venerdì 21 dicembre 2012

Lettera da una nuova Lampedusa

 Sono sempre più convinta che la politica europea sull’immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l’unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l’Europa  motivo di vergogna e disonore.
http://www.nobordersmagazine.org/2012/11/appello-giusi-nicolini-lampedusa-unione-europea/

Basta un sindaco diverso, e cambia tutta la musica. Ma ancora il livello di comprensione della maggioranza del Paese nei confronti di questa difficile emergenza della nostra attualità è basso, e in periodo di crisi diventa ancora più problematico. Eppure, come si può evincere dall'intervista qui sotto a Staglianò, senza gli immigrati saremmo ancora di più nella merda.

Intervista a Staglianò, autore di “Grazie. Ecco perché senza gli immigrati saremmo perduti”http://www.cortocircuito.re.it/intervisita-riccardo-stagliano/





Un popolo senza memoria


arrivano a noi da mille inferni
con il sorriso stanco della speranza
nudi e curvi su gusci dolenti
attraverso mari forza nove …

spettri esangui laceri come larve
cercano spazi di vita
senza guerre e carestie
hanno pagato laidi caronti
sognando la luce della nostra civiltà…

e cosa trovano?
divise scure d’odio a respingerli
a ricondurli nel loro inferno
a sbarrargli la via dell’illusione
a stuprargli l’anima…

qualcuno sfugge
come anguilla tra le maglie della rete
e si accontenta pericoloso clandestino
di spalare la nostra merda aristocratica
di faticare per un pugno di sale
per una dimora catapecchia…

c’è chi con il solo coraggio
di una sorda disperazione
si rassegna senza leggi né diritti
a sfidare la violenza becera
di una filosofia razzista e di stato
resistendo per un progetto di futuro…

ma loro, gli altri che cosa pensano?
ignavi cittadini evoluti
al più fanno spallucce
se invece fieri oppositori
nella strenua difesa
di valori esclusivi e sacri principi
son pronti al massacro del nemico
ahimè dimentichi di un passato
troppo lontano di avi migranti…

e sono tanti, troppi
gli italiani oggi senza memoria


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