mercoledì 13 maggio 2009

Cossiga chiede la grazia per Adriano Sofri!


Sofri, Cossiga a Napolitano: ''Conceda la grazia''.


Roma, 12 mag. (Adnkronos/Ign) - "Le chiedo di voler concedere la grazia ad Adriano". Lo scrive, riferendosi ad Adriano Sofri, Francesco Cossiga in una lettera inviata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. ''Non credo - scrive il presidente emerito- che mi faccia velo la mia antica amicizia verso Adriano Sofri, alla cui colpevolezza non ho mai creduto anche a causa della farfugliata sentenza di condanna e dei caratteri del movimento comunista di Lotta Continua che mai ha praticato la lotta armata, se Le chiedo di voler concedere la grazia ad Adriano, una grazia che gli farebbe vivere in piena libertà una vita che già si avvia dolorosamente al suo termine a causa di gravissimi mali".



Lettera ad Adriano –maggio 2009



Dice qualche saggio:

“c’è un tempo per pensare

ed uno per agire”

ma tu Adriano hai osato viverli

in un unico momento…

in anni lontani sembra un secolo

su barricate più spesso virtuali

in giorni assidui di lottacontinua

ad un sistema che non ci piaceva…

tu sei stato “cattivo maestro”

di un pugno di ribelli

avidi di slogans e di giustizia…

tu, leader improvvisato come tanti

hai però pagato come pochi…

non credo minimamente al tuo delitto

mandante di cosa?

di un sogno per un mondo migliore?

allora siamo in molti colpevoli…

io, ero sulle stesse barricate

in altre posizioni, più estremo?

comunque immerso come tutti

in uno stupido pantano d’ideologie

che ha frenato e poi disperso

la nostra forza variopinta

ed eravamo già noglobal

convinti di avere la verità in tasca

tesi a ribaltare il vecchio mondo

per uno nuovo, tutto da decidere…

noi, eroi senza nome del 68

ti abbiamo delegato il talento

di trasferire a migliaia di giovani

quell’idea di lotta e di utopia

che animava la nostra vita

e tu paghi in modo efferato

la nostra illusione di cambiamento…

Tu stai scontando per tutti

per me, per lui

per chiunque abbia osato ribellarsi

e inneggiare all’amore libero

così come “no allo sfruttamento”…

per chi ha dovuto difendersi dai manganelli

guerrieri ingenui di una lotta impari

ai simboli di un mostro con più teste…

Certo c’è chi ha pagato di più, con la vita

ma almeno è martire riconosciuto

con il proprio posto nella storia…

tu, invece, nota firma sui giornali

non sei neppure degno della clemenza

di questo squallido Parlamento…

e tu fieramente non la chiedi

in un invidiabile atto di coerenza

al tribunale ottuso che ti ha giudicato…

tradito da ex sodali invidiosi

fragili nelle fauci di un potere vendicativo

la società di cui sei figlio irrispettoso

ti ha condannato come un emblema…

un Moloch malato -ma sempre feroce-

che ancora si serve della guerra

per esorcizzare l’angoscia globale

che da ogni latitudine lo cinge d’assedio

non conosce ripensamenti…

e anche il dogma evangelico è pura teoria,

denaro e potere, sesso e vanità

brillano sugli altari di tutte le chiese…

Io non conosco i tuoi occhi da vicino

ma so quello che sei

ed ora che la salute ti abbandona

e il nero dello sconforto

rischia di coprire il rosso sfolgorante

che ha colorato i nostri anni

oggi che perfino il nemico di allora

il Presidente con la kappa

chiede per te la grazia

posso solo dirti Grazie! per la forza

con cui hai resistito, per tutti noi

orfani di un’idea e di un impegno

cui tu ancora fai onore.

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