APPELLO AGLI UOMINI E ALLE
DONNE
CHE CREDONO NELLA CIVILTÀ
DELLA GIUSTIZIA, DEL DIRITTO
E DELLA MISERICORDIA
di Paolo Farinella, prete
[PREGO DIFFONDERE CON OGNI
MEZZO E CON OGNI FORZA]
Genova, 13 settembre 2015
Invito a scrivere a Papa Francesco, per
posta ordinaria, entro il 20 settembre 2015, prima cioè che parta per la
visita negli USA. Si può copiare quanto segue, modificare, personalizzare, ma è
opportuno che arrivino tante, tante lettere sull’argomento di quest’appello. Sapendo
che il Papa è sensibile, facciamoglielo conoscere.
LEONARD
PELTIER, IL NELSON MANDELA DEGLI INDIANI D’AMERICA,
ANCORA
IN CARCERE DOPO 40 ANNI.
Il 12 settembre 2016 Leonard Peltier
compirà 71 anni e dall’età di 31 è in un carcere degli USA, senza mai avere
avuto un permesso di uscita, nellemo per i funerali dei genitori. Sepolto vivo.
Sono passati 40 anni. Secondo le leggi Usa dovrebbe uscire a 92 anni, cioè tra
27. Oggi egli chiede di potere morire fuori del carcere dove è stato rinchiuso
per vendetta, sebbene ogni ordinamento civile prevede che qualsiasi condanna
deve avere come fine la riabilitazione del condannato. In qualsiasi Stato di
Diritto, un processo «manipolato» deve essere rifatto per ristabilire la Giustizia e la civiltà. In
breve i fatti.
Negli anni ’70, anni di fermento, lotte di
resistenza, opposizione alla guerra in Vietnam, movimenti di liberazione di
neri, giovani, e donne, anche gli Indiani d’America si sollevarono, formando l’American Indian Movement (AIM) in
difesa della cultura, dei territori, della lingua e dei diritti degli Indiani e
della sacralità dei loro monti, violati dalle multinazionali alla ricerca
minerali preziosi, ivi presenti.
La risposta del governo fu la repressione:
a centinaia gli Indiani furono uccisi o incarcerati con la complicità di parte
degli stessi Indiani, che per pochi dollari diventarono braccio armato del
governo, formando bande paramilitari che terrorizzavano, minacciavano e
uccidevano. Nessuno ha mai pagato per tutte queste ingiustizie e uccisioni,
protette dal governo di uno Stato di Diritto.
A John
Trudell, portavoce dell’AIM, per es., poche ore dopo un suo discorso
pubblico, nel corso del quale fu bruciata anche una bandiera Usa, per vendetta
fu bruciata la casa: nell’incendio periorno sua moglie, sua suocera e i suoi
tre bambini. Da parte del governo degli USA, nessuna indagine fuavviata e tanto
meno conclusa.
Nel giugno 1975, la riserva di Pine Ridge (sud Dakota), chiese aiuto
all’AIM per le minacce continue e la tensione altissima, da clima è di guerra:
nello Stato vi era la maggiore concentrazione di agenti della FBI di tutti gli
USA. L’AIM inviò diciannove persone, di cui sei uomini. Uno dei diciannove era Leonard
Peltier. Il gruppo usò le armi per difendersi (negli Usa, il possesso delle
armi, non è solo normale, ma legale, dunque non è reato).
La mattina del 26 giugno nella riserva si
presentarono agenti della FBI in auto, senza alcun segno di riconoscimento (a posteriori diranno che stavano ricercando
un indiano, sospettato di avere rubato un paio di stivali [sic!]. Quel giorno
vi fu una sparatoria, con la partecipazione di decine e decine di agenti della
FBI che spararono migliaia di colpi. Risultato: due agenti morti e un indiano.
Dell’indiano nulla interessava, ma per i due agenti si scatenò la caccia all’uomo.
Vennero accusati e ricercati per omicidio tre
uomini: Robideau, Butler e Peltier; i primi due rufono presi e processati,
mentre Peltier sfuggì momentaneamente all’arresto. La giuria assolse Robideau e Butler perché non
vi erano prove e comunque – aggiunse il giudice - «se fossero stati loro e fosse stato
provato, sarebbe stata legittima difesa».
