Scrive Saviano: "Le parole pesano, e le parole del Ministro della Malavita, eletto a Rosarno (in Calabria) con i voti di chi muore per 'ndrangheta, sono parole da mafioso. Le mafie minacciano. Salvini minaccia. Il 17 marzo, subito dopo le elezioni, Matteo Salvini ha tenuto un comizio a Rosarno. Seduti, tra le prime file, c'erano uomini della cosca Bellocco e persone imparentate con i Pesce. E Salvini cosa fa? Dice questo: "Per cosa è conosciuta Rosarno? Per la baraccopoli". Perché il problema di Rosarno è la baraccopoli e non la 'ndrangheta. Matteo Salvini è alla costante ricerca di un diversivo e attacca i migranti, i Rom e poi me perché è a capo di un partito di ladri: quasi 50 milioni di euro di rimborsi elettorali rubati"
Bene, lo show del ministro bullo continua, chissà dove
ha intenzione di arrivare, il nafaraz Matteo, che ora, con chiari intenti
vendicativi, se la prende in modo
classicamente mafiosocon chi la mafia l’ha sicuramente sfidata. Pretende di mettere il suo becco adunco di
fetidopredatore su qualsiasi argomento che gli permetta di assemblare tutta la
popolazione fecciadel nostro Bel Paese, molto ma molto a rischio.
Ora sfida,
finalmente, in modo aperto l’alleato boccalone sulla questione dei vaccini, e
almeno un minimo di risposta arriva dalla ministra Grillo. Ma se non si
svegliano e alzano il tiro quelli dei 5 stelle rimarranno impallinati. E’ più
che evidente che continuerà con le sue smargiassate, che hanno anche lo scopo
di distrarre l’attenzione pubblica dall’impossibilità
di realizzare in ben minima parte il roboante programma di questo governo
bislaccamente periglioso.
E la gente sveglia e onesta che deve fare? Che può
fare? Almeno come dice Saviano rimanere attenti e vigili all’andazzo del
governazzo e impegnarsi in ogni momento per aprire gli occhi a tutti quelli
amici e conoscenti che sono finiti in bambola, storditi e rincoglioniti, che
non si rendono conto della minaccia incombente.
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