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Porterò con orgoglio il disprezzo dei creditori nei miei confronti
Eureka! La piccola Grecia ha detto
NO, ai grandi della misera Europa.
Un enorme OXI sbattuto in faccia ai 18 Paesi
di un’Europa meschina e squallida. Un’Europa il cui nome deriva proprio dalla
lingua greca, la più diffusa per derivazione delle parole di uso quotidiano.
Più di mille sono quelle che usiamo gratuitamente ogni giorno, senza sapere
magari da dove vengono, quando sono state coniate.
Come democrazia, usata continuamente e indegnamente da chi vuole schiacciare
sotto il tacco di un’ Economia brutale il Paese che l’ha inventata.
Parole come crisi, austerità,analisi, che i Soloni dell’Europa del privilegio
usano tranquillamente, (tutte di derivazione greca), danno il senso di una
commedia dell’ironia che si sta rappresentando in questa nostra epoca dominata
dall’egoismo e dall’indifferenza.
La durezza di chi guarda da comode
poltrone chi giace su fetidi cartoni è il dato più significativo e pregnante di
questo periodo storico-moderno.
L’Europa! Questa Europa dominata
dalla Germania, da un ministro in carrozzella, il cattivissimo e insensibile Wolfgang
Schaeuble, più duro e spietato della stessa
Merkel; con a capo quel Juncker che ha creato e diretto il più formidabile
sistema di paradiso fiscale offerto dal suo piccolo Paese, il Lussemburgo, agli
imprenditori più spregiudicati; e infine sopra a tutti e a tutto, come una
malefica strega, la ineffabile Christine Lagarde e il FMI (Fame Miseria Imposte) che con i suoi completini
firmati e gli innumerevoli foulard, non si pone certo il problema dei bambini
greci, che svengono per la fame.
Ecco, questa è l’Europa di oggi, peggiore anche di quella napoleonica,
che per lotta politica, contro un governo troppo di sinistra come quello di Tsipras,
non si preoccupa delle condizioni di un intero popolo, e rischia di sopprimere
la culla di ogni cultura moderna.
Ma il popolo greco ha detto chiaramente come la pensa, ha confermato il
sostegno a Tsipras, e non sarà facile portare a compimento la sua distruzione.
Un popolo che ha prodotto individui eccezionali, come Yanis Varoufakis, che pur da vincitore è
pronto a dimettersi, per togliere il suo ingombro dal tavolo delle
consultazioni. Uno così nasce poche volte, e invece ce ne vorrebbero tanti come
lui!
E che fantastica frase la sua: “porterò con orgoglio il disprezzo dei
creditori nei miei confronti”. Una sferzata di classe che la maggior parte dei
suoi avversari non è in grado di comprendere.
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