Questa mia per portare a conoscenza dell’opinione pubblica
un fatto curioso, e increscioso, avvenuto nella nostra ridente città di
Palermo, nell’ambito dell’Università, il giorno 28 ottobre 2013.
In detta data c’è stata la cerimonia della consegna delle
lauree in Medicina e Chirurgia da parte dell’omonima Facoltà a 12 laureandi,
nella prestigiosa (sic!) Aula Ascoli.
Già l’inizio non aveva promesso nulla di buono, visto
l’accalcarsi disordinato e forzatamente paziente, del pubblico di parenti e
amici, in attesa di poter entrare nell’Aula della cerimonia, solo per chi in
possesso di prezioso biglietto. rigorosamente controllato.
Grande attenzione quindi per essere ammessi nell’ambiente
sacro e immacolato, ma massima noncuranza per ciò che avveniva fuori,
praticamente in spazi angusti e strade interne dell’Università molto trafficate
d’ogni genere di mezzi, anche pesanti per via di lavori in corso.
Finita la cerimonia, di consegna delle lauree con i voti e i
premi, da parte della Commissione, in cui spiccavano nomi di noti “Baroni”,
della Casta Medica; e dopo tante belle parole dense di retorica e sani consigli
del Presidente per i giovani, (ben 9 del gentil sesso) che si avviavano a una “futura importante carriera, molto
delicata e carica di responsabilità”, ( di nuovi disoccupati cronici), c‘è
stata la solita immediata spontanea esplosione di gioia dei partecipanti ai
loro rispettivi festeggiati.
Dove? Ovviamente subito fuori dall’Aula, in
strada, in mezzo al traffico di autobotti e caterpillar, ma soprattutto al BUIO
più totale! Proprio così: ogni gruppetto si dava alla pazza gioia, stappando
spumante e cercando di realizzare fotografie immortali, al BUIO. Neppure una
lampadina al di fuori dell’edificio! Una scena da underground, nel 2013!
Ora io dico, va bene la crisi e la spending review, la
mancanza di fondi per le cose serie e la cultura, visto che devono servire per
gli F35, anche se difettosi, ma almeno nel “giorno più importante” per i nuovi
futuri medici che dovranno curare i mali dell’umanità, la Direzione della
Facoltà non avrebbe potuto essere più attenta e presente, e creare le
condizioni di un dopo laurea da paese civile e non da “quinto mondo”?!
testo di mia lettera inviata a Repubblica e Università di Medicina
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