Felicia,
una madre immensa
una
madre coraggio della Sicilia più cruda
se
n’è andata felice, così voglio sperarlo,
che
almeno i suoi occhi son riusciti
a
vederla la condanna della mafia …
i
carnefici di suo figlio per una volta alla sbarra,
tardiva
soddisfazione
per
un indennizzo impossibile
di
un nome diventato icona nelle platee del mondo…
ma
lei era Peppino! la sua eredità morale,
prima
genitrice e poi seguace infaticabile,
incrollabile
pur nella sua figura minuta
di
una speranza di vita pulita e libera…
punto
d’incontro splendente
per
le frotte di giovani che la visitavano umili
intimoriti
ma densi d’aspettative
avidi
delle sue carezze ossute
che
accendevano entusiasmi…
no,
non eri certo felice cara dolce Felicia
del
tuo lutto ingombrante
diventato
per noi un mito,
ma
almeno ti rimaneva l’orgoglio
di
essere stata madre
di
un figlio tanto importante
raccontato
perfino dal cinema…
ora
dove sei non lo so
chissà
se puoi ancora vederci
scaldarci
con la tua forza contagiosa
forse
sei di nuovo accanto
al
tuo figliolo adorato
-io
non ho la fede per crederlo-
ma
posso ancora evocarti
nel
ricordo del tuo sottile sorriso
e
della tua carezza leggera
più
sferzante di mille propositi.
Ant."77 le gambe delle donne".Bravi Autori -Luglio 2013
Fuga in tre sequenze
1
brandelli di carne etilica
sparsi intorno al letto
mentre il mio cervello
è in fuga verso l’ignoto…
il mio canto libero
è stretto da catene invisibili
dov’è il Nirvana promesso
da quella speciale droga?..
ora anch’io appartengo all’esercito
di bianchi spettri
che affollano le strade
di questo ignominioso mondo…
ho prenotato il mio posto
nel teatro dell’inconscio,
ho gridato con voce lacerante
il mio orgoglioso disinteresse
per questa società di monatti
pronta a ghermire anche il mio cuore…
2
mi sono perduto
nella ricerca febbrile della verità
come un miraggio nel deserto
inaridito e dissanguato
non ho trovato acqua fra le dune…
avevo sperato di trovare la via
della mia salvezza
abbracciando l’impegno
per combattere l’ingiustizia,
anarchia come il senso più alto
della libertà negata…
ma presto inciampai nelle carcasse
di fruste ideologie
insieme a mille altri rapiti dall’Illusione
di riuscire ad apparecchiarci
un diverso destino…
oggi solo colonna sonora di un film
recitato sul set dell’alienazione
mentre alla fine del giorno
la notte cala buia senza promesse
in orbite vuote esangui…
3
poi malgrado tutto
il sole, astro foriero di vita
ha cominciato a dettarmi
il suo poema universale…
ma la sua immensa aureola
mi acceca insopportabile
devo rifugiarmi nel buio
brancolando tra lenzuola
macchiate di sterile lussuria…
congelato nel mio desiderio
tra seni turgidi disponibili
userò infine come corda
quelle lenzuola fetide
per calarmi dalla finestra
del mio inconscio da depredato
e fuggire dal castello
di un immaginario terapeutico…
fine di una sperimentazione
esistenziale evanescente
COLORI
era
mentre percorrevo spazi di tempo
gli echi della città alle spalle
il vento dentro e sotto le ruote
volando sull’asfalto grigio e bollente
come chewingum appiccicoso
nel fumo nero di spietate ciminiere…
era quando vedevo freddi occhi spiarmi
dal cielo rosso arancione di tramonto
nel blughiaccio del disincanto
che mi penetrava nelle spalle
con la forza dirompente immaginifica
di un treno del sud carico di vagabondi…
era la scoperta di un vecchio rifugio
incrostato da violacei escrementi
ora sede di alcove improvvisate
per spargere bianco sperma lattiginoso
sul nero atroce maleodorante
di questa società di professori insigni
dotati di menti giallognole
putrefatte dalle convinzioni più bieche…
era il verde lucido di un prato inibito
nell’aria frusciante di suoni e grida
arrossata dal fuoco dei palazzi espugnati
con solo pochi balconi e tendine bianche di
bucato
mentre mani protese senza patria
cercavano un loro posto dignitoso…
ed era la sua voce lontana che ascoltavo
col fiato sospeso nel lungo percorso
del filo telefonico così plumbeo
aspettando una impossibile soluzione
ALLUCINAZIONI
potrei urlare senza ritegno
o ridere sguaiato come un pazzo
ma poiché la sobrietà
non mi da tregua
sopravvivo fantasticando…
Statue di
gesso immense ghignanti
conficcate ovunque grottesche
alte svettanti con espressione di trionfo
su orbite vuote di stolti uomini
incatenati ai pali della loro
meschinità…
E come non bastasse a innorridirmi
montagne immonde di cuori in cancrena
con tutti intorno seduti comodi
ad aspirare il terribile tanfo
per tentare di riconoscere ognuno il
proprio…
Allucinazioni
suggerite dalla mia indole perversa
o ingenue aspirazioni metafisiche
per una catarsi impossibile?
Se fossi sotto
effetto
forse saprei trovare la risposta
ma poiché sono ebbro di lucidità
mi limito ad alzare le spalle
e a ritornare là dove ho lasciato,
a banali incombenze
che non mi danno alcun suggerimento.
Delirio
Il
suo amore in sogno
l’ho
rivisto in un crudele replay...
Gambe
frementi, seni turgidi
campi
di grano tra i capelli
due
bocche impazzite
avide
lingue assetate, umori brucianti
le
mani che esplorano ubriache
palpiti
fra cosce mute di piacere...
Uno
scoppio di tuono
per
un grido liberatorio
di
furia che divora e gode,
un
bacio famelico alimenta l’estasi
che
un colpo di reni prolunga all’infinito...
Mentre
rapidi voli di gabbiani
portavano
i miei ansiti
a
posarsi sulla scogliera
affogandomi
in milioni di pensieri…
E
lei ride ancora in me
negli
occhi accesi
nei
baci umidi di ardore
finché
improvviso il risveglio
scaccia
ogni visione
e
mi riporta maligno
sulle
fredde pietre della realtà
che
mi ride in faccia spietata....