Il 6 febbraio 1976 venne arrestato anche
Peltier in Canada; gli Usa ottennero l’estradizione con prove false, se anche
il governo canadase successivamente protestò in maniera formale e diplomatica.
La FBI fece organizzare il processo in un’altra città con giuria e giudice «scelti», perché si voleva una condanna ad ogni
costo. Leonard Peltier, infatti fu condannato a due ergastoli.
Sono passati quasi 40 anni e Peltier è in un
carcere di massima sicurezza, a migliaia di chilometri dalla sua famiglia e
della sua gente. Non è mai uscito dal carcere nemmeno per il funerale dei suoi
genitori. Alla fine del suo secondo mandato, Bill Clinton era in procinto di
firmare il foglio di liberazione, ma 500 agenti FBI manifestarono davanti alla
Casa Bianca e Clinton firmò tutti i fogli di liberazione proposti, tranne uno.
Da allora, si sono organizzate campagne su
campagne, anche in internet per la
liberazione di Leonard, o quanto meno per la revisione del suo processo «giusto», come è suo diritto. A questa campagna di
civiltà hanno aderito Nelson Mandela, il Dalai Lama, Desmond Tutu, madre Teresa
di Calcutta, Gorbaciov, Springsteen,
Paul McCartney, Noam Chomsky, Amnesty International, Human Rights Watch e
tanti altri, esprimendosi a favore della sua liberazione
In numerose città del mondo, Francoforte,
Barcellona, Bruxelles, Amburgo, vi sono gruppi, collegati tra loro, che sostengono
e chiedono giustizia per Leonard Peltier ... Nel 2013, durante la visita al Papa di
Barack Obama, la polizia italiana fermò e arrestò chiunque si era presentato in
piazza con cartelli inneggianti alla Giustizia per Peltier.
Non resta che una sola occasione: il 23 settembre
2015, Papa Francesco andrà a far visita a Obama che lasciarà definitivamente la
Casa Bianca fra un anno e poco più di cento giorni. Il mondo intero chiede che
si faccia ambasciatore di misericordia, intercedendo perché il governo degli
Usa liberi Leonard Peltier, senza condizioni, perché ha già pagato anche troppo
per essersi difeso da un attacco degli agenti della FBI, come fu riconosciuto
agli altri due, giudicati e liberati.
Se anche il Papa dovesse fallire, sarebbe
il fallimento della civiltà occidentale e Leonard cadrebbe nel buco nero
dell’ingiustizia e della vendetta che avrebbe l’ultima parola anche nell’anno
del Giubileo straordinario della Misericordia, indetto dal Papa. Lo stesso Papa
Francesco ha messo in ipotesi una amnistia a tutti coloro , disposti ad
accoglierla con sentimenti di vita.
Per sostenere la causa di Peltier, cercare
su interent i tanti links, in
particolare:
- Scrivere al Papa: http://www.papafrancesco.net/come-contattare-papa-francesco/
- Chiamare la Casa Blanca telefono:001202-456-1111 dicendo solo FREE LEONARD PELTIER oppure inviare un messaggio al link: https://www.whitehouse.gov/contact
- Accedere al sito ufficiale dei sostenitori di Peltier negli Usa (dove si può anche firmare): http://www.whoisleonardpeltier.info/
- Per avere maggiori dettagli e informazioni scrivere a bigoni.gastone@gmail.com
È inutile affermare
l’importanza di una diffusione capillare di sostegno a questo atto di Giustizia,
come riparazione di un atto «politico» di ingiustizia.
Paolo
Farinella, prete
http://www.umbertoarciero.it/index.php?page=leonard-peltier-2
Ora, è mai possibile che nell'epoca della comunicazione di massa, continua, asfissiante, dei telefonini sempre in azione, dei media super tecnologici, ecco è mai possibile che alcune notizie importanti vengano oscurate, annullate, semplicemente cancellate?
Ebbene sì, è allucinante, ma l'informazione di cui sopra, di una vittima del sistema USA, da 40 anni tumulato in un carcere, io l'ho appresa grazie alla lettera del sempre lucido prete Farinella.
E che cosa possiamo fare se non appellarci al papa Francesco che parli al cuore del savio Obama?
In questi casi io mi sento completamente schiacciato dal peso delle ingiustizie e schifezze di questo mondo.
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