dei familiari di Giuseppe,
l‘Associazione Giuseppe Bommarito Controle Mafie
con sede a Balestrate (Pa) Via Onofrio Valenti 36.
codice fiscale: 97292780828
L’Associazione, costituitasi presso lo studio notarile Tranchida di Castellammare del Golfo (Tp)
è apartitica, apolitica e aconfessionale e si propone di :
- Elaborare, promuovere e realizzare iniziative socio culturali ed educative atte a valorizzare la memoria storica delle persone che hanno operato contro le mafie.
- Promuovere scambi e gemellaggi tra i soggetti aderenti all’Associazione per educare alla convivenza democratica con la consapevolezza che la costruzione di un futuro di pace nasce dalla conoscenza delle cause presenti e storiche.
- Organizzare manifestazioni culturali e sportive, organizzare e promuovere attività di turismo sociale e responsabile, promuovere spettacoli, il tutto finalizzato a formare attegiamenti e comportamenti permanenti di non violenza e rispetto delle diversità.
- Svolgere in via accessoria e strumentale attività di distribuzione di oggetti in ambito editoriale, audiovisivo, ed altro nel perseguimento degli scopi dell’associazione.
- Progettazione e gestione di attività formative che abbiamo come tema la lotta a tutte le mafie ed il rispetto della legalità
Due eventi
d’interesse sociopolitico e culturale si sono avuti nel mese di Giugno in
provincia di Palermo.
Il primo a
Balestrate, dove si è svolta la Commemorazione di Giuseppe Bommarito, appuntato
dei carabinieri ucciso a Palermo in via Scobar il 13 giugno 1983 dalla mafia.
Ogni anno dal 2007, quando un gruppo di giovani ha iniziato a porsi il tema del
ricordo, concretizzato poi nel 2013 con la nascita dell’Associazione Giuseppe Bommarito contro le mafie, si
svolgono due giornate con varie manifestazioni per tenere viva la memoria
dell’eccidio dei carabinieri di via Scobar, dove oltre a Bommarito morirono il
Capitano Mario D’Aleo e l’appuntato Pietro Morici.
Strage,
evidentemente, ritenuta meno clamorosa, di altre diventate più famose, benché nasconda
ancora oggi inquietanti interrogativi. Secondo, infatti, le appassionate convinzioni
della Dott. Francesca, sorella del carabiniere ucciso, e presidentessa
dell’associazione, l’azione della mafia si collega ad un altro omicidio eccellente,
quello del 3 maggio 1980, in cui fu colpito il Capitano Emanuele Basile, a
Monreale, impegnato in scottanti indagini insieme al giudice Paolo Borsellino.
In quell’epoca, Bommarito faceva funzione di autista al
capitano dei cc, e gli era molto vicino, tanto da far pensare alla mafia che
potesse essere pericoloso, specialmente quando diventò collaboratore del
giovane inesperto capitano D’Aleo succeduto a Basile. Un concetto scolpito
nella mente di Francesca è semplice ma illuminante.- Mio fratello non sarebbe stato zitto e buono, e a D’Aleo avrebbe
offerto più di uno stimolo per attivarlo.
Quest’anno fra i
vari momenti, c’è stato anche uno spettacolo dell’Opera dei Pupi, della Antica Compagnia dei Pupi
Famiglia Puglisi, che ha saputo ben coordinare la classica storia di
Orlando e dei cavalieri di Francia con la vita di Giuseppe Bommarito, inteso
come vittima dei pupi mafiosi dietro ai quali ci stanno i pupari. E su questo
assioma, che ci siano le eminenze grigie che da dietro muovono i fili, e non si
fanno beccare, si svolge un po’ tutta l’attività dell’Associazione, che non a
caso è contro tutte le mafie.
Il secondo evento si è svolto a Cinisi il 17, nella sala comunale. La premiazione del concorso letterario nazionale Artisti per Peppino Impastato, a cura dell’associazione La piccola orchestra, di cui è animatore e presidente Salvatore Lanno, un attivissimo siciliano trapiantato al nord, (che nell’occasione ha premiato anche la mia poesia, di un nordico trapiantato al sud). La giuria presieduta da un redivivo Michele Cucuzza, comprendeva il giovane poeta Alessio Arena, candidato al Nobel dal Senato Accademico di Firenze; la scrittrice Vittoria De Marco Veneziano; la nipote di Peppino, Luisa Impastato, figlia di Giovanni; e ovviamente Lanno.
Lungo
lo svolgersi della cerimonia si sono premiati coloro che hanno partecipato a
questo primo concorso nel nome di Peppino, martire della mafia, noto in tutto
il mondo, con poesie racconti canzoni. Ogni tanto uno stacco musicale, della
band Found di Marsala, malgrado l’acustica
non ottimale ha allietato i numerosi presenti.
A
Salvatore Lanno, un poliedrico siciliano, musicista e scrittore, impegnato in
attività sociali, non si può che augurare nuove interessanti realizzazioni, e
ringraziarlo per questa nuova attenzione alla memoria di un fulgido martire
della mafia come Peppino da Cinisi.
A
conclusione, mi viene di fare una riflessione, un po’ amara. Perché, di tutte
queste Associazioni che si dedicano alla memoria delle vittime di mafia, non si
riesce a creare un coordinamento tale da renderle tutte allo stesso livello
d’importanza, senza disparità tra vittime eccellenti e minori?
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