domenica 19 febbraio 2017

Il castello di Calatubo, un luogo del cuore salvato.

 
 
 
 
“Il castello di Calatubo, un luogo del cuore salvato.”
Punteggio 5 su 5 Recensito 2 giorni fa NOVITÀ


Il castello di Calatubo, dal nome arabo Kalata et tub (terra di tufo), si fonda su un rilievo roccioso, da cui si domina il golfo di Castellammare da un lato, e l'entroterra fino al monte Bonifato dall'altro. Si vede improvvisamente percorrendo l'autostrada A29 Palermo-Mazara e non si può non restare affascinati dall’imponente mole.
Si tratta di un complesso architettonico di notevoli dimensioni, i cui corpi di fabbrica si snodano lungo un compatto banco di roccia calcarea, con tre linee difensive di mura fortificate sino a raggiungere la sommità, su cui si erge la torre.
Situato su un terreno abitato sin dal VII secolo a.C , ha attraversato diverse epoche storiche della Sicilia: si fa risalire la sua costruzione al X – XI secolo, ma essendo difficile stabilire con esattezza l'impianto originario, si ipotizza anche che possa risalire al periodo bizantino o a quello arabo. Nel 1093 venne incluso nella nuova diocesi di Mazara del Vallo e nel Medioevo divenne una robusta fortezza a controllo di un vasto territorio, finché nell’epoca di Federico II venne abbandonato e trasformato in ovile . Il degrado causato dal pascolo degli animali, il terremoto del 1968 e l’assenza di interventi hanno portato al crollo dei solai e delle murature. A ciò si è aggiunta l’opera degli scavatori di frodo, interessati ai reperti archeologici che venivano alla luce nella necropoli del VII secolo a.C.
Il Castello è attualmente in stato di rudere e si può visitare con difficoltà, sia per la strada che si deve percorrere, sia perché solo in certi giorni, quelli del FAI, è tutto accessibile. Comunque il panorama che si gode dall’alto è eccezionale e merita la fatica.
Lo scorso anno, le condizioni della struttura, hanno risvegliato l’interesse del FAI (Fondo Ambiente Italiano) e di vari comitati di cittadini a farsi promotori di una campagna di sensibilizzazione per la sua salvaguardia e per interventi di riqualificazione. Specialmente dopo
l’allarme suscitato dalla notizia che il governo aveva deciso di mettere in vendita il Castello.
Ora, finalmente, arriva la buona nuova che il comune di Alcamo, ha approvato lo schema di Convenzione con il FAI per il contributo inerente il progetto Lavori di prima messa in sicurezza del Castello di Calatubo.

ALCAMO: LA GIUNTA COMUNALE APPROVA LA CONVENZIONE CON IL FAI, RIGUARDANTE IL PROGETTO DEI LAVORI DI PRIMA MESSA IN SICUREZZA DEL CASTELLO DI CALATUBO
“La scelta dell’intervento è stata effettuata insieme al il Comune di Alcamo, proprietario del castello e destinatario del contributo di 30mila euro assegnato al terzo classificato nazionale, del censimento “I luoghi del cuore”. Il Comune potrà intervenire sulla prima corte del castello, sulla chiesetta e i locali annessi assicurando la messa in sicurezza delle strutture murarie. L’intervento I Luoghi del Cuore vuole porsi come attrattore di risorse finanziarie per un recupero complessivo della struttura e un primo passo verso la rinascita di questo luogo simbolo.”
 
Quindi, quanto prima sarà possibile per tutti visitare questo luogo magico che ricorda un illustre passato storico, il simbolo stesso dell’intera storia siciliana, una storia che ha visto il passaggio di svariati popoli che hanno portato diversi gradi di civiltà in tutto il bacino del mediterraneo.


Nessun commento:

Posta un commento