venerdì 15 gennaio 2010

per non dimenticare

CRESM - Sviluppo sostenibile, Sviluppo integrato, Sviluppo locale nel Meridione
NELL’ANNIVERSARIO DEL SISMA DEL BELICE IL 15 GENNAIO IL CRESM PRESENTERA’ A SANTA NINFA IL PROGETTO “LE TERRE CHE TREMARONO”

15 gennaio Belice, una memoria



da un nord scuro e nebbioso

poveri di monete ma ricchi d’animo

e di spirito d’avventura

planammo in questo sud riarso dal sole

e dalla dura lotta per la vita...

tra baracche di lamiera

e speranze mai sopite

di ricostruire le povere dimore

abbattute dal profondo tremito della terra...

tra rabbia e urla sconnesse

di genti da sempre abbandonate

nella loro miseria antica...

tra donne e uomini assorbiti

dall’unica impellenza quotidiana

di campare la famiglia

in quella dimensione greve

di un sud da sempre privo

dei più banali diritti, per noi scontati

come l’acqua e il lavoro...

pieni di sacro furore

siamo arrivati noi estranei

con il nostro credo incrollabile

ci siamo rimboccate le maniche

abbiamo lavorato con lena nuova

discusso e fatto comizi

lottato per un’idea di giustizia...

abbiamo trovato nuovi amici

compagni forti o titubanti

i tanti Pino Saro Vincenzo

fragili nella loro filosofia semplice

ma attenti ai nostri passi...

donne minuscole come Vincenzina

madri risolute dallo sguardo di fuoco

che ci taliavano circospette...

noi sicuri della forza dei valori

impegnati tra una scuola quadri

e un’assemblea popolare

tra un’abbanniata e uno schiticchio

siamo cresciuti dentro

imparando piano la loro dignità...

correndo frenetici

da una riunione all’altra

cocciuti militanti

di un’ideologia allora fulgida

al cui servizio abbiamo messo

chi il braccio, chi la mente

chi l’arte della fotografia

per fissare le immagini

di una realtà cruda

che cominciava ad appartenerci...

portavamo nuove idee di lotta

originali sperimentazioni

come la disobbedienza civile

per quelle genti fiduciose

nell’ultimo disperato tentativo

di ottenere i propri diritti

di riavere delle case decenti...

abbiamo amato e odiato

in quei giorni tra le baracche

di Partanna e Gibellina...

feroci dispute e distinguo

fra noi che recavamo il verbo

della falce e del martello...

ma abbiamo anche esultato

per ogni piccola significante vittoria

assaporando sprazzi felici

insieme al mai spento orgoglio

delle vittime del terremoto...


tutto questo e altro ancora

l’abbiamo vissuto

e forse in questa stagione matura

l’abbiamo anche digerito

ma noi certamente ci ha mutati

arricchiti di memoria...

e tuttora il nome Belice

mi rievoca rimescolii nel sangue

anche se ormai è solo una pagina

un pò stinta della mia storia di vita


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