Finisce
un anno, che era cominciato con gli URRA’! per il disarcionamento del Cavaliere
Nero, con il ritorno, sotto traccia, ma sempre dannoso dello stesso, impegnato
in una campagna elettorale allo sfinimento, più per noi che per lui. In tanti si
era gioito quando il personaggio, il più squallido e funesto che abbia mai impestato
il panorama politico dagli anni del dopoguerra ad oggi, si era finalmente
dovuto fare da parte, lasciare quel potere che aveva gestito per quasi un
ventennio, sciagurato e tragigrottesco.
Un lungo periodo della storia italiana, che
solo in seguito si potrà definire con precisione, ma che è stato caratterizzato
dal velenoso egocentrismo sparso ovunque nel tessuto sociale del Paese. Gran
parte della popolazione ne è rimasta contagiata e, rincretinita dal fascino letale
del Grande Ricco Imbonitore e dalla nuova cultura imperante dei Reality
televisivi, non si è curata di controllare che cosa facessero realmente i
propri rappresentanti delle istituzioni, permettendo così la più ampia e
sregolata man bassa di risorse pubbliche e la più oscena cancrena da corruzione
in ogni ganglio vitale di questa sventurata Nazione. Basta vedere che cosa ha
trasmesso e svelato il programma più coraggioso e utile della Rai: Report della
mai abbastanza stimata Milena Gabanelli.
Certo si era anche pensato che, dato il DNA
luciferino del soggetto, non si potesse stare proprio del tutto tranquilli, che
nell’ombra il suo malefico influsso si sarebbe continuato ad avvertire, in
qualche modo. E infatti, il suo Partito Di Ladroni ha continuato a
rappresentare per il governo Monti un freno e un ricatto latente, che ne ha minata
l’azione. Ancora non è facile capire fino in fondo le positività e le
negatività di questo interregno tecnico, fermo restante che alcune scelte sono
state considerate indispensabili, data la situazione catastrofica, economica,
del Paese.
Indubbiamente dopo il grande ottimismo per
un rappresentante del governo, finalmente presentabile e degno di stima a
livello internazionale, che era chiamato a una specie di miracolo, a togliere
dal fuoco le castagne che avevano lasciato i precedenti amministratori, di
fronte al tremendo tributo di sacrifici e all’impoverimento generalizzato della
popolazione, qualche dubbio e delusione sono stati inevitabili.
Nessuno si era illuso che il Professore
fosse uomo di sinistra, ma si era sperato che succedendo alla Corte dei Miracoli,
che tanto aveva demolito e screditato il ruolo dei politici agli occhi della
gente, sarebbe stato capace e così coraggioso da invertire totalmente il
sistema, bonificando quell’insieme di privilegi e di corruzione che aveva
caratterizzato la Casta. Forse più di quel che ha fatto non gli è stato
possibile. Mah! Si vedrà, se avrà un nuovo ruolo, o una diversa occasione, nel
futuro.
Per chiudere il discorso sul ritorno del
Demone, oggi i sondaggi lo danno messo male, si sa, come tutta quella destra horribilis da lui capeggiata, compreso quel
che resta del manipolo dei razzisti leghisti, -tutta gente che nell’anno trascorso ha riempito le
pagine dei giornali e gli schermi televisivi non per gli infiniti stucchevoli
talkshow, ma per le loro “brillanti” operazioni di ladrocinio e corruzione, finalmente
rivelate dalla magistratura- però dal Malefico tutto ci si può aspettare,
magari un’altra statuetta o un falso attentato che lo riporti in auge come
povera vittima.
Invero, sembra ormai completamente andato
di testa e, anche le sparate come la fidanzatina di quasi cinquant’anni più
giovane (ha quasi l’età del suo ultimo
figlio) pare non suscitino più lo stesso clamore redditizio, ma è sempre un
uomo ricchissimo, -che si può permettere di pagare gli alimenti alla ex moglie,
nella modica cifra di 100 mila euro al giorno-, e la ricchezza smodata può
comprare tutto e tutti.
Ecco, anche queste notizie, a cospetto di
una realtà tragica e difficile per molte persone e famiglie, per una quantità
crescente di lavoratori che vengono sputati fuori dai loro posti, per una
umanità di migranti che vivono in baracche e s’arrabattano a scampare la
giornata con il rischio di essere acciuffati come clandestini e indesiderati, appunto
queste notizie di schiaffi alla miseria fanno male e fanno incazzare.
Io, qua lo dico con sincerità, odio i
ricchi, tutti ma specialmente quelli che sono egoisti, menefreghisti degli
altri, quelli la cui ricchezza dipende dalla povertà e dallo sfruttamento di
altri individui. Io questi li vorrei tutti affogati in una cloaca di merda, o
in alternativa ai lavori forzati con palla di ferro al piede. Oppure, in
maniera più creativa e democratica, si potrebbe costringerli a lavorare per
sanare il territorio che molti di loro hanno contribuito a saccheggiare,
potrebbero essere utilmente impiegati in occasione di eventi catastrofici,
terremoti ecc, che non mancano mai. Insomma sarebbe una giusta legge del
contrappasso, se fosse possibile un governo concretamente saggio ed equanime.
