 3 ottobre 2010

il papa a Palermo

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Le due notizie che seguono vanno lette attentamente perchè sono uno dei tanti flash della sutuazione attuale in cui versa il nostro Paese, che oltre ad essere il BelPaese ricco di storia, arte e cultura, che si sta rapidamente dilapidando, è però anche baciato dalla fortuna di essere la sede del Vaticano.
I fatti al solito contrapposti, tra quello che dà solo un'idea della immensa ricchezza in beni materiali del Vaticano, a cui si aggiunge il grazioso privilegio che gli fa il governo abbonandogli l'ICI, e l'ipocrita squallida scenografia preparata a Palermo con sperpero di denaro che potrebbe risolvere. con carità cristiana, situazioni gravissime di povertà e dei senzatetto, e con l'impossibilità di manifestare il disagio al supremo rappresentante di quella fantomatica "carità cristiana"ci dicono chiaramente come siamo messi.



Sconto Ici alla Chiesa la Ue processa l'Italia - Repubblica.it
Bruxelles mette in moto "un'indagine approfondita" sui privilegi fiscali attribuiti agli enti ecclesiastici in settori in cui "l'azienda Chiesa" (conta circa 100 mila fabbricati) è leader nazionale: ospedali, scuole private, alberghi e altre strutture commerciali che godono di un'esenzione totale dal pagamento dell'Ici e del 50% da quello sull'Ires. Con un risparmio annuo che si avvicina ai due miliardi di euro e conseguenti vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti laici.


Comunicato stampa della RETE SOCIALE di RESISTENZA- Palermo.
Palermo,  2010-10-01

NON POTRA’  ESSERCI   “UN GIORNO IN PIU’..” !!

La Questura di Palermo ha negato l’autorizzazione alla realizzazione della piazza tematica che la RETE SOCIALE di RESISTENZA di Palermo, aveva pensato di realizzare nella giornata della visita papale, a Piazza massimo.
Ha rifiutato, anche, le controproposte che erano state presentate da esponenti della Rete, adducendo ragioni tecniche, di viabilità, di sicurezza e di logistica dei servizi.
La proposta alternativa di Piazza Marina ci è parsa inadeguata rispetto alla logica che stava dietro la  proposta di piazza tematica: quella di evidenziare fisicamente in luoghi non discosti dagli eventi centrali della visita del pontefice che c’era una Palermo che restava in ombra, invisibile e che, in qualche modo noi avevamo provato a visualizzare..
Dunque non potrà esserci, almeno in questa occasione  “UN GIORNO IN PIU’”, come avevamo chiamato l’evento, quello che rappresentava simbolicamente l’incontro mancato, il confronto che non si è pensato, né, tanto meno, realizzato con la Palermo dei poveri, degli esclusi, dei senza diritti: senza casa, senza lavoro, senza dignità.
La Palermo che la RETE SOCIALE di RESISTENZA ha, invece, come suo referente principale.

La visita papale è stata trattata dagli organi istituzionali e dalla stessa Chiesa ufficiale alla stessa stregua di qualunque altra visita ufficiale di un qualunque capo di stato e di governo.
Le misure di protezione e di sicurezza, un rigido protocollo cerimoniale, una dettagliata programmazione dei tempi della visita, senza “scosse” e “sorprese”, hanno avuto il sopravvento su ogni altra modalità possibile, a partire dal confronto drammatico con la Palermo reale, piena di problemi e di emergenze..
Il Papa e la chiesa ufficiale sono stati e si sono blindati, si sono isolati all’interno di una comunità dei credenti,  per altro rigidamente selezionati ed organizzati, rinunciando ad ogni ipotesi, seppur complessa, di confronto con le realtà sociali e le istanze critiche e di cambiamento che  si muovono nella nostra realtà.
La RETE SOCIALE di RESISTENZA- Palermo, nel protestare con forza contro questa ennesima e grave limitazione del diritto d’espressione pacifica e civile di un  punto di vista critico, nel condannare una politica dell’ordine e della sicurezza pubblica che procede per alzare muri, steccati, divieti e zone rosse, ha scelto di rinunziare ad ogni iniziativa, per evitare qualunque forzatura che potesse apparire provocatoria e ostile con la comunità dei credenti..


Mentre viene lanciato l'appello per la beatificazione di Don Puglisi..la Questura di Palermo, con il consenso e su richiesta della Curia, blinda la visita papale e la rende impermiabile e sterile rispetto alle istanze, alle sofferenze, ai bisogni della Palermo dei senza diritti e dei senza voce..Viene negata la piazza tematica alla Rete sociale di resistenza.
Sarebbe significativo se i  promotori dell'appello facessero sentire alta la loro protesta contro questo assurdo e mortificante divieto..!
Gli ultimi, per questi moderni mercanti del tempio e  farisei attuali, devono restare ben lontani dal tempio e dalle liturgie, non disturbare con la loro presenza e testimonianza scomoda i riti e le narrazioni edulcorate e sterili dei curiali..
in compenso tutti i potenti della città, gravemente responsabili del degrado e della catastrofe sociale nella quale viviamo immersi,  siederanno al posto d'onore, in prima fila davanti al papa.



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