Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella
Mario Michele Giarrusso, Elena Fattori
Marino Mastrangeli, Francesco Molinari
Bartolomeo Pepe, Giuseppe Vacciano
questi
sono i primi nomi conosciuti, da ricordare come momento alto di una stagione politica
tragicomica, comunque deludente, caratterizzata dallo tsunami Mov 5 stelle,che potrebbe
e dovrebbe portare una ventata di freschezza e pulizia nel Parlamento italiano.
Questi neosenatori che hanno agito in
coscienza e con la piena padronanza della mente sono i benemeriti che non hanno
permesso si perpetuasse lo sconcio delle più alte cariche dello Stato in mano
ai loschi figuri della corte del Cavaliere Nero, il cancro che per un ventennio
ha impestato l’atmosfera del Paese.
Mi chiedo come fanno a sentirsi bene, in
pace con se stessi e con lo spirito con cui sono entrati in lizza, quegli
eletti delM5S che non votando, o scheda bianca, hanno rischiato di far
perpetuare ancora, malgrado la sconfitta elettorale, la presenza mefitica di elementi
corrotti e in odore di mafia seduti sugli scranni più alti del Parlamento? Se
vogliono che le cose cambino bisogna pur cominciare dall’inizio.
Io credo che questo è ciò che si
aspettano coloro che hanno votato per il M5S, con le intenzioni e nella speranza di dare una botta
di risveglio e di cambiamento alla politica italiana. E solo accettando le
regole del gioco parlamentare, sporcandosi pure le mani, ma mantenendo integra
la propria coscienza, i nuovi eletti possono tentare di far cambiare il vento.
Non certo mantenendo un comportamento nichilista solo per distruggere tutto,
senza possibilità poi di ricostruire meglio, come vorrebbe il guru-santone, che
ormai così si palesa, Beppe Grillo. Il quale ha certamente il merito di aver
fatto partire e crescere questo movimento, ma che senza la partecipazione
attiva dei militanti, impegnati in tante battaglie di legalità e per la difesa dei
beni comuni, già si sarebbe sgonfiato come neve al sole.
Ora che entrati nell’agone politico hanno
ottenuto un risultato superiore alle aspettive, per cambiarne i connotati
bisogna che non facciano l’errore di perdere questa importante occasione. Un
Parlamento in parte rinnovato, la destra al palo, significativi primi segnali
di voltare pagina anche da parte del centrosinistra, i cittadini del M5S devono
dare battaglia accettando le regole del duello. Scappando o evitando lo scontro
diretto non si otterrebbe nulla e si vanificherebbero tutti i presupposti di
cambiamento.
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