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Da "Però quante ne ho passate!"
E arriviamo al 12 Dicembre, il pomeriggio c’è una importante seduta aperta, nell’aula di Psicologia cui partecipa
Alessio e che m’invita ad andare. Il convegno è iniziato poco dopo le 16, e
neanche dopo mezzora si avverte una strana agitazione, gente che entra e che
esce dall’aula in continuazione, bisbigli, mormorii, al banco dei relatori, poi
mentre noi cominciavamo a percepire voci come scoppio, caldaia, il Presidente comunica con voce tremolante che
c’è stato uno scoppio in una banca….
Questo è stato il primo impatto, poi Alessio mi dice che è meglio che ce
ne andiamo. Fuori le voci si accavallano, qualcuno parla di attentato. Noi
siamo propensi a credere quest’ultima ipotesi, anche se non c’è ancora nulla di
certo. Decidiamo di fare una riunione con i compagni per decidere il da farsi,
temiamo sempre come anarchici. Facciamo varie telefonate e verso le 19 siamo
riuniti, in un’auletta dell’università dove ci ha portato Alessio, siamo noi due
più Claudio, Tommaso, Valerio, Jenni e Betty….
Ora si sa che è stata una bomba alla Banca dell’Agricoltura, in Piazza Fontana,
a due passi dall’Hotel Commercio, e pare siano esplose altre bombe a Roma. Noi
siamo tutti d’accordo, che se la prenderanno con gli anarchici, Valerio dice
che è meglio se ce la squagliamo da Milano…..
Si esaminano varie possibilità, poi
decidiamo per la casa di Betty, a Santa Margherita Ligure, che anche i suoi
genitori, sono disposti a metterci a disposizione. Inoltre, se occorresse a
Santa c’è pure la casa dei miei….
Assistiamo allibiti all’omicidio di
Pinelli, fatto passare per suicidio "Improvvisamente il Pinelli ha
compiuto un balzo felino verso la finestra che per il caldo era stata lasciata
socchiusa e si è lanciato nel vuoto", dalle dichiarazioni del questore….
Già il 16 Steve comincia ad agitarsi e a dire che deve tornare a Milano,
che non può restare lì nascosto come un coniglio, mentre succede tutto quello,
così se ne parte. E due giorni dopo veniamo a sapere che è stato fermato, fra
di noi grande rabbia e ci si accusa a vicenda di non aver saputo fermarlo, poi
telefonerà Sara dandoci notizie fresche, come quella di Lello, che sa cosa è
successo a Pinelli, perché era nella stanza di fianco a quella dove hanno
defenestrato Pino, potrebbe diventare un testimone pericoloso per la tesi di
Calabresi e soci. …
Poi, fino alla fine dell’anno, si
assiste con preoccupazione al montare di una orchestrata indignazione della
bella gente, dei giornali paludati, per spingere il governo ad un’azione
efficace contro il pericolo rivoluzionario.
Solo il Manifesto e Lotta Continua,
un nuovo settimanale, diretto da Adriano Sofri, mettono in guardia sul pericolo
di una svolta a destra autoritaria, di colpi di stato, di strategia della
tensione.