Ant."L'indice delle esistenze.passioni"-Aletti-Aprile 2013
Teresa, madre coraggio
non ti dimenticheremo
sarai nelle nostre memorie
un esempio di coraggio
una madre che ha sfidato la camorra…
giustiziata come esempio
per chi osa ribellarsi ai mostri
lasciata sola a battersi contro la bieca ferocia
di un potere criminale ben protetto …
ora sei su tutti i giornali con il tuo bel viso
pulito radioso che avevi creduto bastasse
ad ottenere giustizia ed empatia
come dicono oggi con parole difficili…
ma tu sola contro tutti hai osato
indicare il mostro nel candidato insigne
in realtà membro dei clan
poi hai chiesto
attenzione aiuto…
ma noi, tutti, eravamo troppo presi
da altre donne in pericolo, lontane
ma più destinate al coro di solidarietà
mentre tu eri paurosamente vicina…
Teresa, vedrai diranno molto bene di te
anche quelli che ti hanno ucciso aspettando
che la viltà cieca e il nostro silenzio complice
spianasse la strada al loro furore
dedicata a Teresa Buonocore
-23-09-2011
ciao Fernanda
uno sguardo vivido penetrante
una luce giovane negli occhi
un’intelligenza acuta che scandaglia dentro
“love love love” scagliato da ogni poro
intrigante curiosa impertinente
con le tue domande pungenti come spilli
ti ho incontrata in tempi remoti…
quando ancora in bilico
tra lotta di classe e nonviolenza
m’aggiravo sparuto tra figli dei fiori
che mi hanno condotto alla tua casa
già esperti delle tue parole
capaci di evocare il mito americano…
confuso, attratto e conquistato
dal tuo celebre sorriso
mi sei apparsa bellissima…
fu un incontro che mi scosse
poi destini e strade imprevedibili
mi portarono lontano
sempre più lontano dai tuoi “love”…
ed ora che non ti useranno più
come testimonial di lucide menti
per me rimani viva e presente
più ancora di quanto non fosti allora
Ant. "Poesie per ricordare"-Aletti Editore-Novembre 2011
Sulla strada
E’ molto ormai che
sei partito
che hai lasciato
la tua città
indietro lontano
sullo sfondo dei tuoi passi,
quasi hai
dimenticato perché…
Sulla strada con
il freddo o con il sole
il tuo sonno
appoggiato alla terra
senza orari senza
mete senza rimpianti
esplori lo scrigno
della notte…
Solo, nel vento
gli occhi aguzzi
pronto a cogliere
il passaggio,
l’attesa è lunga ma
tu non hai fretta
fantastichi
tranquillo sul ciglio
di un cammino che
non conosci…
Spingi i tuoi
piedi sudici senza destino
i tuoi passi che
non sono attesi da alcuno
neppure da una
donna,
ma tu le ami tutte
quelle che incontri
che ti accolgono
senza domande…
Tu sei bello e
ricco di mistero
non cerchi e non
aspetti niente
solo la strada ti
appartiene
anche quando ignara
diventa troppo crudele
e ti mangia la
carne lentamente
Ant. "la strada"-Poesia e Rivoluzione-Agosto 2011
Un’ idea di pace
pace
una parola antica come la vita
abusata per nuovi significati
che s’insinuano aguzzi come lame
secchi come spari
per moderne illusioni ipocrite
fra genti abbruttite…
pace…
una breve parola
che fa viaggiare la mente
che da voce alle emozioni
che scavalca barriere…
pace…
sinfonia di pensieri buoni
di sensazioni intime palpitanti
tenere come cuccioli d’accudire
per un futuro più sereno…
pace…
per tutti e per nessuno…
un tesoro immenso
solo che lo si voglia
"il Federiciano"-Aletti editore-dicembre 2010
panorama
urbano
sirene di pazzo dolore
che spazzano la città
ne misurano i palpiti
ne trafiggono le strade
ne saggiano la forza...
fari e riflettori puntati
da mani esperte e pietose
sul film gratuito
di una sciagurata pazzia ordinaria
per spettatori impotenti...
strilli disperati di bimbo
imploranti comprensione
da padri ciechi di presunta sapienza...
passi schiumanti di legalità
lanciati come cani da caccia
sulle tracce di poveri fuggiaschi
dalle gambe d’argilla...
parole che danzano
sorridendo beffarde
su ventri obesi
e stomaci famelici...
ipocriti così sia
nell’ombra compiacente
di edifici con la croce
abitati da monatti
golosi di voci bambine e di giovani carni...
fuochi di rozza disperazione
su montagne di rifiuti
in un panorama rilucente
di antiche poetiche mitologie
spenti per fortuna
da piogge malsane purificatrici...
e io che grido in silenzio
ant. "è solo poesia" GDS Edizioni-dicembre 2010
API OPERAIE
Donne nuove le vedo camminare
anche su queste trazzere del Sud
-ogni tanto un morto ammazzato-
i loro piedi agili
stanno imparando a scavalcare ogni ostacolo…
Sono donne più mature e consapevoli
e sono già numerose
crescono e si moltiplicano
come api ronzanti di fiore in fiore
succhiando ogni giorno nuova linfa
per la loro determinazione,
spiegando fragili ali
drizzando acute antenne
sopra un mondo di prati maschi
che temono d’essere impollinati…
Un uomo può essere fiore
se insieme agli infiniti altri
si lascia crescere per formare
grandi prati festosi,
e la donna può essere ape infaticabile
alla continua ricerca dei fiori più belli
più sani ed arrendevoli pronti a cedere gocce
della loro mitica esperienza…
ant “La donna” –poesia e rivoluzione –aprile 2010
Un brivido
più accecante del fulmine
che si scarica in una scia di fuoco,
più acuto del sibilo di una pallottola
che lacera l’aria immobile,
più pungente di un pugnale
che trafigge la tenera carne,
un brivido mi è serpeggiato
fin dentro le ossa…
ho visto negli occhi assenti degli amici
attraverso la loro indifferenza
un’immensa banchisa penetrarmi
lenta e inesorabile
fino a ghiacciarmi le vene…
ho gridato ma è rimasto dentro
ho teso le mani
ma nessuno me le ha strette
ho scacciato quella nebbia
fitta d’ipocriti sorrisi imbarazzati…
ho represso sfoghi violenti
di tardive rivalse
e alla fine sono fuggito
inseguito dal fantasma
di una solidarietà smarrita
antologia Premio Sartirana Lomellina 2009- Montedit
VISIONI
seduto silenzioso e assorto
bevevo contemplando la bottiglia,
una voce di blues dal giradischi
mi si riversava addosso suadente,
la brace della tua sigaretta
fastidioso punto rosso di là al buio
oscillante davanti ai miei pensieri
simili a mille cavalli imbizzarriti
correvano portando lo scompiglio
nella mia testa troppo pesante…
visioni come scariche elettriche
mi scorrevano lungo i capelli
dietro le orecchie e il collo
come torrente impetuoso
la memoria dei nostri amplessi
scivolava senza ritegno
tra la stoffa e la pelle
in una lunga fresca carezza…
nel mio bicchiere complice
luoghi sconosciuti di un’antica terra
sabbia gialla rotta da triangoli aguzzi
di pietra scura carica di tesori
vedevo foreste verdi intricate
di parole-liane solo abbozzate,
sguardi ardenti affogati in pozzi profondi
dove anche l’immagine della luna sbiadisce…
visioni fuggevoli miraggi tremolanti
mimetizzati nel silenzio della penombra
subito spazzati via non appena
la tua voce finalmente mi chiama
Memoria
Me lo posso rivedere
assiduamente
il mio film personale
del nostro amore…
Entrare in te
con tutto il mio desiderio
reso tenace e persistente,
per scoprirti in profondità,
per conoscere ogni tuo spasmo
per svelare la tua fragilità…
Penetrare nel tuo intimo
per scandagliare i tuoi pensieri
e scoprire i passi
che ti han condotto fino a me
regalandomi questi momenti sublimi...
