martedì 8 maggio 2007

Il tuo nome, Peppino




















Da poco planato in Sicilia

tra le baracche di un territorio

stremato dal terremoto,

immerso nella lotta di un popolo

stretto tra il dramma e la mafia,

improvviso nella mia vita

irrompe il tuo nome

quel lontano 9 Maggio 78…

esplode sconosciuto come un fuoco

sempre più caldo e vivo

col passare degli anni…

io che credevo di fare, di essere

militante impegnato e coerente

mi sono imbattuto in te

nel tuo impegno, nel tuo ardore

nel tuo coraggio inimitabile…

e da allora, da quel primo corteo

tra la gente atterrita di Cinisi

che spiava da dietro gli scuri

di un’atavica impotenza

quel fiume variopinto di giovane forza

che gridava con rabbia il tuo nome

25 anni sono già passati…

un quarto di secolo

da quel giorno memorabile

in cui una truce menzogna di stato

ha tentato di coprire il tuo martirio

dipingendoti, come gìà Giangiacomo

suicida o dinamitardo inesperto…

troppo a ridosso d’un cadavere eccellente

vittima di un terrorismo imbecille

puntualmente usato per mistificare

infangando la tua e la nostra volontà

di rivoltare il vecchio mondo

per costruirne uno migliore

di cui tu già ne eri cantore e poeta…

5 lustri, e il tuo nome echeggia ovunque

è lievitato fino a coprire i continenti

è germogliato in menti d’ogni etnia

ha suscitato emozioni dagli schermi

favorendo lo sviluppo

di nuove promettenti consapevolezze…

da allora ogni anno il 9 maggio

è il momento dell’inventario

delle lotte, di qualche battaglia vinta

in una guerra ancora lunga,

dei caduti esemplari

come i tanti Giovanni Falcone

che dai loro posti hanno conquistato

una morte importante come la tua…

ogni anno il tuo sacrificio

diventa sempre più ingombrante

per chi aveva pensato da vigliacco

di risolvere un problema…

ma anche in giorni comuni, sempre

tu ci costringi a fare i conti

con la nostra coscienza

con il nostro umore d’irriducibili…

ci costringi a confrontarci

con l’immenso capitale

che il tuo nome rappresenta

timorosi di dilapidarlo…

non più solo contro un Tano Seduto

boss locale più o meno potente

oggi, ci si batte contro un regime

un governo esecrabile

che ammansendo menzogne

condite da fiction e da show

ci ha trascinato in guerra

con metà del pianeta

e con piglio ineffabile

ci sta portando alla rovina…

dal G8 di Genova all’11 Settembre

il Cavaliere Nero è sempre in sella

ma un giorno anche lui cadrà

mentre il tuo nome, Peppino

vivrà per sempre

scolpito nei nostri cuori

di chi non si arrende mai…

9 maggio 2003

pubbl. Antologia "Sicilia tra versi sparsi" G:Perrone Editore e Ant: "Peppino è vivo"

Nessun commento:

Posta un commento