mercoledì 11 giugno 2008

Lettera aperta al Presidente della Regione Raffaele Lombardo


C’è la convinzione, ottimistica, da parte di alcuni cittadini siciliani, più coscienti di altri, sulla questione rilevantissima della gestione rifiuti, che hanno approfondito quindi la materia fino ad arrivare a delle importanti riflessioni, che Lei neo Presidente della Regione potrebbe comprendere ed accogliere queste riflessioni.

Innanzitutto perché in quanto medico, dovrebbe meglio di altri, disporre di strumenti idonei a capire la complessità della questione, e le sue implicite pericolosità, sia per l’ambiente che per la salute collettiva.

Ma, da questo punto di vista non conforta l’esperienza con il suo predecessore, Salvatore Cuffaro, anch’egli medico, eppure sostenitore di un Piano Rifiuti che prevede la realizzazione di quattro megainceneritori sul territorio siciliano.

Sarebbe oltremodo gratificante se Lei, al contrario, fosse capace di porsi su un altro piano e fosse disposto ad accogliere le indicazioni che si oppongono, con elementi concreti e scientifici, al progetto di cui sopra.

Quali sono questi elementi, suffragati da una vasta documentazione tecnico-scientifica, e non solo da esponenti di comitati civici o di organizzazioni ambientaliste?

E’ presto detto: siamo contrari al sistema che preveda -in larga o minima quantità- l’incenerimento di una parte, piccola o grande dei rifiuti. Perché inquinante e dannoso.

A questo sistema esiste, di fatto, un’alternativa valida, concreta ed efficace, basata sulla cosiddetta politica delle “R” come razionalizzazione, riduzione della produzione, riduzione dei consumi, raccolta differenziata, riciclaggio, riuso, riparazione, recupero; è un’alternativa sulla strada del progetto più virtuoso e ambizioso nominato “Rifiuti Zero”, ma che comporta da subito svariati benefici:

1) è più economica quindi fa risparmiare l’amministrazione, e già questo dovrebbe essere un buon motivo;

2) trasformando i rifiuti in beni postconsumo, che con il riciclaggio continuano la loro vita, si creano risorse tali da permettere la creazione di un gran numero di posti di lavoro, quindi incrementando l’occupazione dovrebbe essere una manna per Lei, che si propone come difensore degli interessi della regione;

3) non utilizzando sistemi di incenerimento, ma solo a freddo e con impianti di trasformazione dei materiali che ne permettano il recupero e riuso, fino al 95-99% ( tecnologia di Vedelago, conosciuta e richiesta a livello internazionale), viene di fatto eliminato ogni rischio di emissione in atmosfera di inquinanti e di veleni. E questo per Lei che è medico, dovrebbe costituire l’aspetto principale.

Ma, già si può prevedere la sua obiezione, molti altri autorevoli nomi e documenti della Scienza sostengono il contrario: che quelli che vengono definiti termovalorizzatori, intesi come inceneritori di ultima generazione tipo quello di Brescia, non fanno male e producono energia.

Si sa, anche le opinioni scientifiche sono opinabili, e spesso c’è il pro e il contro ad una determinata tesi, ma è appunto questo il nocciolo dell’intera questione.

Chi è pro lo è perché? Magari perché esiste un meccanismo d’incentivi statali, chiamato CIP6 che prevede che il 7% circa di ogni bolletta elettrica vada a chi produce energia, non in maniera alternativa da fonti rinnovabili come il sole e l’aria, bensì anche bruciando rifiuti?

Che questo sia stato fino ad oggi un fiume di denaro che è andato solo nelle tasche d’imprenditori e di petrolieri, con scarsissimi benefici anche sul piano dell’occupazione, è un dato facilmente verificabile.

Per chi è contro, questo è il motivo fondamentale.

Allora Sig. Presidente della Regione, se Lei vuole evitare che si possa pensare che non ha alcun interesse in questo business, e che al contrario tiene al bene dei suoi elettori, e come medico a rispettare il principio di precauzione, quando esistano motivi per temere che un determinato progetto pubblico possa essere pericoloso, faccia una cosa sola:

Dia la possibilità a Lei stesso e al suo staff di approfondire la materia e con un incontro con una delegazione di tecnici, studiosi e cittadini, si metta nelle condizioni di un confronto democratico e costruttivo con la popolazione.

Da un comportamento siffatto, di tale saggezza, non potrebbe che venirLe grande approvazione e considerazione. Anche da parte di chi scrive questa lettera aperta, con un certo inguaribile scetticismo.

P.S. La Sicilia può diventare l'Eldorado della produzione di energia rinnovabile, grazie al sole e al vento, e non una enorme fornace a cielo aperto.

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