Il respiro più intenso
le labbra dischiuse
gli occhi luminosi,
pur nella penombra,
appagati e fissi sul mio impeto
mentre mi sorridi quieta d’amore…
Così ti ripenso
sfinito dalla memoria del piacere
in attesa di ritrovarti...
.
Grido impotente
uomo! ma di cosa sei capace dunque
oltre che di fare la guerra sempre!
solo tu non apprendi dal passato
dalle tue tante sconfitte e dalle infinite ferite...
tu sei il più tenace bastardo criminale
che si muove tra le creature del pianeta...
sai essere più efferato di un rapace ingordo
più creativo di un talentuoso Satana
nell'inventarti ordigni spettacolari
minegiocattolo fatte come una farfalla
destinate all'ingenuità dei bambini
più micidiali delle bombe intelligenti...
ma dove arriverai uomo nella tua smania distruttiva
nella tua ricerca dell'orrore
nel tuo calpestare ogni dignità
di popoli diversi solo nel colore della pelle...
nella tua incapacità di dissetarti di cultura
nella tua cieca rincorsa all'oro
che spesso diventa sapienza a depredare...
uomo! oggi più che mai
di fronte a queste immagini atroci
che non sono finzione di qualche regia
ma sono un biglietto da visita insanguinato
per chi verrà dallo spazio o dal futuro
io piango stupido agnello impotente
ma ti condanno senza appello
primo premio concorso Associazione Insieme nel mondo-2008
INARRESTABILE
Rupe alta inaccessibile
o scogli bassi calpestati,
sabbia vergine appena lambita
o acciottolato reso immondo,
acqua verde smeraldo
trasparenza del cristallo
o ignobile distesa di macchie torbide
afrore di fogna…
L’una e l’altra faccia
costrette a confronto
sogno e realtà...
Bellezza e tragedia
di una natura
che l’uomo ha saputo contaminare...
Spettatori del denso sfacelo:
il volo degli uccelli
il guizzo dei pesci,
creano e sfamano
aprono musei
impongono divieti
illuminano gli artisti
soccombono sotto la cieca furia
di chi caccia anche la propria dignità
ma, a conferma del ciclo vitale
inarrestabile
continuano ad essere.
Tutto ha un nome oggi
Il sussurro del vento
che mi porta voci lontane,
la notte che nel suo cupo manto
avvolge ogni essere...
il sole inesorabile
che alimenta i semi della vita,
l’acqua che disseta
ma che è anche tragedia
tutto ha un nome oggi…
La musica fusione eterna di sensazioni
che naviga attraverso l’etere
con il suo carico di memorie...
Il mare che infuriando senza pace
sembra voglia dirmi qualcosa,
mi rammenta lo stupido orgoglio...
Ed il fuoco finalmente
che frantumando l’ultima briciola
di quel fastidioso timore ad osare
sciogliendomi nel fantasticato amplesso
mi brucia dentro padrone assoluto e tiranno...
sì, tutto ha un nome oggi...
dolcissimo, il tuo
antologia "Verrà il mattino e avrà un tuo verso vol 5 Aletti 2008
bilancio di compleanno
le chimere della vita
allusive mi aggrediscono
aggressive m’illudono…
giorno di compleanno
giorno infausto di bilanci…
frammenti di vita
che si sciolgono nel tempo
nella memoria di ciò che si è,
del proprio io intimorito...
una guerra in corso
con le ore che sfuggono beffarde...
un mio film personale
cui posso assistervi comodamente
seduto sulla mia coscienza...
uno schermo virtuale
dove passa la mia storia
in scene già recitate
montate dalla moviola
delle ore scandite fin qui...
lo sbocciare come individuo cosciente
consapevole di un mondo ingiusto,
il senso della ribellione
instillato come un germe
esperienze composite multiformi
a formare un mosaico sfaccettato
ricco di contraddizioni…
ma goffo nel tentativo
di afferrare la chimera
di un successo personale,
incolore in un mondo variopinto
e depresso dalla quotidianità...
non so dire se ho raggiunto il pareggio
antologia "tempo-i grandi temi della poesia"-Giulio Perrone editore Aprile 2008
Ciao Mauro
Mauro, ciao
da lontano ti saluto
perchè lontano ormai sono
da quella terra infame
che mi ha visto anni fa
amarla e compiangerla...
io come te, scesi dal nord
per colonizzare? no
per apprendere nuovi valori
nuove emozioni...
ed abbiamo trovato strette di mano
che non conoscevamo
occhi neri fiammeggianti
sopra spalle troppo curve...
abbiamo imparato entrambi
che la nostra rivoluzione
era forte solo nelle idee
e lì tra le baracche del Belice
o tra le saline di Trapani
contavano di più i fatti
o le parole come pietre...
e le tue lo erano
così come quelle di Peppino
cui hai fatto seguito nella mattanza...
dieci anni dopo radio aut
altre parole come pietre
hanno scatenato le belve
per chiuderti la bocca
e nessuno ha ancora scoperto chi...
