Ma insomma, solo un quarto degli elettori ha dato il voto ai
5 Stelle e ai razzisti di Salvini, e non abbastanza da avere la maggioranza. Il
boccalone Di Maio si è fatto mettere nel sacco dal furbastro Salvini, e hanno
messo in piedi un faticosissimo contratto che dice tutto e niente, ribadisce
solo per ognuno i punti cardinali, la Flat Tax e il Reddito di cittadinanza,
poi il resto parole, parole. Poi il punto centrale di tutta l’operazione il
leghista l’ha fatto con la proposta Savona, già sapendo che non sarebbe stata
accettata. Ha usato quel nome come
grimaldello per far saltare tutto, cercando di dare la responsabilità a
Mattarella, il quale dal canto suo ha fatto niente di più di ciò che è nei suoi
poteri, dimostrando un’infinita pazienza per la gestazione del possibile
governo. Se l’obiettivo vero era dare un
governo per il bene del Paese, avrebbero dovuto rinunciare al poco europeista e
indicarne un altro. Così il Salvini ha dimostrato che lo scopo era un altro,
creare il presupposto per una accesa campagna elettorale da incazzato. Ora Di
Maio che ha evitato di finire nel tritacarne dello spregiudicato amico di Le
Pen e Farage, dovrebbe cominciare a ragionare con la testa, se ne è capace, e
staccarsi definitivamente dal mortale abbraccio cui stava per essere
stritolato. E tornare, chissà un po’ a
sinistra, senza rischiare di superare a destra la lega con la minaccia dell’impeachment.
Comunque alla fine per me grande delusione del M5S.
Ma ritengo che l'abbiamo scampata!
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