martedì 30 ottobre 2012

Ma sono proprio tutti una risma?

http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-35259be1-d161-443e-b23e-0b92e07f0dce.html



Visto Report del 28-10 “gli insaziabili”  sul modello di gestione dei partiti. Una pena, anche Di Pietro è come gli altri. 
Ormai è acclarato che i partiti attuali, chi più chi meno, non sono altro che delle consorterie di malaffare, associazioni di corrotti e corruttori, con principale obiettivo l’arricchimento personale, il godimento d’infiniti privilegi, una vita più comoda dei comuni mortali. Il tutto proprio mentre gli altri, tantissimi altri cittadini di questo sciagurato Paese, sono costretti a sacrifici pesantissimi, a condizioni di vita penosa, a stati d’animo disperati fino ad arrivare al suicidio.
La rabbia sorda che ti prende quando ai sospetti e alle illazioni si aggiunge una conferma visiva e documentata, che non lascia dubbi, è pari alla consapevolezza della propria insufficienza e capacità di intervenire per porre fine ad una situazione così oscena.
Certo, in occasione delle elezioni, lo strumento principe della democrazia, l’arma del cittadino elettore per designare i rappresentanti politici, ci sarebbe, forse, il modo di modificare le cose. Almeno il tentativo di farlo, ma spesso anche questo strumento è appannaggio di un gioco sporco, di ricatti e lusinghe, condotto da coloro che già godono di un potere condizionante.
Oggi, in Sicilia, con le elezioni regionali, qualche sprazzo di novità, di nuove speranze, si è avuto grazie al Movimento 5 stelle. Si vuol credere che sia formato da giovani inesperti ma impegnati concretamente in battaglie di civiltà, e per una buona gestione del territorio, per la difesa dei beni comuni. 
Grazie anche alle capacità di comunicazione e seduzione dell’istrione Grillo, che ha il merito di sapersi confrontare con la gente direttamente, proponendosi come alternativa seducente allo sfascio dei partiti e raccogliendo così il malcontento diffuso che trova finalmente uno sbocco, il Movimento è di fatto il primo soggetto politico della Regione, il più votato.
Per la Presidenza ha vinto Crocetta, grazie all’asse PD-UDC, prova generale per le elezioni nazionali, e comunque, al di là di tutte le critiche e i distinguo che si possono fare, meglio così che la solita destra del 61 a zero, d’infausta memoria.
I rappresentanti della “libertà” alla Berlusconi hanno preso finalmente una bella scoppola, e ciò vuol dire che anche l’elettorato siciliano è maturato e si è affrancato dal vassallaggio del voto mafioso. Indubbiamente la cifra più netta però è l’astensionismo, che comunque rientra nella condizione di malcontento e sfiducia di cui sopra.

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