(Ancona 28/09/88)
...oggi riprendo questi
appunti che avevo dimenticato
e nel giorno che pochi
ancora ti ricordano
posso solo fare il solito bilancio
fallimentare come l'angoscia
che mi ritorna prepotente...
quasi vent'anni son passati
e ancora non si sa
non si vuol sapere...
ciao Mauro, anche tu
un lungo percorso di lotta
per diventare immortale
in terra di mafia...
(Balestrate 28/09/2007)
antologia "Siculiana"-Giulio Perrone editore- Novembre 2007
SFIDA
In campi densi di caligine umana
che trascolora e avvizzisce
foglie e rami di alberi-idee,
tra la nebbia di torbide scuse,
oggi ho visto i contorni
della vostra profonda crisi.
Amici cari, lembi d’affetti
specchi di libere aspirazioni
fonti di lunghe rincorse all’essenza
io a voi volentieri
darei qualcosa o tutto di me
se bastasse a farvi felici.
Ma la felicità che inseguiamo
è amore, contatto di corpi
di anime e di cervelli,
è conferma dell’importanza di essere
è libertà del bisogno di dare
è sicurezza di uno sguardo
di una voce, di un bacio, di una carezza
è vita in mezzo alla vita.
E’ solo parlandovi stringendovi
abbracciandovi senza pudore
che posso collaborare a far scaturire
quel sorriso libero da paure.
Il vostro dolore è anche il mio
conosco la rabbia che vi scuote
ma non accetto l’insensatezza
della vostra viltà suicida.
Smettete di tirar calci alla vita
e unitevi a me per lottare
contro i soprusi e l’oscenità
di questo indegno mondo.
antologia "premio Poeti dell'Adda 2007"- Montedit
Gocce di vita
spazi di esperienza
ricavati nella corteccia del mondo
viaggi per conoscere
regalati dalla convinzione e dall’impegno
io vivo con forza
con gioia, con entusiasmo
le altre nuove opportunità che mi offrono
e che tutti intorno
mi confermano con amore
le raccolgo con cura
le gusto con attenzione
perché vorrei assorbirle profondamente
trarne tutto il sugo
per poterne conservare qualche goccia
da dare a loro
agli altri compagni di viaggio
che esplorano la vita insieme a me
e poi quando finalmente
mi potrò fermare qualche istante
vorrei poter bere anch’io
dalla preziosa borraccia
qualcuna di quelle gocce
Antologia "giro d'Italia poesie in cornice 2007-Montedit
SBALLO=FELICITA’ ?
lungamente fantasticato
immaginato e temuto
come nuova coscienza di una vita
che in rapidi ciechi meandri
si cerca di percorrere
schivando sassate di malvagità…
Sensazioni invidiate
perché ancora ignote
e un pensiero fisso sinuoso
come un serpe pronto a scattare…
Selva di gambe nervose,
tranci di menti
perdute in sogni psichedelici,
idee di sesso senza complessi,
occhiate complici di tacita intesa,
visioni di future conquiste,
ma anche paure impercettibili
e atavici sensi di colpa
rigettati con forza cupa…
mentre, là in fondo
affiorante da un mare che ribolle
di faticosi riscatti morali
e d’impossibili vendette sociali
vivido come spettro di mille colori
un interrogativo stuzzicante:
sarà la felicità?
Ti avevano garantito
la risposta c’è sempre
giovane uomo
non temere la banalità
del tuo quesito …
Manifesta, limpida
o sommersa
nel fango della paura,
insita negli stessi elementi
che la vita ti suggerisce
la risposta c’è!
La devi solo cercare
fiutandola come un segugio
instancabile sulla preda,
la devi scovare
e portare alla luce
così che possa essere afferrata
dagli artigli della tua smania
di sapere, di capire…
Eccola, la vedi?
ormai non può più scappare
coraggio stendi le braccia
più deciso più avanti…
Illuso! guardati sei monco!
UN ABBRACCIO IMMENSO
Pioggia, vergine sfrontata
lava la terra!
Con le tue mani vellutate
accarezza le spalle dell’umanità
rinfresca le piaghe delle infinite etnie
inonda le strade lastricate d’ipocrisia...
Tu che puoi penetrare
curiosa in ogni erba
audace tra i sassi
spiega la tua forza primordiale…
spalanca le finestre serrate
delle menti più razziste,
scardina i ferri di porte blindate
che nascondono solo pregiudizi,
rimuovi quelle ombre grigie
che offuscano ogni tentativo d’amore,
disintegra le verità indiscutibili
assodate di reazionari e conservatori,
macera l’immonda ovatta
che padri e madri ottenebrati
chiamano Maturità...
Tu che graffi il cielo
del tuo pianto purificatore
spazza dai visi più miseri
la rabbia per una lotta di vita
troppo dura e vana
e regala loro una patina di freschezza
che possa renderli più gradevoli...
Pioggia, limpida vestale
ardita concubina
purifica la Terra !
Abbracciala nel tuo grembo seducente
stenditi impudente su di essa
e possiedila con fermezza.
Inferno uomo
occhi teneri
sgranati sulle sevizie/nequizie
di un mondo visto in TV…
visioni pungenti
di uomini scatenati ferocemente
su altri esseri…
grida primordiali
che feriscono
orecchie di panno…
che ti sgomentano
sei solo un bimbo
che abbraccia il sole
tendendo ingenuo le manine
mentre intorno a te
scoppia l’inferno
di chi si fa chiamare uomo
senza averne il diritto
Un’ idea di poesia
poesia…
parole antiche come la vita
intrecciate per nuovi significati
che s’insinuano sottili
aguzze come lame
secche come spari
parole d’illusioni e d’amore
che danno voce alle emozioni
intime palpitanti
tenere come cuccioli d’accudire
parole che fanno viaggiare la mente
che non conoscono barriere
poesia…
sinfonia di colori e di sensazioni
per tutti e per nessuno
Antologia "Habere artem vol x" -Aletti Editore dicembre 2006
Parole e suoni
suoni
guizzanti
fluttuanti
penetranti dall’orecchio
dritti nel cervello
con la potenza di un maglio
per scardinare ogni razionalità
ogni proposito di riflessione
scagliati scalpitanti
nella confusione dei sentimenti…
occhi neri capelli corvini
troppo accanto
ed è un lampo
che ti sobbalza con la forza del ricordo
e sei perduto
in una interminabile corsa di fantasticherie…
evocare non costa nulla
ma la paghi caro
metabolismo in subbuglio
nuovi esami necessitano
fai il bravo torna nei ranghi
meglio la tristezza della depressione
che l’euforia dell’illusione
ricordi? le tue parole scritte di getto
l’hanno sedotta
accesa di un amore impensabile
e fu travolgente per entrambi
nuova linfa per me
finchè non fu solo cenere…
ed ora è scaglie
di una memoria testarda
riluttante a farsi inghiottire
dal buco nero del tempo che passa
ingrassia notte
Antologia "Giro d'Italia poesie in cornice 2006-Montedit Clubaut
UNA FERITA
Rapido
come il pugnale
che s’affonda nella carne
per una ferita lacerante
così il pensiero
di sfuggire al mio destino
si perde fulmineo
nel labirinto dell’illusione
mentre intorno
un sussurro lascivo
conferma la mia viltà.
