AGRIGENTO - Il presidente dell'Akragas vuole dedicare la vittoria della sua squadra (gioca in Eccellenza siciliana) a un boss mafioso appena arrestato e alle rimostranze dei giornalisti impone il silenzio stampa a tutta la squadra. Lui è Gioacchino Sferrazza, 45 anni, titolare di una catena di negozi che vende giocattoli e articoli natalizi, che è finito nell'occhio del ciclone dopo la sua dedica "all'amico fraterno Nicola Ribisi".
Migliaia di persone, secondo gli organizzatori cinquemila, hanno sfilato il 26 settembre per le strade di Ponteranica (Bergamo) in una manifestazione ribattezzata 'Ancora 100 passi', per chiedere la ricollocazione sul muro della biblioteca comunale della targa di intitolazione a Peppino Impastato, il giovane ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978.
L'insegna era stata fatta rimuovere il 10 settembre dal sindaco leghista Cristiano Aldegani che ha stabilito di dedicare la struttura a un sacerdote bergamasco. I manifestanti hanno percorso le strade del paese portando centinaia di palloncini bianchi con l'effige di Impastato e tante bandiere della pace. All'iniziativa hanno preso parte il fratello di Peppino, Giovanni, numerosi politici di Pd, Rifondazione Comunista, con il segretario Paolo Ferrero, Italia dei Valori, con l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, Sinistra e Libertà con Claudio Fava (sceneggiatore del film 'I 100 passi'), alcuni sindaci, tanti conterranei di Impastato, arrivati in pullman dalla Sicilia, sindacalisti, rappresentanti di associazioni locali.
Non li manda a «morire ammazzati» ma poco ci manca. Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha lanciato ieri il suo affondo contro l’Associazione nazionale magistrati («un mostro») e dei giudici ha detto: «Forse si sono montati un po’ la testa».
senti chi parla di "mostro", è un pò come il bue che dice cornuto all'asino
Brunetta: "Vada a morire ammazzata la sinistra che prepara colpo di Stato" CORTINA - Il ministro della Pubblica amministrazione e Innovazione Renato Brunetta, al convegno del Pdl a Cortina d'Ampezzo, attacca ancora la sinistra "elitaria e parassitaria", accusandola di preparare un colpo di stato. Alla "sinistra per male" manda a dire: "Vada a morire ammazzata". E alla sinistra "perbene" chiede: "Recuperi gli ideali di una volta".
La questione è annosa, e tuttora controversa, ma senza scomodare il buon vecchio Freud, si può senz'altro sostenere che per le persone piccole di statura, tappi, ancor più se dotati di potere, indipendentemente dall'intelligenza sono facilmente soggetti a forme di complesso d'inferiorità. Ognuno reagisce in maniera diversa, c'è chi si deprime sempre di più fino ad arrivare ad accarezzare il suicidio come soluzione definitiva, e c'è chi, se al comando di qualcosa, diventa secondo la propria indole esigente, sfruttatore, arrogante, dittatore. Il tutto alla massima potenza proprio per cercare una rivalsa alla condizione d'inferiorità in cui si sente per la statura. Quindi niente di strano nei comportamenti dei vari Brunetta, Berlusconi, Ahmadinejad, tanto per fare qualche esempio, che non solo a parole ma anche nei fatti esagerano sempre.
Ho la registrazione di quelle parole e testualmente dice, brandendo "minacciosamente" l'indice: "Marilyn Monroe non è diventata ministro ma è morta in circostanze misteriose. Tu che preferisci delle due cose? Che preferisci dei due comportamenti?" E' un'affermazione in più sul fatto che abbiamo un Premier "ricattabile"? La Carfagna sa cose per cui o diventava Ministro o diventava papabile per una "morte misteriosa??"
L'ineffabile Bocchino durante Anno zero ha praticamente ammesso che la Carfagna è diventata ministro per meriti di tipo bocchinaro
Claudio Scajola, ora ministro dello Sviluppo economico, un posto di disonore nella Storia italiana se lo è già conquistato, quando definì "rompicoglioni" il prof. Marco Biagi, ucciso dalle bierre. Qualsiasi cosa faccia in più, da sette anni è del tutto inutile. Ora rallegra colleghi e compagni di partito, promuovendo un'istruttoria contro "Annozero" e Michele Santoro.
"Entro questa legislatura porremo la prima pietra per la costruzione nel nostro paese di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, intervenendo all'assemblea di Confindustria.
