La legge Irreale | Paolo Ojetti | Il Fatto Quotidiano
questa accanto è
un reperto che
diventerà cimelio
visto cosa è
diventato il
Partito Radicale
questa accanto è
un reperto che
diventerà cimelio
visto cosa è
diventato il
Partito Radicale
E’ sempre la solita vecchia sporca storia, ogni volta che un movimento d’opposizione vera, di contestazione dura, diventa importante, troppo visibile, l’imperativo di ogni governo, sia di destra, che in una certa misura anche di sinistra è sempre lo stesso: CRIMINALIZZARLO.
pubblico questa risposta di Rosanna Piscopo che mi piace molto
Solo così, grazie alla repressione più feroce, alle svariate forme di provocazione, black bloc oggi autonomi fuori controllo ieri, il potere ottiene di trasformare imponenti manifestazioni di dissenso che possono catturare l’attenzione anche del popolo più distratto, in momenti di deprecazione attraverso una spudorata strumentalizzazione per fatti gravissimi.
Non a caso il boia di turno Maroni ha parlato di “poteva scapparci il morto” che voleva essere in realtà “peccato che non c’è scappato il morto”. Lo abbiamo visto ogni volta, fin dagli anni 60, come dopo fatti gravissimi, omicidi restati impuniti, il potere abbia avuto buon gioco per stringere alle corde i “responsabili” di manifestazioni o eventi contestativi, scaricando su di loro montagne di fango e di accuse strumentali, e cercando anche di approfittarne per colpire i propri nemici istituzionali, avversari politici, mas media critici.
Qualche volta poi l’occasione è diventata propizia per rapide modifiche legislative atte a reprimere su più larga scala, a fornire libertà d’azione alla polizia con il beneplacito dell’opposizione parlamentare. Cosa che sta accadendo oggi dopo la giornata infausta del 15, sull’onda di quell’emotività altre volte criticata (Fukushima energia nucleare) e
addirittura con proposta di un Di Pietro di rispolverare la Legge Reale che tanto servì per colpire ogni forma di dissenso ai tempi delle brigate rosse.
Purtroppo, l’ho vissuto fin dal 68, questa pratica di criminalizzazione ha sempre successo, in quanto trova la sponda favorevole in quei partiti di sinistra che temendo sempre di essere considerati i cattivi maestri finiscono per inghottirsi tutti i provvedimenti più liberticidi.
Oggi poi la situazione è ancora più grave e complessa, a mio avviso, di quella di qualche decennio fa, perché il livello di non sopportazione, di schifo per il governo del Cavaliere Nero pompetta, è arrivato ad un punto di calor bianco, per cui anche fra gli indignati d’ogni età e ceto, può scoppiare inarrestabile la tentazione di una violenza liberatrice e catartica. Infatti tra i manifestanti, assistendo alle lunghe dirette televisive, meglio che essere in piazza, si potevano osservare varie presenze inquietanti e chi può dire che fossero solo black bloc o poliziotti infiltrati?
In un movimento così ampio, spontaneo, difficile da organizzare e regolamentare è facile che la smania di dimostrare la propria rabbia incontenibile possa sfociare in momenti senza controllo.
L’importante è mantenere la calma, perseguire con tenacia l’obiettivo di allargare al massimo la platea di chi non sopporta più una situazione che diventa ogni giorno più scellerata e grottesca, con un presidente del consiglio che arriva a parlare, in una delle tante intercettazioni di distruggere il tribunale e il giornale “la Repubblica” che gli danno fastidio con una rivoluzione (sic) perché intanto il Parlamento non conta un “cazzo”. E ancora è lì e nessuno e niente riesce a buttarlo giù.
Quindi bisogna solo sperare in un movimento tanto ampio, tanto forte che riesca ad aver ragione, contestualmente all’aggravarsi delle condizioni di vita del Paese, anche di quei giochi più o meno scoperti della cosiddetta Casta che pur di non perdere i propri enormi privilegi è pronta a fare carte false. In fondo, ad un individuo che nuota nell’oro e che non ha badato a scrupoli d’alcun genere che può importargliene di un altro essere che sta affogando?
E' vero, occorre allargare sempre più la platea
degli indignati e organizzarsi per resistere , mai come oggi questa parola è
imperativa ! ma anche e soprattutto per reagire .
Lo sconquasso che questa coalizione di governo ha
determinato, con l'appoggio scellerato di varie parti di questa sedicente
sinistra , produrrà effetti purtroppo duraturi nel tempo.
La cosa più grave di questi vent'anni di
dominio berlusconiano, mediatico ancorché politico , è l'annullamento del senso
della partecipazione collettiva della gente alla determinazione del proprio
futuro,in altre parole il " Pompetta " , ma per carità, sorretto da tutta la
marmaglia che in ogni epoca sempre si raccoglie attorno ad un lider carismatico,
ha fatto strike di quello che una volta, ormai nel secolo scorso
, si chiamava coscienza politica e , abbiate pazienza , con C e P
maiuscole.
La TV spazzatura ha inesorabilmente diseducato
diverse generazioni all'uso della coscienza critica che ci distingue dalle
amebe, insomma , è più facile reagire come bufali infuriati
, sull'onda dell'emozione ,che non come persone
critiche organizzate politicamente.
Una generazione di individui cresciuti come in
uno spot pubblicitario, edonisti,nel culto del corpo bello senza difetti
e senza peli e veli, con l'unica volontà di aver soldi facili in tasca
e degli altri chissenefrega....
Il problema che mi pongo , al di là
dell'arretramento sul piano dei diritti , dell'economia , del lavoro etc.etc., è
come recuperare il terreno perduto sul piano culturale sociale e civile che sta
alla base della costruzione di un modello verso cui tendere di società
solidale ,rispettosa dei valori umani , dei diritti e delle istituzioni
comuni ( la COSTITUZIONE tanto per dirne una ).
Divide et impera è lo strumento prediletto, per
niente originale , senz'altro efficace,usato da questa classe politica, che
ha reso ciascun individuo solo e fragile di fronte alla contrattazione sul
lavoro e il segno di questo è la molteplicità dei contratti ormai quasi ad
personam , con lettera di licenziamento firmata ancor prima di iniziare a
lavorare.
Ma non è solo questo : il divide et impera fa
sentire l'uomo solo e abbandonato a sé stesso di fronte agli eventi , al futuro,
al fato !!! insomma un sostanziale senso deprimente di impotenza e di incapacità
di ribellarsi.
Non stupisce dunque che dei giovani , e non
solo , possano individuare nella violenza l'unica possibilità di riscatto , però
attenzione , non confondiamoli con le schegge impazzite dello Stato ( Massoneria
, Stragisti , Mafia...)che da sempre hanno condizionato la politica
dell'Italia ; non confondiamoli con apparati dello Stato ( Intelligence ,
Ministero degli Interni...e come non definire anche questi impazziti ma
lucidi..) che come gli altri di cui sopra hanno vieppiù condizionato l'Italia;
ma anche non giustifichiamo , giovani e non, nei loro comportamenti
violenti sebbene riusciamo ad individuarne le motivazioni !
Occorre ricominciare da capo , come ha detto
qualcuno , dalle piccole cose , da quelle fondamentali , dall'educazione
culturale e perché no , perfino dalle buone maniere, perché in fondo è proprio
vero che la forma è sostanza .
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