antologia Logos- Giulio Perrone editore- maggio 2006
SENSIBILITA’
Sentivo il suo odore
nel vento acre di una sbronza
troppo triste - troppo acuta
per essere raccontata…
Sentivo i passi affrettati
della sua mente giovane
attraversare la mia intensità
troppo lucida - troppo spinta…
Sentivo il tonfo della caduta
echeggiante d’urla mozze
intrise di paura
penetrarmi oscenamente
troppo intense - troppo note…
E mentre il Musicista Cosmico
suonava note psichedeliche
troppo nuove - troppo ribelli
dentro -in fondo- al mio essere
trovavo finalmente l’accordo
cominciando senza sforzo
ad uscire dalla mia buccia
troppo stretta - troppo vecchia.
antologia "parole in fuga" vol 2- Aletti editore 2006
IL MONDO PIANGE
un atleta, sperava nella gloria
il corpo l’ha tradito…
piange, piange ancora
un automobilista, aveva fretta di arrivare
non ha visto chi non ne aveva…
un assassino, fu un attimo d’ira
ma bastò a cancellare una vita…
piangono, piangono ancora
una mamma, lo stringeva amorosamente
le fu strappato senza un perché…
un bimbo, giocava felice
gli si è rotto in mano…
uno studente, si è impegnato allo stremo
la memoria lo ha ingannato…
piangono, piangono ancora
un amante, stringeva il paradiso
con un fruscio lei andò via…
un soldato, non voleva sparare
l’ha vinto un ordine cieco…
un operaio, lavoro duro alla catena
gli han detto che non rendeva…
piangono, piangono ancora
un magistrato e un prete,
si credevano infallibili
duri nella propria fede
troppo tardi l’errore e il dubbio
li ha fatti vacillare…
piangono , piangono ancora
finalista concorso Insieme nel mondo 2006
Il tuo nome, Peppino
Da poco planato in Sicilia
tra le baracche di un territorio
stremato dal terremoto,
immerso nella lotta di un popolo
stretto tra il dramma e la mafia,
improvviso nella mia vita
irrompe il tuo nome
quel lontano 9 Maggio 78…
tra le baracche di un territorio
stremato dal terremoto,
immerso nella lotta di un popolo
stretto tra il dramma e la mafia,
improvviso nella mia vita
irrompe il tuo nome
quel lontano 9 Maggio 78…
esplode sconosciuto come un fuoco
sempre più caldo e vivo
col passare degli anni…
sempre più caldo e vivo
col passare degli anni…
io che credevo di fare, di essere
militante impegnato e coerente
mi sono imbattuto in te
nel tuo impegno, nel tuo ardore
nel tuo coraggio inimitabile…
militante impegnato e coerente
mi sono imbattuto in te
nel tuo impegno, nel tuo ardore
nel tuo coraggio inimitabile…
e da allora, da quel primo corteo
tra la gente atterrita di Cinisi
che spiava da dietro gli scuri
di un’atavica impotenza
quel fiume variopinto di giovane forza
che gridava con rabbia il tuo nome
25 anni sono già passati…
tra la gente atterrita di Cinisi
che spiava da dietro gli scuri
di un’atavica impotenza
quel fiume variopinto di giovane forza
che gridava con rabbia il tuo nome
25 anni sono già passati…
un quarto di secolo
da quel giorno memorabile
in cui una truce menzogna di stato
ha tentato di coprire il tuo martirio
dipingendoti, come gìà Giangiacomo
suicida o dinamitardo inesperto…
da quel giorno memorabile
in cui una truce menzogna di stato
ha tentato di coprire il tuo martirio
dipingendoti, come gìà Giangiacomo
suicida o dinamitardo inesperto…
troppo a ridosso d’un cadavere eccellente
vittima di un terrorismo imbecille
puntualmente usato per mistificare
infangando la tua e la nostra volontà
di rivoltare il vecchio mondo
per costruirne uno migliore
di cui tu già ne eri cantore e poeta…
vittima di un terrorismo imbecille
puntualmente usato per mistificare
infangando la tua e la nostra volontà
di rivoltare il vecchio mondo
per costruirne uno migliore
di cui tu già ne eri cantore e poeta…
5 lustri, e il tuo nome echeggia ovunque
è lievitato fino a coprire i continenti
è germogliato in menti d’ogni etnia
ha suscitato emozioni dagli schermi
favorendo lo sviluppo
di nuove promettenti consapevolezze…
è lievitato fino a coprire i continenti
è germogliato in menti d’ogni etnia
ha suscitato emozioni dagli schermi
favorendo lo sviluppo
di nuove promettenti consapevolezze…
da allora ogni anno il 9 maggio
è il momento dell’inventario
delle lotte, di qualche battaglia vinta
in una guerra ancora lunga,
dei caduti esemplari
come i tanti Giovanni Falcone
che dai loro posti hanno conquistato
una morte importante come la tua…
è il momento dell’inventario
delle lotte, di qualche battaglia vinta
in una guerra ancora lunga,
dei caduti esemplari
come i tanti Giovanni Falcone
che dai loro posti hanno conquistato
una morte importante come la tua…
ogni anno il tuo sacrificio
diventa sempre più ingombrante
per chi aveva pensato da vigliacco
di risolvere un problema…
diventa sempre più ingombrante
per chi aveva pensato da vigliacco
di risolvere un problema…
ma anche in giorni comuni, sempre
tu ci costringi a fare i conti
con la nostra coscienza
con il nostro umore d’irriducibili…
tu ci costringi a fare i conti
con la nostra coscienza
con il nostro umore d’irriducibili…
ci costringi a confrontarci
con l’immenso capitale
che il tuo nome rappresenta
timorosi di dilapidarlo…
con l’immenso capitale
che il tuo nome rappresenta
timorosi di dilapidarlo…
non più solo contro un Tano Seduto
boss locale più o meno potente
oggi, ci si batte contro un regime
un governo esecrabile
che ammansendo menzogne
condite da fiction e da show
ci ha trascinato in guerra
con metà del pianeta
e con piglio ineffabile
ci sta portando alla rovina…
boss locale più o meno potente
oggi, ci si batte contro un regime
un governo esecrabile
che ammansendo menzogne
condite da fiction e da show
ci ha trascinato in guerra
con metà del pianeta
e con piglio ineffabile
ci sta portando alla rovina…
dal G8 di Genova all’11 Settembre
il Cavaliere Nero è sempre in sella
ma un giorno anche lui cadrà
mentre il tuo nome, Peppino
vivrà per sempre
scolpito nei nostri cuori
di chi non si arrende mai…
il Cavaliere Nero è sempre in sella
ma un giorno anche lui cadrà
mentre il tuo nome, Peppino
vivrà per sempre
scolpito nei nostri cuori
di chi non si arrende mai…
(9 maggio 2003)
Antologia” Sicilia..tra versi sparsi” Giulio Perrone Editore 2006
UNA MADRE IMPORTANTE
una madre coraggio
della Sicilia più cruda
se n’è andata felice,
così voglio sperarlo,
che almeno è riuscita
a vederla con i suoi occhi
la condanna della mafia…
i carnefici di suo figlio
per una volta alla sbarra,
soddisfazione tardiva
per un indennizzo impossibile
di un nome diventato
icona nelle platee del mondo…
per una volta alla sbarra,
soddisfazione tardiva
per un indennizzo impossibile
di un nome diventato
icona nelle platee del mondo…
ma lei era Peppino!