Per Scajola la carica di ministro degli Interni era la prima grande prova politica d’alto livello. Le giornate genovesi, se non gli tolsero la poltrona appena guadagnata, stesero comunque un’ombra sinistra sulla sua figura. Qualche mese dopo il povero Scajola combinò oltreutto una frittata: si fece sfuggire un paio di frasi infelici durante conversazioni informali con alcuni giornalisti. La prima di queste affermazioni era gravissima, per il contenuto e per la leggerezza con cui ne riferiva: sostenne di avere dato l’ordine, nella serata di venerdì 20 luglio 2001, e quindi poche ore dopo l’uccisione di Carlo Giuliani, di sparare a chiunque avesse tentato di violare le protezioni che circondavano la “zona rossa” nel centro della città. Un ministro, negli ordinamenti democratici, non ha assolutamente la facoltà di stabilire quando e come sparare e perciò la sua “rivelazione”, oltre che gravissima per il contenuto, era anche goffa e del tutto fuori luogo.
Scajola era ministro dell’Interno da qualche mese quando l’Alitalia affidò ai propri manager il compito di studiare l’istituzione di un volo quotidiano dall’aeroporto di Albenga (33 chilometri da Imperia, città natale del ministro e suo collegio elettorale) a quello di Roma Fiumicino, la nuova rotta, anche grazie all’interessamento del ministro, entrò in funzione Il 17 maggio 2002 e il nuovo collegamento venne presentato ufficialmente dall’amministratore delegato dell’Alitalia Francesco Mengozzi e dal ministro dell’Interno Claudio Scajola. Ma con la stessa velocità con cui era stato istituito, il collegamento diretto Albenga-Fiumicino venne soppresso dall’Alitalia poco dopo le dimissioni di Scajola dal Viminale. L’ex deputato di Rifondazione comuinista Gigi Malabarba presentò una interrogazione parlamentare affermando che il massimo storico di passeggeri registrati su quel volo era stato di 18 unità. “Era un volo ad personam per il ministro Scajola”, sottolineò. Poco dopo il rientro di Scajola al governo, questa volta come ministro per l’attuazione del Programma (28 agosto 2003), ricomparve anche il volo ma non più tra le rotte di Alitalia ma bensì con Air One in regime di continuità territoriale con i contributi dello Stato: un milione di euro che il governo Berlusconi aveva messo a disposizione dei collegamenti aerei fra le aree più “decentrate”, ma anche il volo Air One in seguito venne cancellato nel 2007, quando Scajola non era più al Governo.[7] Nel Governo Berlusconi IV Scajola è ministro delle attività produttive ed il volo Albenga-Fiumicino viene ripristinato
E' incredibile la faccia tosta di questo individuo La quintessenza del trasformismo, dell'ipocrisia e dell'infingardaggine: è riuscito a dire che Obama la pensa come lui, a sostenere che bisogna combattere i paradisi fiscali, mentre ha appena varato la legge truffa dello scudo fiscale, che favorisce evasori e delinquenti in genere, compreso la mafia, ha parlato anche di clima riconoscendo che "abbiamo compiuto diversi passi avanti”, nel momento stesso che l’Europa gli ha respinto la richiesta di flessibilità nella riduzione dei gas serra.
Poi non contento in una intervista a parte è tornato sulla questione della sua satiriasi, sostenendo che lui non ha mai dovuto pagare le donne per prestazioni sessuali, che il piacere della conquista verrebbe meno. Che poi siano gli altri suoi magnaccia, come Tarantini, a pagarle per lui la cosa non lo tange.
I soldati in missione in Afghanistan torneranno certo, ma quando? Un'interrogativo al quale il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ieri non poteva rispondere con date certe: ha detto infatti il Cavaliere. E così è stato coniato un nuovo termine, “transition strategy”,
che fa il paio, aggiungo io, con l'altro neologismo di marca berlusconiana, quel "asilo nido" pronunciato durante lo show a Porta a Porta per le casette d'abruzzo.
