ROMA - "Avvertiamo con particolare gioia i segnali di un clima nuovo, più fiducioso e più costruttivo. Esso è legato al profilarsi di rapporti più sereni tra le forze politiche e le istituzioni, in virtù di una percezione più viva delle responsabilità comuni per il futuro della Nazione". Papa Benedetto XVI commenta così la situazione politica italiana dopo le elezioni dello scorso aprile. Lo fa parlando alla 58esima assemblea della Cei il 29-05-08.
Questo il pensiero, ovviamente ecumenico, del Papa ma, ahimè lo è anche di larga parte dell’opinione pubblica, dei mass media e degli esponenti politici. Allora la riflessione sorge spontanea: ma quale clima intendono, quando si parla di “più fiducioso e costruttivo, o addirittura più sereno”? Dove vive questa gente, in un altro Paese, forse in quello virtuale di Second Life? O è semplicemente in malafede?
Se è vero che negli ultimi giorni abbiamo assistito ad aggressioni d’ogni genere, di stampo politico con il rialzarsi della cresta di alcune frange di destra contro studenti di opposte tendenze e cittadini di diversa etnia, o di costumi sessuali non canonici…. Se è vero che l’attacco politico del governo supportato da una campagna mediatica contro i Rom, presentati all’opinione pubblica come responsabili di ogni problema di sicurezza e immolati sull’altare dello spettacolo del nuovo autoritarismo protettivo invocato da metà del Paese, ha trovato fattiva concretezza con gli assalti ai campi nomadi di Catania, Napoli ed altre località meno note, e non pubblicizzate… Se è vero che oggi un fascismo intimo, di pensieri e di idee è più che mai presente in una larga parte del popolo italiano, che è pronto ad accettare supinamente proclami, decisioni e iniziative che all’alba degli anni 70 avrebbero fatto inorridire. . .
Se è vero che l'ultimo responso elettorale ha evidenziato un Paese spostato fortemente a destra, e ha consegnato il governo nelle mani di un manipolo di politicanti dediti solo ad interessi personali e di casta, organici e spesso collusi con le mafie, preoccupati di difendere con piglio razzistico gli spazi di falsa democrazia accessibili solo a cittadini involuti, imbastarditi dal timore di perdere i propri privilegi economici e la propria identità culturale...
Se è vero che i boss di questo nefasto manipolo sono ancora, e più che mai, personaggi che rispondono ai nomi di Berlusconi e Bossi, che dovrebbero essere solo sinonimo di guai e arretratezza, e che vengono considerati niente più che “macchiette”, anche se perniciose, dalla stampa internazionale...
Se è vero che il primo e più potente, altro non è che una specie di puffo grottesco, straricco, arrogante e irresponsabile, impunito e intrinseco con interessi deprecabili, che malgrado 5 anni di governo disastroso, è ricordato prevalentemente per una politica ad personam e per le gaffes sul palcoscenico del mondo , ma che incarna il mito del selfmademan, di un individuo dotato di grande spregiudicatezza con cui persegue il successo ad ogni costo, disposto a qualsiasi alleanza e che ha conquistato sempre più potere grazie al controllo dei media, delle tv e dei giornali, in barba ad ogni più elementare criterio di conflitto d'interessi...
Se è vero che questo Creso sempre in auge, gonfio di un ego smisurata, incredibilmente, più si produce in becere manifestazioni di offese agli avversari, in battute ridanciane e in puerili show psicoisterici, più viene ammirato e osannato da una moltitudine di individui acritici, individualisti e arrivisti che vedono in lui l'esempio da seguire in quanto provvisti della medesima filosofia di pensiero o di una costante frustrazione per l'insoddisfazione della propria vita...
Se è vero che il compagno di merende, oggi determinante nel nuovo governo, è quel Bossi, rozzo e razzista, fautore di una compagine politica fondata sul concetto di secessione, che ricalca nel mito del “celodurismo”e nei suoi simboli scenografici, quali le camice verdi e le guardie padane, quelli tipici della retorica mussoliniana, e che la sua Lega, invece di scomparire per raggiunti limiti d'idiozia come era parso qualche anno fa, ha oggi raggiunto quote inimmaginabili rastrellando anche un voto di protesta da sinistra, suicida e masochista, da elementi confusi e rassegnati dalla mancanza di rappresentanza efficace e coerente da parte delle organizzazioni più presenti del sindacato e della sinistra storica...
Se è vero che il dibattito da sempre presente all'interno della galassia della Sinistra ha finora prodotto solo un grande partito fautore di un nuovo Compromesso Storico, e la defenestrazione dal Parlamento, con ricacciata obbligatoria nel territorio, delle formazioni più “estremiste o radicali", inguaribilmente soggette a scontri intestini per questioni di visibilità...
