L'assassinio di Borsellino un mistero lungo 20 anni - Repubblica.it
"Ora che sono passati vent'anni - scrive Deaglio nel suo libro - non solo non sappiamo chi l'ha ucciso, ma innumerevoli versioni, continue verità, continuano ad ucciderlo. Borsellino viene continuamente riesumato in uno spettacolo macabro che insulta la sua memoria e noi spettatori. È stato Scarantino. No Spatuzza. È stato Riina; no, i fratelli Graviano. La polizia ha imbeccato Scarantino per proteggere i veri colpevoli. È come piazza Fontana. È stato lo Stato, lo Stato Mafia, la Mafia Stato; il Doppio Stato. È stato Berlusconi, o perlomeno Dell'Utri. Sono stati i servizi. Deviati. No, quelli ufficiali. Sono stati Ciancimino e Provenzano. Sono stati gli industriali del Nord. È stato il ministro Mancino... La sua morte era necessaria alla trattativa. Anzi, era l'essenza della trattativa. (A proposito - cos'è che stavano trattando?) È stato un volontario, lucido sacrificio di Borsellino che si è offerto come vittima per salvare la sua famiglia. È stata la prova della potenza infinita di Cosa Nostra a cui nessuno può sfuggire. È stato il Fato, del quale era in balia... "(18 luglio 2012)
la verità è una chimera
e chi la cerca con passione
rischia, rischia molto
perché è anche un folletto
cui piace giocare a nascondino
ma solo con ricchi e potenti
che lo difendono e proteggono
sbranando come cani furiosi
chiunque ci si avvicini
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