Amia, impianto fantasma.
In centro discariche a cielo aperto. Manca ancora il collaudo.
E in città, tra i vicoli, i bambini giocano tra scarafaggi e topi
Un impianto di raccolta e smaltimento rifiuti capace di accogliere e lavorare ogni anno 14.520 tonnellate di plastiche e metalli e 29.903 tonnellate di carta, ancora mai utilizzato. Il centro di selezione e valorizzazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata dell'Amia, situato in via Partanna Mondello 54, è stato realizzato con una spesa di circa 2 milioni di euro, grazie ai finanziamenti ministeriali, ma una volta terminati i lavori, non è stato fatto il collaudo.
L'impianto, una volta in azione, servirà ad accogliere i rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, per smistarli e poi indirizzarli più facilmente verso le piattaforme del riutilizzo. L´Amia assicura che l´iter per l´attivazione della struttura è finalmente alle battute finali: «Contiamo di azionarlo in primavera», dice il direttore generale della società comunale Orazio Colimberti.
Intanto nel centro storico sono sempre più numerose le discariche a cielo aperto: nascoste dai muri o in aree private, dove i mezzi dell'Amia non possono intervenire, sono un rischio per i cittadini e, soprattutto per i bambini, che giocano tra topi e scarafaggi.
L´assessore all´Igiene e sanità, Filippo Cannella, assicura che sta cercando una soluzione, ma la situazione, in alcune zone, è davvero indecente.
Questa la notizia riportata dalla stampa, il mio commento è banalissimo: Perché ancora si tarda al collaudo, e quindi all'utilizzo, malgrado la situazione tutt'altro che felice della raccolta rifiuti?
Possibili risposte: 1) Non è nell'interesse dell'Amia che ha una partecipazione azionaria quasi del 50% nell'azienda che vorrebbe costruire l''inceneritore di Bellolampo avviare una seria raccolta differenziata; 2) Si vogliono creare anche a Palermo e in Sicilia le condizioni per l'emergenza come in Campania, così che la Casta di governo possa concedere in deroga alla legge modificata i contributi cip6 che rendono la “termovalorizzazione” un grande business lucroso; 3) Al di là della malafede e degli interessi correlati c'è anche, purtroppo una enorme incapacità professionale ed ignoranza delle tematiche. Si invita a cercare altre risposte.
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