venerdì 18 settembre 2009
Kabul 17 settembre 2009
sono caduti come eroi inermi
oggi, come allora a Nassiria
disarmati da un’ipocrisia di stato
e dai tanti generali che fingono
di non sapere che la morte
non rispetta le cosiddette missioni di pace…
continuano a cadere come mosche
sul terreno infido sconosciuto
prezzo inevitabile del peace-skipping
inventato dalle nazioni che contano
sedute intorno al tavolo di un risiko
con pedine sempre disponibili…
loro sì! forse ci credevano
impegnati a dare nuovo ossigeno
ad un popolo asfissiato
dai turbanti dell’integralismo…
sobri e felici regalando
nuovi spazi di civiltà
con un sorriso semplice d’amicizia…
loro sì! là non più parà della folgore
ma angeli costruttori
di un tenue legame con genti piagate
da guerre infinite ed invasioni perenni
vittime ataviche di divisioni tribali
ed ora in balìa anche dell’arroganza
dei “liberatori” venuti da lontano
portatori più di morte che di democrazia…
loro sì! tesi con sincera dedizione
a risollevare quelle fronti dure
ad offrire il proprio “sapere”occidentale
per spalancare gli occhi orgogliosi
di un popolo “cuscinetto” fra potenti
terra di conquista ricca solo del suo oppio
ambito per il cinico business della droga…
quanti ancora di loro cadranno
condannati dal nostro silenzio complice?
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