grazie a Giovanni D'Aleo per la sua viva lettura della mia poesia
13 giugno 1983
anni
70-80 l’aspra cronistoria
delle vittime di mafia
ed
io che correvo su e giù tra il nord e il sud
occupandomi
solo di campare…
le
notizie degli attentati
in
una lunga scia di sangue
che
pareva non dovesse mai finire
mi
rimbalzavano addosso
un
pò distratto e assente dopo quello
che
più mi aveva colpito
di
Peppino nel 79…
quasi
non avevo più memoria
dei
tanti caduti impegnati
nella
lotta costante per la legalità
volevo
far finta di niente
per
non dovere sempre soffrire
di
fronte all’impossibilità
di
fermare il massacro…
ma non potevo non ricordare
di
quell’anno 83
le
stragi dei magistrati insigni
prima
Montalto e poi Chinnici
anticipi
di quelle dieci anni dopo
di
Falcone e Borsellino…
scoprendo
solo qui a Balestrate
in
mezzo ai tanti troppi caduti
d’ogni
tipo e clamore
quella
dei fidi dell’Arma
del
13 giugno che ha spento
il
cuore dell’appuntato Bommarito…
ma
che da allora continua a vivere
il
nome di Giuseppe carabiniere
nell’impegno
dell’associazione
mentre
si aggiunge ai tanti,
Giovanni
Paolo Peppino
ai
molti, eroi silenziosi…
falciati
sulla strada dell’impegno
da
quella feccia tracotante
che
s’illude di fermare
il
cammino di nuove coscienze
che
invece ad ogni misfatto
si
sviluppano e si moltiplicano
in
un’eco senza confini…
e
la speranza sempre viva
è
che chiunque ne sia conscio
e
veda in questi nomi i simboli
di
un riscatto possibile
possa
sorbire almeno qualche goccia
del
loro sublime nettare
come
una lezione impareggiabile
per
una vita degna
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