Il quasi omicidio di Yusupha Susso mi ha suggerito alcune
considerazioni
Il fatto è grave in sé. Ma più grave è la reazione della parte “marcia”
della città e dei media. Il gruppetto che è andato a fare coro al momento dell’arresto
del “mancato assassino” Emanuele Rubino, gli articoli di certa stampa e le
posizioni dei “leghisti nostrani”. Tutto questo oscura la grande risposta di
solidarietà arrivata da ogni dove, in occasione della manifestazione “Contro
ogni forma di violenza”, e presuppone una domanda angosciosa: Se anche a
Palermo, in quartieri dove l’accoglienza per chiunque è una regola culturale,
dove le condizioni di vita creano facilmente una forma di solidarietà di
sostentamento e di comunanza, possono avvenire fatti come questo di Yusupha, c’è
da chiedersi dove si arriverà.
In un momento in cui la realtà quotidiana è dominata da una
diffusa mancanza di solidarietà e accoglienza nei confronti di tutto quel
popolo in viaggio perenne e in fuga da guerre e desolazioni, incrementata a
ogni piè sospinto dalle strumentalizzazioni squallide alla Salvini, ed anche
favorita dalle condizioni generali di crisi, di fronte a fatti gravi di
razzismo e violenza bisognerebbe essere in grado di reagire tutti in modo composto, ma fermo in direzione
contraria.
Tutti, è impossibile, ma almeno in molti, altrimenti per il
futuro non c’è speranza che le cose cambino, che la situazione migliori. Anzi
la preoccupazione è che possa peggiorare, vieppiù. Siamo in presenza di una
realtà spesso non solo assurda, ma anche potenzialmente criminosa, pur
accettata da molti. Basta vedere l’esempio dello squallore del Porta a Porta
con l’ignobile obbrobrioso Vespa che ospita il mafioso Riina jr e pubblicizza
il suo libro, sostenendo, presentando l’intervista a un mafioso, l’importanza
di conoscere meglio la mafia per combatterla. E il figliolo cosa dice di utile
di suo padre? Che era un uomo forte, tutto d’un pezzo rispettoso di certi
valori e delle tradizioni, che non sta a lui giudicare. Ecco questo ci serve
per conoscere meglio la mafia, e magari converrebbe addirittura comprare il suo
libro, così ben reclamizzato, che più o meno avrà lo stesso valore degli infiniti
libri del Vespa, grande scrittore, ogni anno immortalato da qualche potente o
dal Primo ministro di turno. Una vera potenza letteraria! Come mai non lo
propongono per il nobel?
Ultima considerazione: Probabilmente è vano illudersi, se si
guarda indietro nella nostra storia, nel 900 siamo passati attraverso due
guerre, il fascismo, la democrazia cristiana, un ventennio col Cavaliere Nero, poi
attraverso governi di salute pubblica alla Monti e Letta siamo arrivati alla
rottamazione renziana, che in concreto ci sta riportando indietro ai tempi di
Andreotti. Chissà forse il prossimo scenario, prima o poi, vedrà i CinqueStelle
impegnati sul palcoscenico della politica per cambiare le sorti a questo Belpaese.
Si tratta solo di aspettare per vedere cosa sarà.
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