sabato 9 aprile 2016

Contro ogni forma di violenza

http://video.repubblica.it/edizione/palermo/l-immigrato-ferito-a-palermo-suona-la-musica-del-gambia-al-balafon/234766/234432




Il quasi omicidio di Yusupha Susso mi ha suggerito alcune considerazioni
Il fatto è grave in sé. Ma più grave è la reazione della parte “marcia” della città e dei media. Il gruppetto che è andato a fare coro al momento dell’arresto del “mancato assassino” Emanuele Rubino, gli articoli di certa stampa e le posizioni dei “leghisti nostrani”. Tutto questo oscura la grande risposta di solidarietà arrivata da ogni dove, in occasione della manifestazione “Contro ogni forma di violenza”, e presuppone una domanda angosciosa: Se anche a Palermo, in quartieri dove l’accoglienza per chiunque è una regola culturale, dove le condizioni di vita creano facilmente una forma di solidarietà di sostentamento e di comunanza, possono avvenire fatti come questo di Yusupha, c’è da chiedersi dove si arriverà.
In un momento in cui la realtà quotidiana è dominata da una diffusa mancanza di solidarietà e accoglienza nei confronti di tutto quel popolo in viaggio perenne e in fuga da guerre e desolazioni, incrementata a ogni piè sospinto dalle strumentalizzazioni squallide alla Salvini, ed anche favorita dalle condizioni generali di crisi, di fronte a fatti gravi di razzismo e violenza bisognerebbe essere in grado di reagire tutti  in modo composto, ma fermo in direzione contraria.
Tutti, è impossibile, ma almeno in molti, altrimenti per il futuro non c’è speranza che le cose cambino, che la situazione migliori. Anzi la preoccupazione è che possa peggiorare, vieppiù. Siamo in presenza di una realtà spesso non solo assurda, ma anche potenzialmente criminosa, pur accettata da molti. Basta vedere l’esempio dello squallore del Porta a Porta con l’ignobile obbrobrioso Vespa che ospita il mafioso Riina jr e pubblicizza il suo libro, sostenendo, presentando l’intervista a un mafioso, l’importanza di conoscere meglio la mafia per combatterla. E il figliolo cosa dice di utile di suo padre? Che era un uomo forte, tutto d’un pezzo rispettoso di certi valori e delle tradizioni, che non sta a lui giudicare. Ecco questo ci serve per conoscere meglio la mafia, e magari converrebbe addirittura comprare il suo libro, così ben reclamizzato, che più o meno avrà lo stesso valore degli infiniti libri del Vespa, grande scrittore, ogni anno immortalato da qualche potente o dal Primo ministro di turno. Una vera potenza letteraria! Come mai non lo propongono per il nobel?
Ultima considerazione: Probabilmente è vano illudersi, se si guarda indietro nella nostra storia, nel 900 siamo passati attraverso due guerre, il fascismo, la democrazia cristiana, un ventennio col Cavaliere Nero, poi attraverso governi di salute pubblica alla Monti e Letta siamo arrivati alla rottamazione renziana, che in concreto ci sta riportando indietro ai tempi di Andreotti. Chissà forse il prossimo scenario, prima o poi, vedrà i CinqueStelle impegnati sul palcoscenico della politica per cambiare le sorti a questo Belpaese. Si tratta solo di aspettare per vedere cosa sarà.

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