la sua eredità morale,
prima genitrice e poi seguace
infaticabile, incrollabile
pur nella sua figura minuta
lampeggiante punto d’incontro
per le frotte di giovani
che la visitavano umili
intimoriti ma densi d’aspettative
avidi delle sue carezze ossute
che accendevano entusiasmi…
la sua eredità morale,
prima genitrice e poi seguace
infaticabile, incrollabile
pur nella sua figura minuta
lampeggiante punto d’incontro
per le frotte di giovani
che la visitavano umili
intimoriti ma densi d’aspettative
avidi delle sue carezze ossute
che accendevano entusiasmi…
no, non eri certo felice
cara dolce Felicia
del tuo lutto ingombrante
diventato per noi un mito,
ma almeno ti rimaneva l’orgoglio
di essere stata madre
di un figlio tanto importante
raccontato perfino dal cinema…
cara dolce Felicia
del tuo lutto ingombrante
diventato per noi un mito,
ma almeno ti rimaneva l’orgoglio
di essere stata madre
di un figlio tanto importante
raccontato perfino dal cinema…
ora dove sei non lo so
chissà se puoi ancora vederci
scaldarci con la tua forza contagiosa
forse sei di nuovo accanto
al tuo figliolo adorato
-io non ho la fede per crederlo-
ma posso ancora evocarti
nel ricordo del tuo sottile sorriso
e della tua carezza leggera
più sferzante di mille propositi.
chissà se puoi ancora vederci
scaldarci con la tua forza contagiosa
forse sei di nuovo accanto
al tuo figliolo adorato
-io non ho la fede per crederlo-
ma posso ancora evocarti
nel ricordo del tuo sottile sorriso
e della tua carezza leggera
più sferzante di mille propositi.
(8 dicembre 2004)
Rassegna poetica dedicata alla mamma-Carello editore 2005
BRACCATO
mi oscilla implacabile davanti,
come nebulosa di stelle
rifrange una luce bianchissima,
gli alberi la sabbia la notte
tutto intorno è annullato
silenziosamente inghiottito,
solo appena smorzato
in me si agita un pensiero…
come un pulcino spaurito
che cerca la via della vita
così prorompe il ricordo…
che cerca la via della vita
così prorompe il ricordo…
urlando scalpitante come toro nell’arena
mi viene incontro braccandomi
e non c’è spada che possa difendermi...
mi viene incontro braccandomi
e non c’è spada che possa difendermi...
stolto operaio
nell’officina della mente
continuo a battere sul ferro
di un inutile incandescente rimpianto...
nell’officina della mente
continuo a battere sul ferro
di un inutile incandescente rimpianto...
inutile come il mio sospiro,
alito di pusillanime
e lo sa bene anche l’onda
che indifferente
prosegue la sua corsa
fino ad infrangersi monotona
in lucide scintille ai miei piedi.
alito di pusillanime
e lo sa bene anche l’onda
che indifferente
prosegue la sua corsa
fino ad infrangersi monotona
in lucide scintille ai miei piedi.
Antologia Premio Lett.“Civitella del Tronto” Circolo cult.Lunaria 2005
I GENERALI DELL'IMPERO
i generali dell’Impero
ti stanno facendo guerra
piccolo smunto afgano,
il tuo credo, il tuo destino
a Loro non interessa,
la tua Religione non piace
perché impone il burka
alle tue sorelle, a tua madre
e Loro sono civili
evoluti quanto un chip!
ti stanno facendo guerra
piccolo smunto afgano,
il tuo credo, il tuo destino
a Loro non interessa,
la tua Religione non piace
perché impone il burka
alle tue sorelle, a tua madre
e Loro sono civili
evoluti quanto un chip!
non possono ammettere
ingiustizie medioevali,
Loro usano solo bombe intelligenti…
ingiustizie medioevali,
Loro usano solo bombe intelligenti…
Non lo capisci!
le sante potenze alleate
battono le strade polverose
di Kabul e di Herat
per portartila Libertà
regalartila Democrazia
e in cambio vogliono solo hascisc
piantagioni di erba proibita
da vendere al miglior offerente…
le sante potenze alleate
battono le strade polverose
di Kabul e di Herat
per portarti
regalarti
e in cambio vogliono solo hascisc
piantagioni di erba proibita
da vendere al miglior offerente…
e tu moderno iracheno
non sei felice che il Tiranno è caduto?
il feroce Saddam non può più
insidiarti ovunque tu ti celi,
ora ci sono gli efficienti militi
delle Democrazie Occidentali
a proteggerti e a vegliare
sulle ricchezze del tuo Paese…
non sei felice che il Tiranno è caduto?
il feroce Saddam non può più
insidiarti ovunque tu ti celi,
ora ci sono gli efficienti militi
delle Democrazie Occidentali
a proteggerti e a vegliare
sulle ricchezze del tuo Paese…
in cambio per la tua Libertà
chiedono solo un fiume,
quello nero e puzzolente
che scorre nelle viscere della terra…
chiedono solo un fiume,
quello nero e puzzolente
che scorre nelle viscere della terra…
“Ah! com’è difficile intendersi
con questi popoli sottosviluppati
affetti da integralismo
e così poco riconoscenti!”
con questi popoli sottosviluppati
affetti da integralismo
e così poco riconoscenti!”
