mercoledì 13 aprile 2011

Siamo un paese da barzelletta, ma divorato dall’odio.


Profughi, la Ue boccia l'Italia Maroni: "Ha senso restare in Europa?" - Repubblica.it
Maroni: "Meglio soli che male accompagnati". Al termine della riunione, il ministro dell'Interno italiano Roberto Maroni non ha nascosto la sua irritazione. Dopo aver definito "deludente" l'incontro, ha attaccato con toni durissimi l'Unione: "E' passata la linea secondo cui l'Italia
deve fare da sola. Mi chiedo se ha senso rimanere nell'Unione europea. Meglio soli che male accompagnati".




Ed ora, come se non bastasse, ci mettiamo in urto anche con l’Europa, che già di suo non pare ci stimi molto. Certo sbagliano Francia, Germania & C a comportarsi con il massimo dell’egoismo e a trattarci a pesci in faccia, ma forse la nostra illuminata politica estera sta raccogliendo ciò che ha seminato.
   Il problema delle onde d’emigrazione che nascono dal vasto movimento per l’emancipazione dei popoli in lotta, potenzialmente in g   Ed rado di crescere a dismisura, crea senza dubbio grandi e drammatiche difficoltà, ma non è certo con la politica a singhiozzo del nostro governo egemonizzato dalla Lega, che prima fa montare il problema pur lanciando terrorizzanti allarmi, poi poco o niente fa per organizzare modalità e strutture adeguate ad assorbire un numero ancora non esorbitante di migranti
   La verità è che alla base di tutto c’è la concezione razzista e xenofoba del cosiddetto “clandestino” che serve a toccare ed amplificare il nervo scoperto di gran parte del popolo italiano che, dimentico del suo passato di migrante straccione, ora teme grazie ad un nuovo  egoismo rinforzato dalla situazione di crisi di perdere i propri spazi di lavoro e di agibilità. Inoltre, siamo di nuovo in campagna elettorale e i temi stantii della sicurezza e della purezza della razza agitati dai leghisti vengono rinfocolati.
   Oltre a questa situazione contingente c’è poi sullo sfondo, ma costante, la questione di Berlusconi che incombe su ogni attività della politica. Analizzando ciò che accade oggi nel sentimento popolare rispetto alla questione dello schierarsi non si può non osservare come in ogni manifestazione che riguardi il Cavaliere Nero si crei una barriera di contrapposizione cruenta ai limiti di un sentimento d’0dio.
   Mai, neppure ai tempi del confronto aspro tra DC e PCI, si erano toccati livelli di così duro e volgare scontro tra le opposte fazioni. E’ diventato uno spettacolo puntuale, sia nelle piazze, che nei talk show televisivi, ed è inevitabile provare anche da spettatori un acuto moto di disapprovazione, appunto  confinante con l’odio, di fronte a certe dichiarazioni false e ipocrite dei sostenitori del Premier. La faccenda tragicomica di Ruby, nipote di Mubarak, ma pagata per evitare che si prostituisse, come dichiarato dallo stesso Berlusconi, (che notoriamente è un tipo molto generoso, pronto a dare senza nulla chiedere in cambio), è la più sconcertante.
“Se già sapeva che si prostituiva perché mai non ha chiamato Mubarak per informarlo e consigliarlo di recuperare quella nipotina troppo disinvolta?” Questo è il pensiero di uno che fino a poco prima credeva alla storiella della nipote, una persona semplice che generalmente non si sforza di approfondire troppo, ma che questa volta ha beneficiato di una improvvisa illuminazione.
E il popolo italiano? Continua a sorbirsi tutte le barzellette del capo del governo
 Questo è il grande dilemma dell’Italia contemporanea. Eppure ogni giorno aumentano i precari e i disoccupati, i cittadini ingannati, frodati e derubati da malfattori in doppiopetto, le popolazioni ridotte allo stremo e alla disperazione da disgrazie d’ogni tipo, da calamità che si potrebbero prevenire e contenere, da attentati al territorio e al bene pubblico. Bisogna ricorrere sempre ai referendum per scongiurare il rischio del nucleare e della privatizzazione dell’acqua. Basta seguire i programmi televisivi seri, d’informazione, come Report, o leggere le inchieste dell’Espresso per conoscere particolari agghiaccianti dell’ordinamento sociale: istruzione, sanità, carceri e giustizia.

Si possono apprendere notizie, generalmente celate, su scandali e corruzioni varie, e sulla ignavia complice degli amministratori pubblici, sulla volontà criminosa di non voler risolvere in maniera corretta la questione dei rifiuti e di ostacolare lo sviluppo delle energie rinnovabili.  

Settori interi della cultura, dello spettacolo, del volontariato subiscono colpi tremendi dalla politica dei tagli tremontiani, col rischio di venire annientati, mentre non vengono tagliate le spese ingenti per le scorte e le auto blu, per tutti i privilegi della Casta, per le missioni militari.

   Eppure nei sondaggi preelettorali, per quanto possano essere precisi, il gradimento alla destra di governo non diminuisce in modo significativo, e malgrado il fuoco incrociato di magistratura e opposizione e il rimbalzo di discredito a livello internazionale il Cavaliere Nero imperterrito fa comizi improvvisati dal predellino e utilizza a suo favore la partecipazione ai processi per i suoi show davanti al tribunale, con folle osannanti di comparse e figuranti prezzolati; lancia accuse che una volta ai tempi di Moro e La Malfa avrebbero scatenato dibattiti parlamentari e richieste di sfiducia con probabili dimissioni, e racconta barzellette sempre più oscene.
   Certo il governo si rinsalda sempre di più grazie alla campagna d’acquisti più squallida che si sia mai vista, con la ignobile tracotanza di mercenari che si fanno chiamare responsabili e così quasi sicuramente le varie leggi ad personam per salvare il boss passeranno malgrado  l’ostruzionismo dell’opposizione, che rischia di concludersi nel solito balbettio sterile  con qualche gridolino per uso elettorale.
   Ecco, allora, perché ogni volta che ci si confronta fra destra e sinistra, o meglio tra pro e anti Berlusconi, i toni diventano accesi e irriducibili, al limite dell’odio. Addirittura abbiamo assistito ad un prete che durante il programma Exit de la 7 ha rivelato di pregare Dio che lo tolga di mezzo con un ictus, visto che non è possibile liberarcene in alcun modo. Questo è ciò che ci ha regalato l’era berlusconiana, che appare ancora tutt’altro che conclusa.






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