venerdì 7 ottobre 2011

un cammino ancora lungo e sofferto

Barletta. Le invisibili. – Me-DeA
Matilde, Giovanna, Antonella e Tina: donne, donne intorno ai trent’anni, donne del sud.

I tre requisiti necessari di una precarietà inevitabile, a leggere qualsiasi dato, studio o ricerca, dall’Istat alla Cgil, da Confindustria al Fondo Monetario Internazionale: genere, età, territorio.

Una precarietà che rende invisibili, che può uccidere.

                                                                                                                                                          Api Operaie

  Donne nuove le vedo camminare
anche su queste trazzere del Sud
-ogni tanto un morto ammazzato-     
i loro piedi agili
stanno imparando a scavalcare ogni ostacolo…

Sono donne più mature e consapevoli
e sono già numerose
crescono e si moltiplicano
come api ronzanti di fiore in fiore
succhiando ogni giorno nuova linfa
per la loro determinazione,
spiegando fragili ali
drizzando acute antenne
sopra un mondo di prati maschi
che temono d’essere impollinati…

Un uomo può essere fiore
se insieme agli infiniti altri            
si lascia crescere per formare
grandi prati festosi,
e la donna può essere ape infaticabile
alla continua ricerca dei fiori più belli
più sani ed arrendevoli pronti a cedere gocce
della loro mitica esperienza…

Non più regine mangiauomini
o angeli di uno stucchevole focolare
ma api operaie  lavoratrici con pieni diritti
coscienti e libere da ogni caricatura
capaci di succhiare nettare
e di produrre miele
per questa società imperfetta




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