sabato 12 dicembre 2020

Un 12 Dicembre da non dimenticare

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 Da "Però quante ne ho passate!"

   E arriviamo al 12 Dicembre, il pomeriggio c’è una importante seduta  aperta, nell’aula di Psicologia cui partecipa Alessio e che m’invita ad andare. Il convegno è iniziato poco dopo le 16, e neanche dopo mezzora si avverte una strana agitazione, gente che entra e che esce dall’aula in continuazione, bisbigli, mormorii, al banco dei relatori, poi mentre noi cominciavamo a percepire voci come scoppio, caldaia, il Presidente comunica con voce tremolante che c’è stato uno scoppio in una banca….

    Questo è stato il primo impatto, poi Alessio mi dice che è meglio che ce ne andiamo. Fuori le voci si accavallano, qualcuno parla di attentato. Noi siamo propensi a credere quest’ultima ipotesi, anche se non c’è ancora nulla di certo. Decidiamo di fare una riunione con i compagni per decidere il da farsi, temiamo sempre come anarchici. Facciamo varie telefonate e verso le 19 siamo riuniti, in un’auletta dell’università dove ci ha portato Alessio, siamo noi due più Claudio, Tommaso, Valerio, Jenni e Betty….

    Ora si sa che è stata una bomba alla Banca dell’Agricoltura, in Piazza Fontana, a due passi dall’Hotel Commercio, e pare siano esplose altre bombe a Roma. Noi siamo tutti d’accordo, che se la prenderanno con gli anarchici, Valerio dice che è meglio se ce la squagliamo da Milano…..

   Si esaminano varie possibilità, poi decidiamo per la casa di Betty, a Santa Margherita Ligure, che anche i suoi genitori, sono disposti a metterci a disposizione. Inoltre, se occorresse a Santa c’è pure la casa dei miei….

  Assistiamo allibiti all’omicidio di Pinelli, fatto passare per suicidio "Improvvisamente il Pinelli ha compiuto un balzo felino verso la finestra che per il caldo era stata lasciata socchiusa e si è lanciato nel vuoto", dalle dichiarazioni del questore….

    Già il 16 Steve comincia ad agitarsi e a dire che deve tornare a Milano, che non può restare lì nascosto come un coniglio, mentre succede tutto quello, così se ne parte. E due giorni dopo veniamo a sapere che è stato fermato, fra di noi grande rabbia e ci si accusa a vicenda di non aver saputo fermarlo, poi telefonerà Sara dandoci notizie fresche, come quella di Lello, che sa cosa è successo a Pinelli, perché era nella stanza di fianco a quella dove hanno defenestrato Pino, potrebbe diventare un testimone pericoloso per la tesi di Calabresi e soci. …

   Poi, fino alla fine dell’anno, si assiste con preoccupazione al montare di una orchestrata indignazione della bella gente, dei giornali paludati, per spingere il governo ad un’azione efficace contro il pericolo rivoluzionario.

  Solo il Manifesto e Lotta Continua, un nuovo settimanale, diretto da Adriano Sofri, mettono in guardia sul pericolo di una svolta a destra autoritaria, di colpi di stato, di strategia della tensione.

 

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