E continuano imperterriti a parlare di antipolitica, di qualunquismo. Stolti, definiscono demagogia la lucida critica costruttiva di un sistema asfittico, marcio e maleodorante, che ha ormai stancato fino alla nausea gran parte degli italiani. Per fortuna e con qualche speranza per il futuro.
Mentre i partiti politici tradizionali, o quel che ne resta, continuano
infami e arroganti a perpetrare il loro agire da sparvieri famelici, ad
arraffare ovunque, nelle amministrazioni pubbliche, nelle cariche e nei posti
di sottogoverno ben remunerati, nei traffici di appalti più o meno legali e
nelle infinite occasioni di corruzioni vantaggiose, cresce nel Paese un
sentimento di schifo misto a meraviglia.
Di fronte ad una situazione di crisi imperante alla quale un governo
“tecnico” cerca di porre rimedio, con scarsi risultati, ostaggio com’è del
ricatto di un’accolita di predatori, ridimensionati ma sempre voraci, gli
stessi che la crisi l’hanno aggravata con la loro azione nefasta, sia come
maggioranza che come opposizione ( o finta tale), non si capisce come questi
stessi soggetti persistano nel loro comportamento, riprovevole fino ad una
condanna senza attenuanti, in quanto fortemente nocivo per il bene pubblico.
Pare incredibile come non si rendano conto, tutti, di destra e di
sinistra, che questo loro perseverare in un malaffare da casta, in un’alleanza
da spartizione e in un’autodifesa ad oltranza con scambio di favori non può che
accelerare la crescita imperiosa di quella che loro chiamano ipocritamente
antipolitica, e che invece è l’attesa di una buona politica.
Purtroppo, però, non sono solo i figuri del quadro politico a sparare a
zero su Grillo e il movimento 5 stelle, perché anche la maggior parte dei
commentatori, dei giornalisti e degli esperti tuttologi dimostra di non aver
capito, e di non voler approfondire, qual’è la sostanza del fronte imponente
che sta crescendo sempre di più e che come una valanga minaccia di soverchiare
e ridimensionare il panorama politico.
Non basta dire che è un movimento di protesta che intercetta il voto dei
tanti elettori stanchi dei loro riferimenti politici e dei qualunquisti in
genere, ai quali vanno comunque aggiunti tutti quelli che fanno parte del vasto
bacino dell’astinenza e del voto nullo, che da questa nuova prospettiva sono conquistati.
No, perché l’aspetto più importante, spesso ignorato, è quello del concreto
impegno, attivo, appassionato degli appartenenti al movimento 5 stelle, (che noia insistere a chiamarli grillini!) nelle
lotte per il bene comune e per la legalità nelle diverse realtà del territorio.
In tutte le battaglie importanti, da quella contro la privatizzazione
dell’acqua a quella contro il sistema obsoleto dei rifiuti, in particolare
l’uso degi inceneritori, alle questioni rilevanti come la TAV o il ponte sullo
stretto, il movimento si è distinto ed è sempre presente.
Attaccare Grillo e il suo linguaggio provocatorio e stralunato non serve
a nulla, anzi, la sua funzione di megafono viene così amplificata. Lui ha avuto
il merito comunque di aver dato vita e voce al movimento, dapprima con i
Meet-Up, gruppi di lavoro su vari temi d’interesse collettivo, e con il blog
come punto di riferimento e organizzativo, poi con il mov 5 stelle che
dall’impegno militante è passato al confronto politico nelle elezioni
amministrative, con risultati eclatanti, in quanto i candidati sono stati
riconosciuti come propri autentici rappresentanti dalla cittadinanza attiva,
più antagonista al potere oppressore.
Ora, nel caso di elezioni politiche nazionali, se dovesse ottenere il
risultato eccezionale che gli accreditano i vari sondaggi, il movimento e i
suoi eletti non si sa come potrebbero trovarsi a muoversi in un campo minato e
pericoloso, com’è il Parlamento attuale, così deteriorato e infangato. Su
questo punto ovviamente è difficile anticipare un giudizio. A me,
personalmente, come credo a moltissimi italiani, basta però avere fiducia
nell’onestà e limpidezza degli obiettivi del movimento, nella volontà e umiltà
d’apprendere sul campo con la collaborazione fattiva di chi ci crede, mostrate
da chi è stato scelto da un voto senza imbrogli e che si accinge ad un impegno
gravoso fidando sulla capacità di fare scelte a favore del bene pubblico e non
per bieco tornaconto personale.
Si era tanto brindato per la fuoriuscita di scena del Cavaliere Nero, si
era tanto sperato nel Monti sobrio e rigoroso che avrebbe potuto fare piazza
pulita di tante schifezze, ingiustizie, delle tante deficenze della macchina
pubblica, degli sprechi, della corruzione, dei privilegi della casta, ed invece
l’auspicio si rivela lentamente una pia illusione, l’obiettivo virtuoso sta
inesorabilmente sfaldandosi come cemento depotenziato, fasullo.
E Lorsignori, i boss autoreferenziali dei partiti storici, i loro
vassalli e valvassori, la pletora dei servi ossequianti, tutti, continuano
imperterriti come se niente fosse, come vivessero in un altro paese, non reale,
ma fantastico e virtuale, dove però il malcostume e il malaffare continui ad
essere l’ideale del loro operato, ad uso e consumo proprio. Forse, addirittura,
nel loro stolto orizzonte si augurano di andare al più presto ad elezioni per
ritornare in sella più forti e famelici che mai.
Ma questa volta, oso sperare che il popolo italico sia finalmente
vaccinato e sufficientemente munito d’antidoto.
Nessun commento:
Posta un commento