domenica 27 settembre 2009

il ministro del G8 di Genova

Carta | Claudio Scajola
Per Scajola la carica di ministro degli Interni era la prima grande prova politica d’alto livello. Le giornate genovesi, se non gli tolsero la poltrona appena guadagnata, stesero comunque un’ombra sinistra sulla sua figura. Qualche mese dopo il povero Scajola combinò oltreutto una frittata: si fece sfuggire un paio di frasi infelici durante conversazioni informali con alcuni giornalisti. La prima di queste affermazioni era gravissima, per il contenuto e per la leggerezza con cui ne riferiva: sostenne di avere dato l’ordine, nella serata di venerdì 20 luglio 2001, e quindi poche ore dopo l’uccisione di Carlo Giuliani, di sparare a chiunque avesse tentato di violare le protezioni che circondavano la “zona rossa” nel centro della città. Un ministro, negli ordinamenti democratici, non ha assolutamente la facoltà di stabilire quando e come sparare e perciò la sua “rivelazione”, oltre che gravissima per il contenuto, era anche goffa e del tutto fuori luogo.


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