TROPPO LONTANO
Se io ti potessi
ancora vedere
aspirare il tuo fiato
mentre il vento caldo di una carezza
ti scompiglia i capelli...
ancora vedere
aspirare il tuo fiato
mentre il vento caldo di una carezza
ti scompiglia i capelli...
Se io ti potessi
ancora parlare
mentre nei tuoi occhi chiari
brilla la luce
che ho intravisto
quel giorno ormai lontano...
ancora parlare
mentre nei tuoi occhi chiari
brilla la luce
che ho intravisto
quel giorno ormai lontano...
Se io ti potessi
ancora toccare
bere il tuo sorriso
quello stesso che troppo poco
ha riscaldato momenti d’estasi
quello stesso che solo
le nostre carni conoscono...
ancora toccare
bere il tuo sorriso
quello stesso che troppo poco
ha riscaldato momenti d’estasi
quello stesso che solo
le nostre carni conoscono...
E se potessi essere certo
che tu rammenti il mio nome
che lo implori
che lo racconti
solo allora potrei dire
di aver conosciuto l’amore.
che tu rammenti il mio nome
che lo implori
che lo racconti
solo allora potrei dire
di aver conosciuto l’amore.
FANTASMI
a lungo senza stancarmi
eri bella, di una bellezza strana
dura imbronciata…
Un’onda di capelli scuri
tra la massa arruffata
sul bianco del cuscino
copriva appena un occhio
ostinatamente chiuso
sul sonno agitato
dalla durezza delle tue decisioni…
tra la massa arruffata
sul bianco del cuscino
copriva appena un occhio
ostinatamente chiuso
sul sonno agitato
dalla durezza delle tue decisioni…
Le tue piccole mani nervose
capaci di un’infinità di prodigi
erano mute e tranquille
posate tra le pieghe soffici
di un letto carico di momenti…
capaci di un’infinità di prodigi
erano mute e tranquille
posate tra le pieghe soffici
di un letto carico di momenti…
Gli angoli dolci del tuo volto
erano in lotta con le ombre
dei tuoi fantasmi interni…
erano in lotta con le ombre
dei tuoi fantasmi interni…
Avrei voluto intervenire
abbracciarti baciarti svegliarti
ritrovare il nostro amore
invece sono rimasto lì timoroso
nel mio angolo
a guardarti dormire
così immensamente desiderabile
persa in quel sonno difficile.
abbracciarti baciarti svegliarti
ritrovare il nostro amore
invece sono rimasto lì timoroso
nel mio angolo
a guardarti dormire
così immensamente desiderabile
persa in quel sonno difficile.
L'amore in sogno
L’AMORE IN SOGNO
l’ho visto l’ho vissuto…
Gambe frementi
seni smaniosi
campi di grano tra i capelli
due bocche impazzite
avide lingue assetate
le mani che esplorano ubriache
umori brucianti
palpiti fra cosce mute di piacere…
mentre rapidi voli di gabbiani
portavano i miei ansiti
a posarsi sulla scogliera
e il mare avvolgendomi
affogava milioni di pensieri,
pesci-farfalla
che non sapevano nuotare...
Il suo amore in sogno
l’ho visto l’ho vissuto…
Uno scoppio di tuono
e un grido liberatorio
di furia che divora e gode
un bacio famelico alimenta l’estasi
che un colpo di reni
prolunga all’infinito...
E lei ride ancora in me
negli occhi accesi
nei baci umidi di ardore
finché improvviso il risveglio
scaccia ogni visione
e mi riporta maligno
sulle fredde pietre della realtà
che mi ride in faccia stizzosa.
IN UN GIORNO QUALUNQUE
l’uomo può realizzare
cose eccezionali,
azioni che non aveva mai osato,
dribblando tra i meandri
della sua fredda determinazione
gli infiniti ostacoli
inventati da rozzi benpensanti…
scaricandosi dalle spalle
pensieri crepuscolari
di obsoleti libri di testo
zeppi di massime stantie...
In un giorno qualunque
momenti esaltanti
senza troppe domande
rifiutando risposte scontate,
azioni di vita
di gioco
di rabbia
senza filtri né veli inibitori
rigettando il vuoto
di vecchie teorie astratte
spezzando ferree catene
di culture medioevali
ancora attuali…
momenti esaltanti
senza troppe domande
rifiutando risposte scontate,
azioni di vita
di gioco
di rabbia
senza filtri né veli inibitori
rigettando il vuoto
di vecchie teorie astratte
spezzando ferree catene
di culture medioevali
ancora attuali…
In un giorno qualunque…
ci si può guardare attorno
con occhi avidi di Nuovo
e vedere se la Fortuna
pornodiva bendata
si farà infine possedere.
ci si può guardare attorno
con occhi avidi di Nuovo
e vedere se la Fortuna
pornodiva bendata
si farà infine possedere.
UNA NUVOLA DI FUMO
del sesso recitato
che in dense volute
s’innalza
da palcoscenici
di corpi spenti
e come elisir
di nero tabacco
impregna
e consuma
l’anima
di questo mondo.
pubblicate:Rivista Clubaut “una foto un poeta”Ott/Nov 2003 N° 134/35
GIOCATTOLO D’AMORE
Amore sì amore
sei una piccola bomba all’idrogeno
i tuoi sensi liberi e puri come l’acqua
chiome nerissime di puledra nel vento
forza impeto natura scatenata
nelle tue viscere nei tuoi occhi
energia pura allo stato amore…
bimba calda innamorata del mio collo
che ricopri di baci e saliva
sei paziente quanto dolcissima…
i tuoi fianchi il tuo ventre
nel mezzo della notte
stesi sul lettopavimento
notte d’orgasmi stanchissimi
addormentati felici …
le nostre gambe intrecciate
le braccia che stringono possessive
la tua bocca che mi schianta…
non resisto a tanto piacere
vinto tra le tue labbra morbide
avide di darmi tanto amore
sono solo un piccolo giocattolo fragile.
