Ora che la buriana è passata, che
la rappresentazione della tragicommedia è finita, che le maschere sono cadute e
hanno rivelato i veri volti dei tanti brutti ceffi; ora che lo sfacelo è
completo, che la programmazione del peggio possibile per il Paese ha raggiunto
il suo vero obiettivo, scartando via via tutti quelli falsi esposti per
confondere le idee, ecco ora dicevo si può cominciare a fare qualche
riflessione, amara, amarissima.
La prima è che il Cavaliere Nero
ha vinto di nuovo, è sempre in sella alla povera Italia, e per interposte
persone si appresta a cannibalizzarla ulteriormente, come sa far bene lui.
Molto probabilmente riuscirà anche a salvarsi il culo da tutti i processi e le
accuse che dovrebbero stroncarlo. Staremo a vedere.
La seconda è che si è persa
un’occasione unica di dare un svolta positiva alla vita di questo Paese, per
dabbenaggine e incapacità del PD-centro sinistra, e per stupida colpevole
vanagloria del Mov 5 stelle. Grande è la delusione per il comportamento di
questi oppositori, che al grido di via tutti hanno solo ottenuto di
favorire la rinascita della destra berlusconiana. Ovviamente la colpa
principale è del PD di Bersani che si è fatto harakiri col sorriso ebete di chi
non se ne sta rendendo conto. Scegliendo di non votare Rodotà ha buttato a mare
l’unica chance di trovare un accordo con il M5S, e non riuscendo a votare
neppure Prodi ha perfezionato lo sconquasso interno, e di tutto il neonato
centrosinistra.
Il tutto è accaduto con il Cavaliere Nero tranquillo alla finestra,
nella nuova veste di statista consapevole del bene del Paese, che dopo aver
recitato in tutte le maniere il ritornello del Governissimo o governo di larghe intese, lo ha alfine ottenuto con
gran vantaggio per il prossimo futuro elettorale.
Purtroppo pare non ci siano alternative, arrivati a questo punto bisogna
solo sperare che questi nuovi ministri scelti con il criterio di accontentare
un po’ tutti, (solo quelli che erano da subito per la pastetta), riescano a
fare quelle due o tre cose che sono estremamente necessarie, partendo dalla
legge elettorale. Proprio dalla immediatezza di questo provvedimento, se
tarderà o non ci sarà proprio, con la solita manfrina che tutti lo invocano ma
concretamente alla fine si accontentano del famigerato porcellum, si capirà se il buon Letta ci ha preso tutti per i
fondelli, dando ragione ai più pessimisti o realisti che tendono ad avvalorare
la tesi della sua “intima” vicinanza allo zio Gianni.
L’unica cosa certa è che il PD, come fulcro di un buon centrosinistra
per un governo del cambiamento, è
miseramente naufragato, come mai nella sua storia, dilapidando oscenamente il
grande consenso segnalato dai sondaggi e appare difficile come potrà
riemergere. Nella sua sobria, pacata, signorile conduzione Bersani si è fatto
non solo smacchiare ma anche inamidare, e ha favorito l’emergere delle tante
contraddizioni e faide che hanno caratterizzato la formazione di questo partito,
nato dalle ceneri delle varie formazioni politiche che avevano partecipato
confusamente e litigiosamente alla stagione dell’Ulivo prodiano.
Resta, cocente e dolorosa, la delusione dei cinque stelle rimasti al palo di una corsa che avrebbero potuto
vincere, magari trascinandosi i più disponibili, o anche i meno riottosi, della
confusa galassia di sinistra. Di fatto il loro altezzoso arroccamento sul picco
isolato da cui sparare di sotto su tutto ciò che si muove, ha favorito solo l’immarcescibile
fetente Cavaliere del Male.
Infine, la mia conclusione che è anche un proposito: Basta! Alla mia
veneranda età, fonte di saggezza, non
voglio più farmi sangue amaro a causa della situazione politica. Se gli
italiani, o una parte cospicua vuole lo sfacelo, si accomodi, e si becchi il futuro
che gli spetta.
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