domenica 29 giugno 2008

Quel che è giusto è giusto: bisogna saper riconoscere la verità, anche quando questa arriva dall’avversario. Silvio ce l’aveva detto che alle elezioni ci sarebbero stati i brogli, ma non gli abbiamo voluto credere, lo abbiamo preso in giro, ci siamo fatti quattro risate delle sue paure.
Roma, 27 marzo 2008: “ho un solo incubo, quello dei brogli“.
Taormina, 29 marzo 2008: “stiamo mettendo in campo un esercito di 120 mila persone contro gli imbrogli della sinistra“.
Chieti, 9 aprile 2008: “sono sicuro che vinceremo che ce la faremo anche se la sinistra metterà in campo la sua abilità nel fare brogli“.
E invece aveva ragione lui: ci sono stati i brogli!

Il protagonista della storia è un neo-senatore, tale Nicola Di Girolamo, eletto nella circoscrizione “estero - Europa”, e la storia la si può leggere cliccando sul titolo in blu


Una persona produce dichiarazioni e documenti falsi, grazie a questi (e alla “collaborazione” di alcuni amici) si candida senza averne diritto, fa addirittura votare altri al suo posto, viene eletto e va ad occupare abusivamente un posto in Senato. E secondo la giunta (composta da suoi colleghi) è anche un perseguitato!
Vi fa sorgere qualche domanda, sapere che il Di Girolamo è del PdL e che nella giunta suddetta sono presenti tutti i partiti (opposizione compresa)?
E vi dice qualcosa il fatto che uno dei legali del Di Girolamo si chiami Carlo Taormina?

Aveva ragione Silvio: alle ultime elezioni ci sono stati dei brogli. Perché non gli abbiamo dato retta?
Mi rimane solo un dubbio: i parlamentari eletti abusivamente, rientrano nella definizione di “clandestino” da cui questo governo vuole liberarci? Sarebbe la prima buona notizia.

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