Antologia dell’Amore 2003 Penna d’Autore
BEATNIK
E’ molto ormai che sei partito
che hai lasciato la tua città
indietro
lontano sullo sfondo dei tuoi passi,
quasi hai dimenticato…
Sulla strada
con il freddo o con il sole
il tuo sonno appoggiato alla terra
senza orari
senza mete
senza rimpianti…
Solo, nel vento
gli occhi aguzzi
pronto a cogliere il passaggio,
spesso l’attesa è lunga
ma tu non hai fretta
sosti tranquillo sul ciglio
di un cammino che non conosci
e forse qualche volta
ti chiedi perché sei in viaggio:
“ amo i miei piedi sudici senza destino,
i miei passi che non sono attesi da alcuno
neppure da una donna..”
Ma tu ami tutte le donne
quelle che capitano
che ti cercano senza domande…
Tu sei bello di mistero
non cerchi
non aspetti nessuno,
solo la notte ti appartiene
“quando la terra ignara e crudele
mi mangia la carne
con voce che solo io conosco.”
Antologia "Poesie del Nuovo Millennio Vol.II" 2003 Aletti-Orizzonte
E’ ANCORA POSSIBILE
L’intensità del tuo viso
la morbidezza dei tuoi capelli
si sono fusi in quel ritratto
che porto in me scolpito…
Trent’anni! Dal primo, magico incontro
del nostro grande amore…
il ricordo di una gioia difficile
irta di complicazioni
per aver ragione della tua timidezza
e degli ostacoli di una “situazione oggettiva”…
Quella strada
che sembrava spalancata davanti a noi
da percorrere insieme curiosi e avidi
nella ricerca della felicità.…
Poi la rinuncia e la fuga
lontano da quel paradiso beffardo
e gli anni che aiutano a dimenticare
fino al momento del nuovo incontro…
Così come allora il sangue si è fermato
i miei occhi hanno riconosciuto i tuoi
gli inevitabili mutamenti non mi hanno confuso:
Il tuo viso e i tuoi capelli di oggi
sono cambiati , sì
ma compongono lo stesso ritratto
che non ho mai cancellato dal mio cuore…
La tua timidezza è immutata
il tuo sguardo meno luminoso
più carico di avvenimenti,
la tua mano è più leggera, meno nervosa
quando stringi la mia e mi guardi ancora sorpresa,
stupita come allora del mio ardire
della mia smania di te.
Ma ti chiedo:
se non ci sono più ceppi e trappole
ancora quella strada è spalancata davanti a noi.
e se “la forza dei nostri sessi uniti”
sarà forse più tenue
oggi più che mai
abbiamo l’occasione di cancellare
i segni, non più indelebili
che una penna inclemente aveva tracciato
sui fogli delle nostre esistenze.
la morbidezza dei tuoi capelli
si sono fusi in quel ritratto
che porto in me scolpito…
Trent’anni! Dal primo, magico incontro
del nostro grande amore…
il ricordo di una gioia difficile
irta di complicazioni
per aver ragione della tua timidezza
e degli ostacoli di una “situazione oggettiva”…
Quella strada
che sembrava spalancata davanti a noi
da percorrere insieme curiosi e avidi
nella ricerca della felicità.…
Poi la rinuncia e la fuga
lontano da quel paradiso beffardo
e gli anni che aiutano a dimenticare
fino al momento del nuovo incontro…
Così come allora il sangue si è fermato
i miei occhi hanno riconosciuto i tuoi
gli inevitabili mutamenti non mi hanno confuso:
Il tuo viso e i tuoi capelli di oggi
sono cambiati , sì
ma compongono lo stesso ritratto
che non ho mai cancellato dal mio cuore…
La tua timidezza è immutata
il tuo sguardo meno luminoso
più carico di avvenimenti,
la tua mano è più leggera, meno nervosa
quando stringi la mia e mi guardi ancora sorpresa,
stupita come allora del mio ardire
della mia smania di te.
Ma ti chiedo:
se non ci sono più ceppi e trappole
ancora quella strada è spalancata davanti a noi.
e se “la forza dei nostri sessi uniti”
sarà forse più tenue
oggi più che mai
abbiamo l’occasione di cancellare
i segni, non più indelebili
che una penna inclemente aveva tracciato
sui fogli delle nostre esistenze.
PRIGIONIERO
Ho visto
negli occhi del sogno
una bianca prigione
ovattata da desideri e aspirazioni
che se appagati
formano catene...
Ho capito
che la fuga è vana
se ha la losca smorfia
del compromesso,
e se anche riuscisse
la risultante
sarebbe una linea grigia
maculata da infiniti dubbi...
Mi perdo
nei meandri del pensiero
mentre nuovi obiettivi
si addensano come nuvole
nel mio cielo cupo
battuto da sferzanti raffiche...
Mi illudo
di essere a prova d’urto
forte di asseriti decisi propositi
ma ben presto
si rivelano nient’altro
che fragili cascate di vetro...
Allucinazioni
mosse da caroselli
di fantasie indicibili
di ripetuti interrogativi
di mulinanti ossessioni…
Beffarde sfuggenti
immagini di vittoria
che svaniscono
appena apro gli occhi...
Allora stramazzo
sui tasti
e mi dichiaro prigioniero.
negli occhi del sogno
una bianca prigione
ovattata da desideri e aspirazioni
che se appagati
formano catene...
Ho capito
che la fuga è vana
se ha la losca smorfia
del compromesso,
e se anche riuscisse
la risultante
sarebbe una linea grigia
maculata da infiniti dubbi...
Mi perdo
nei meandri del pensiero
mentre nuovi obiettivi
si addensano come nuvole
nel mio cielo cupo
battuto da sferzanti raffiche...
Mi illudo
di essere a prova d’urto
forte di asseriti decisi propositi
ma ben presto
si rivelano nient’altro
che fragili cascate di vetro...
Allucinazioni
mosse da caroselli
di fantasie indicibili
di ripetuti interrogativi
di mulinanti ossessioni…
Beffarde sfuggenti
immagini di vittoria
che svaniscono
appena apro gli occhi...
Allora stramazzo
sui tasti
e mi dichiaro prigioniero.
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