Il giornalista Riccardo Iacona, in conduzione, firma anche il programma ed è un po’ il “motore” di Presadiretta. “In questa nuova edizione raddoppiamo perché usciremo con altre sei puntate a partire da febbraio. Nelle prime cinque, i nostri approfondimenti andranno a scavare su temi di interesse comune di politica nazionale. Inizieremo con i respingimenti. La nostra sarà un’inchiesta documentata. Analizzeremo cosa avviene dopo i respingimenti e seguiremo il destino di coloro a cui è stato negato il diritto d’asilo. Mostreremo un dossier fotografico che documenta, per la prima volta, volti e nomi di 24 clandestini tra somali ed eritrei vittime del primo respingimento a Lampedusa”. Sul terremoto d’Abruzzo Iacona spiega: “Andremo a verificare tutte le cose che non dovevano accadere il 6 aprile scorso all’Aquila. Le case non dovevano cadere: lo sapevano gli assessori, che conoscevano anche l’elenco delle scuole vulnerabili dal punto di vista sismico e fortunatamente la tragedia si è consumata di notte mentre gli edifici scolastici erano chiusi. Ma lo sapevano anche i geologi dell’università dell’Aquila, che erano molto preoccupati e insistevano per poter partecipare alla Commissione Grandi Rischi, eppure la risposta del prefetto è stata un categorico ‘no’. Andremo poi in Calabria, altra regione ad altissimo rischio, per vedere come si stanno attrezzando”. Nella puntata sui tagli alla sicurezza, si andranno ad analizzare una serie di dettagli di cui si parla troppo poco: “Un piatto caldo della politica attuale. Racconteremo, taglio dopo taglio, quelli alla Polizia, ai commissariati e persino alle guardie forestali. Per la prima volta in diretta Tv, parleranno i poliziotti della capitale: per uscire di notte possono contare solo su 10 volanti, che si muovono a turno nonostante le esigenze presenti soprattutto nei quartieri periferici ad altissimo rischio. Ascolteremo anche le ronde e cercheremo di capire se sono utili”.
Purtroppo ogni volta che vedo una inchiesta di Iacona, poi sto male per due giorni. Ed ogni volta la depressione per il futuro di questo disperato Paese aumenta in modo esponenziale. E ci si chiede: ma di fronte a queste realtà pazzesche, rivoltanti, strazianti come fa la gente a non reagire allo stesso modo? Di rabbia e di ribellione per coloro che permettono e favoriscono queste ignominie? Per fare un esempio, sulla questione Sicurezza, tanto sbandierata in campagna elettorale e dai leghisti, l'azione del governo è massicciamente deleteria, sembra quasi che voglia favorire ogni tipo di criminalità e illegalità. Ma di contro nulla fa per ridurre lo spreco dei privilegi della Casta, basti il dato di 624.000 auto blu sparse in giro per i comodi di lor signori, a fronte del taglio di finanziamenti per le Forze dell' Ordine di circa un miliardo di euro in tre anni. Lo dichiarano gli stessi esponenti della Polizia. Di fronte a queste inchieste è chiaro che la malavita governativa sia preoccupata e cerchi di censurare e bloccare tutto, per fortuna ci sono gli Iacona e i Santoro, e le Gabanelli, e chissà che la loro capacità serva a illuminare un pò più di cristiani.
BARI - L'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini - secondo la pubblica accusa - ha fornito false dichiarazioni alla procura di Bari durante il suo interrogatorio del 27 luglio scorso rilasciato nell'inchiesta sull'acquisto e sulla cessione di cocaina durante i coca-party organizzati nell'estate del 2008 nella sua villa in Sardegna.
Uno incomincia a pensare, e se in questi droga-party ci fosse stato pure Lui, il Cavaliere Nero, il satrapo "ninfomane", come andrebbe a finire? Finalmente gli italiani lo butterebbero giù dal trono? Oppure anche se ammazzasse qualcuno in diretta TV continuerebbe a impestare questa nostra aria?
sono caduti come eroi inermi oggi, come allora a Nassiria disarmati da un’ipocrisia di stato e dai tanti generali che fingono di non sapere che la morte non rispetta le cosiddette missioni di pace…
continuano a cadere come mosche sul terreno infido sconosciuto prezzo inevitabile del peace-skipping inventato dalle nazioni che contano sedute intorno al tavolo di un risiko con pedine sempre disponibili…
loro sì! forse ci credevano impegnati a dare nuovo ossigeno ad un popolo asfissiato dai turbanti dell’integralismo… sobri e felici regalando nuovi spazi di civiltà con un sorriso semplice d’amicizia…
loro sì! là non più parà della folgore ma angeli costruttori di un tenue legame con genti piagate da guerre infinite ed invasioni perenni vittime ataviche di divisioni tribali ed ora in balìa anche dell’arroganza dei “liberatori” venuti da lontano portatori più di morte che di democrazia…
loro sì! tesi con sincera dedizione a risollevare quelle fronti dure ad offrire il proprio “sapere”occidentale per spalancare gli occhi orgogliosi di un popolo “cuscinetto” fra potenti terra di conquista ricca solo del suo oppio ambito per il cinico business della droga…
quanti ancora di loro cadranno condannati dal nostro silenzio complice?