Se è vero che con l'apporto della filosofia leghista nell'ambito delle rivendicazioni dei lavoratori torneranno con buona probabilità ad affacciarsi proposte tipo le “gabbie salariali” d'antica memoria...
Se è vero che da questo connubio a destra, sancito dal voto di una larga parte di popolazione rimbambita e appiattita su tematiche superficiali di difese egoistiche, di abbarbicamento a valori morali e sistemi sociali vecchi e sorpassati ma dominati dall'etica sempre più imperante della Chiesa e dai dettami invadenti del Vaticano, non potrà che venire un nuovo vigoroso arretramento socio-culturale dell'Italia, in netta controtendenza con quanto avviene negli altri paesi dell'Europa avanzata, compresa quella Spagna di Zapatero che pure ha sofferto di un lungo periodo buio con il franchismo...
Se è vero che anche il breve periodo della coalizione fumosa del centrosinistra ha dato preoccupanti segni di subalternità ai disegni restauratori e conservatori di un potere cattolico integralista, che utilizza come alibi lo “scontro di civiltà” con il bieco integralismo musulmano e che nel prossimo futuro l'apporto della filosofia xenofoba leghista sarà tutt'altro che marginale...
Se è vero che nel Parlamento continueranno a sedere persone condannate e tutt'altro che limpide e che al Senato ha potuto approdare il dimissionato Presidente della Regione Siciliana in odore di meriti di mafia...
Se è vero che i temi della partecipazione militare ai disegni imperialisti degli USA troveranno nuova linfa e che l'opposizione dei comitati civici ai tentativi di ampliare le basi militari nel nostro Paese si scontrerà, inevitabilmente, con repressioni feroci del tipo G8 di Genova...
Se è vero che l'impegno della lotta alle mafie non è neppure stato menzionato durante la campagna elettorale e l'unico accenno all'argomento è stato motivato dall'alta considerazione espressa da una dichiarazione di Dell'Utri nei confronti di quel Mangano, il famoso stalliere di Arcore che eroicamente ha tenuto la bocca chiusa sotto interrogatorio...
Se è vero che nei programmi del nuovo governo c'è un ritorno deciso al nucleare, con non si sa quale attenzione per lo sviluppo delle energie rinnovabili, eolico e solare, in un territorio che per la ricchezza di sole ci viene invidiato da parte delle località nordiche dove, paradossalmente, ha grande sviluppo il fotovoltaico...
Se è vero che per quanto riguarda l'emergenza rifiuti il partito trasversale interessato al business dell'incenerimento avrà sempre più campo libero per incrementare un sistema che contraddice la raccolta differenziata e il riuso, che è ormai ripudiato dall'Europa più evoluta e che con tutto il suo carico di pericolosità e inquinamento favorisce la distruzione dell'ambiente e il processo di riscaldamento del clima insidiando minacciosamente la vita sostenibile del pianeta...
Se è vero che l”emergenza creata e pilotata in Campania”, di fatto ha permesso la drammatizzazione di una situazione per giustificare decreti illiberali e repressivi come quello della militarizzazione dei siti con relativo segreto di stato e la criminalizzazione dei manifestanti, dipingendo ad uso della pubblica opinione tutti i comitati civici che hanno come unica fede la difesa del bene pubblico e lo sviluppo dei territori in maniera corretta e sostenibile, non come strumenti di confronto e valutazione delle problematiche relative ad ogni specifico territorio, bensì come dei fastidiosi ostacoli al progresso da schiacciare con il caterpillar di una dura invocata intransigente fermezza…
Se è vero infine che a fronte di tutto questo panorama inquietante che ho cercato di descrivere, sicuramente dimenticando qualche aspetto, la reazione del popolo italiano sarà quella d'indignarsi per l' esclusione dei partecipanti da qualche demenziale reality, di scandalizzarsi per la vittoria del festival di Sanremo di un cantante non gradito, o anche di scatenare una guerriglia urbana per un rigore non dato alla propria squadra del cuore, o di cadere in depressione per la magra figura della nazionale campione del mondo…
Ebbene se tutto questo è vero la mia conclusione tragica non può che essere: il clima è tutt’altro che nuovo, mi sembra lo stesso che i nostri padri hanno vissuto a metà degli anni venti, e la cosa mi atterrisce. ma di fronte a questo posso solo rifugiarmi nell'affermazione che la capacità di opposizione al marcio che avanza non verrà mai meno al sottoscritto e a tutti quei sinceri democratici, che seppur esigua minoranza non possono abdicare al bisogno intrinseco della propria coscienza di lottare per una vita pulita e per ideali di pace e libertà dallo sfruttamento, dalla corruzione e da ogni tipo di sopraffazione.
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