Intrigante è l’idea di una mia amica molto
saggia che raffigura l’ipotesi di uno straricco alla Zio Paperone che si chiude
nel suo personale armadio cassaforte per contare il suo sporco denaro e ci
rimane dentro per sempre, perché semplicemente si guasta la serratura. Magnifico.
Ovviamente sono solo sogni ad occhi aperti,
stupida consolazione davanti allo sfacelo sempre più grave e diffuso di questo
mondo. L’anno che se ne va non ha portato maggiore consapevolezza sulla gravità
della salute della Terra e quindi capacità di organizzare interventi e
politiche per correre ai ripari, per invertire la rotta. Questi temi, come
quello della decrescita al posto di una crescita insostenibile, dello sviluppo
di energie rinnovabili al posto del petrolio che non è inesauribile ecc, sono
sempre appannaggio di poche minoranze più coscienti, ma che purtroppo non
detengono alcun potere politico o economico.
I temi riguardanti la preservazione del
territorio, la bonifica delle aree inquinate in anni precedenti e la politica
di prevenzione per evitare nuovi inquinamenti, a causa della scorretta gestione
dei rifiuti e delle industrie in genere, non trovano accoglienza realizzativa
nella stragrande maggioranza dei poteri politici del mondo.
Paesi come la Cina e l’India che si
affacciano sul mercato globale esigendo la loro parte di produzioni e consumi,
mantenendo le sperequazioni di classe, e anzi aumentando l’appartenenza a quella
minoranza dell’1% che detiene il potere economico finanziario universale, riproducono
lo stesso sistema di sempre. Proprio lo sviluppo enorme di questi grandi Paesi,
pare sia alla base della grave crisi mondiale, che più colpisce la parte
occidentale del globo, che fino ad oggi ha vissuto- al di sopra delle proprie
possibilità- sulle loro spalle, e sullo sfruttamento d’origine coloniale. Io mi
chiedo se le cose stanno proprio così che speranze ci sono per le future
generazioni di uscire da questo cul de sac?
Poi, per cercare di osservare la realtà nei
vari aspetti, bisogna soffermarsi sulla grave condizione permanente in vaste
aree dell’universo femminile. La violenza brutale, possessiva, spesso omicida
del maschio nei confronti di una donna, che rappresenta l’origine stessa della
specie, nella sua specifica funzione di madre, è assolutamente insopportabile. Ogni
individuo di sesso maschile ha avuto origine da una femmina, e se riesce a
colpirne una qualunque, e non per autodifesa, l’unica spiegazione possibile è
quella di uno stato d’insania mentale o d’improvvisa demenza.
Ma sono tante le situazioni da analizzare,
che ci vorrebbe un libro intero, dalla questione delle carceri che non
interessa nessuno, di chi vive libero, se non l’indomabile
DonChisciottePannella, a quella della continua crescente emergenza dei migranti,
che fuggono da condizioni più tremende di quelle che trovano, comunque pessime,
negli approdi raggiunti a fatica.
Tutti gli aspetti, più particolareggiati
della realtà che stiamo vivendo, non fanno altro che confermare, purtroppo e
senza molte speranze di mutamento, che il nostro mondo continua a essere, da
sempre, un’occasione propizia per vivere bene, economicamente parlando, solo
per pochi. Non sono servite le rivoluzioni d’ogni tipo a mutare, se non per quote
minime, quest’andazzo. Oggi poi pare che le capacità di ribellioni efficaci,
siano sempre meno. Sta prevalendo un atteggiamento di sostanziale accettazione,
supina o combattiva, dello status quo.
Lontane nel passato, le grandi lotte delle
masse sfruttate e dei neri schiavizzati, oggi l’imperativo è di carattere
economico finanziario speculativo, che passa sopra a tutto, alle condizioni di
vita della gente e alle modalità di sviluppo delle nazioni, senza peraltro
eliminare i pretesti per guerre d’ogni tipo, perfino fratricide.
Anche situazioni difficili di conflitti
perenni come quello israelo-palestinese sono caratterizzate da alti e bassi nel
tentativo, più teorico che concreto, di arrivare alla pace e sono comunque
occasione per mantenere grandi masse nelle condizioni più nere. Così come in
Africa a ogni risultato positivo di maggiori libertà da colonialismi e dittature
fanno contraltare situazioni stabili di fame, miseria e strage.
Fortunatamente c’è sempre chi, anche se
minoranza, lotta e si oppone a ogni tipo d’illegalità e d’ingiustizia, così’
come facevo anch’io quando le forze mi sorreggevano meglio e il pessimismo era
attenuato dal bisogno di provarci comunque, a cambiare le cose.
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