Si gonfiano e danzano, pieni di acqua e sospinti dalle correnti. Sembrano meduse e le tartarughe li ingoiano. Muoiono soffocate. Vengono usati per venti minuti, ma poi l'ambiente per distruggerli impiega 400 anni.
MILANO - "Mi dispiace molto, scompare un grande amico e un protagonista della storia della tv italiana". Queste le prime parole del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla notizia della morte di Mike Bongiorno.
Naturalmente il Grande Ipocrita, l'Essere più Falso che ci sia in circolazione non ha deluso i suoi fans. Dopo 32 anni al suo servizio l'ha fatto buttare fuori da Mediaset senza neppure farsi vedere, nè sentire. E Mike aspettava da lui una telefonata, che non è mai arrivata. Forse anche perchè era in età tale da non poter essere un suo compagnuccio di giochi erotici.
Una decina di manifesti raffiguranti Silvio Berlusconi nella posa di Robert De Niro (che intepreta Al Capone) nel film 'Gli intoccabili' di Brian De Palma è comparsa sui muri degli edifici di New York, nelle zone di Little Italy e Downtown, e in tre diverse zone di Milano, soprattutto il quella di San Siro.
Tutti l'hanno capito nel mondo, che se non si ferma ci porterà alla rovina. Ma gli italiani dormono e almeno una buona metà continua ad essere "ammaliata" dai filtri del Cavaliere Nero. Forse neppure se si sapesse che ha violentato e ammazzato con le sue stesse mani, questi cittadini rincoglioniti riuscirebbero a "destarsi" dal sonno della ragione in cui sono immersi. C'è veramente d'avere paura.
Intervenendo ieri alla Fiera del tessile a Milano, Berlusconi aveva detto: "So che ci sono fermenti in procura, a Palermo e a Milano. Si ricominciano a guardare i fatti del '93, del '94 e del '92. Mi fa male che queste persone, con i soldi di tutti, facciano cose cospirando contro di noi, che lavoriamo per il bene del Paese". Per il premier le nuove iniziative dei magistrati, sono "follia pura". "Ci attaccano come tori inferociti", aveva insistito il Cavaliere, facendo comunque capire di avere le spalle larghe: "Qui c'è un torero che non ha paura di nessuno. Noi lavoriamo per il bene del Paese
Laura Boldrini, portavoce dell' Unhcr, l'Alto Commissariato per i profughi non ha risparmiato le accuse. "Quello che accade - ha affermato - è molto grave. Sono stati respinti donne e bambini somali che hanno chiesto di poter fare domanda d'asilo, implorando di non essere rimandati in Libia. Ma, nonostante fossero ancora a bordo della motovedetta italiana e in acque italiane, non gli è stata data la possibilità di fare richiesta di asilo".
All’ospedale Cervello è ancora ricoverata, presso il reparto pneumatologia, una giovane eritrea, superstite dell’ennesima tragedia dell’immigrazione che ha visto la morte di circa 75 persone nel canale di Sicilia.
Rispetto agli specifici fatti vogliamo ricordare che il salvataggio delle vita in mare costituisce un principio cardine del diritto internazionale e che tale principio sovrasta e precede ogni altra finalità di controllo e contrasto dell’immigrazione irregolare.
Più di 1200 migranti sono stati respinti negli ultimi mesi verso i porti libici o riconsegnati alle imbarcazioni militari libiche. Questa pratica di cui non conosciamo il costo umano è tanto più odiosa in quanto tanti dei respinti avevano titolo ad accedere nel territorio italiano per ottenere il riconoscimento di uno status di protezione internazionale.
Quello che è certo è che l’Italia ha commesso un illecito sanzionabile da parte della Commissione Europea e dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo.
Sono troppi i prodotti televisivi che parlano di Cosa Nostra cedendo a "indulgenze celebrative o a facili ammiccamenti". Questa la tesi dei tre magistrati secondo cui le sceneggiature delle fiction sulla mafia tendono a rendere i protagonisti mafiosi "affascinanti e accattivanti".
Modestamente, io già avevo detto qualcosa del genere anni prima:
OPERAZIONE CULTURALE DI SCELLERATA MISTIFICAZIONE
Bene, ora siamo arrivati all'operazione "umanizzazione della mafia". Ho appena visto il "capolavoro" di certo Alberto Negrin, trasmesso su Rai 1: "gli ultimi corleonesi", e sono ancora sotto choc. Anche se fin dalle prime sequenze si poteva prevedere il taglio dato al film, ho voluto stoicamente arrivare fino alla fine per vedere, come diceva Totò, "fin dove volevano arrivare". Purtroppo non c'è niente da ridere, il fatto è piuttosto grave. Già, l'utilizzo di un linguaggio filmico romanzato per fatti reali tuttora impressi nell'immaginario collettivo con la sola giusta valenza di criminale efferatezza, costituisce un azzardo rischiosissimo nonché presuntuoso; se poi il risultato è quello di una volgare mistificazione da fotoromanzo, l'operazione mostra tutta la sua cattiva fede.
E tutto questo viene avallato dalla tv pubblica, in prima serata, sullo stesso canale dove i films tratti dai libri di Andrea Camilleri mostrano invece, quando presenti, i personaggi di mafia in tutta la loro pochezza.
Nel prodotto di Negrin si parte addirittura con la chicca dei giovanissimi Totò Rina e Bernardo Provenzano impegnati nei gloriosi eventi della "occupazione delle terre" a fianco dei contadini socialisti guidati dai segretari delle Camere del Lavoro, come Placido Rizzotto, poi trucidati dalla mafia. Con un salto di 360° ritroviamo poi gli stessi, che firmano un patto di sangue con il Luciano Liggio impegnato in una cruenta ascesa irrefrenabile con l'eliminazione sistematica di tutti, avversari e comprimari, a base di agguati spettacolari e sparatorie da gangsters americani.
Ma quello che più colpisce è il punto di vista con cui vengono narrate le gesta dei mafiosi: più da eroi incompresi, con la loro umanità nei rapporti affettivi e con le difficoltà che la caccia delle forze dell'ordine procura loro, che da volgari criminali e spietati assassini. Anche lo spessore culturale dei mafiosi è del tutto irreale e millantato rispetto a ciò che si conosce e che si è appreso dalle cronache. Rina e Provenzano rischiano di diventare quasi simpatici nella caricatura di violenti sì, ma con problematiche e ragionamenti da "uomini d'affari", costretti a difendersi dagli altri mafiosi che insidiano il loro potere. Anche le "eliminazioni" dei magistrati come Falcone e Borsellino, sono viste come necessarie per la salvaguardia degli interessi dei protagonisti, che in alcune scene giustificano il loro operato per "un pezzo di pane e per campare la famiglia". Nessun accenno ai movimenti di lotta alla mafia, popolari e politici, presenti e contemporanei alle vicende narrate, così come l'accenno alla contiguità politica, impersonata da Vito Ciancimino, il sindaco del "sacco edilizio di Palermo" è del tutto irrisoria e fumettistica.
Questo film è un vero oltraggio a tutti coloro che sono caduti nel corso della dura lotta alla mafia e a tutti coloro che tuttora si battono, in prima fila i giovani che smascherando tutti i tentativi più o meno legittimi di dipingere con indulgenza ammaliante i vari Padrini, hanno preso coscienza della squallida figura del criminale mafioso, qualsiasi sia il livello d'importanza. Chi ha visto questo film ed è cosciente del fine mistificatorio non può restare in silenzio, mi chiedo dove sono i vari intellettuali sempre pronti ad aprire dibattiti sul sesso degli angeli, ma difficilmente in prima fila quando si tratta d'impegnare la propria faccia in pericolosi distinguo.
Possibile che non si capisca che queste operazioni, rivolte ad un pubblico già incantato da reality, fiction e quiz vari, finiscono per essere funzionali ad abbassare il livello di coscienza delle nuove generazioni, confondendo loro le idee e spingendole ad un disinteresse per i problemi gravissimi
della nostra società, malgrado che sempre di più raffigurino uno scenario del mondo futuro denso di drammi ambientali e sociali, di cui la Mafia è una componente onnipresente?
Mi piacerebbe che qualcuno mi risponda, sia per confermare la mia indignazione o per darmi del paranoico visionario.
Il tuo nome, Peppino Da poco planato in Sicilia tra le baracche di un territorio stremato dal terremoto, immerso nella...
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