1973 – Cile: il golpe militare di Augusto Pinochet rovescia il governo, il presidente Salvador Allende muore durante le ultime fasi di assalto al palazzo presidenziale.
2001 – Attacco terroristico dell’11 settembre 2001: negli Stati Uniti il dirottamento di tre aerei provoca il crollo del World Trade Center a New York e danni all’ala destra del Pentagono, mentre un quarto aereo si schianta in Pennsylvania: muoiono quasi 3000 persone.
11 SETTEMBRE 1973
Suicidati! presto, Salvador Allende!
(stanno arrivando…)
il tuo corso è finito,
interrotto insieme al cammino
sulla “via cilena al socialismo”...
È finito l’arduo esperimento
che ti aveva assegnato il tuo popolo
e che la parte sinistra del mondo
seguiva con trepidazione…
Suicidati! presto, Compagno Presidente!
(ti attaccano dalla terra e dal cielo…)
hanno infranto la provetta
e l’esperimento è culminato in tragedia,
stanno cercando di fermare
le coscienze in movimento della gente
sterminandola a cannonate…
Suicidati! presto!
(stanno violando il Palacio...)
Basta, hanno detto
con questo tentativo presuntuoso
di ristabilire -o inventare?
l’equilibrio delle dignità umane,
di ridurre il dislivello
tra uomini ricchi e uomini poveri,
idee assurde pericolose
guai se prendono piede,
lo sciame ingrossa e diventa molesto
occorre un potente insetticida…
Suicidati! presto!
(ti stanno cercando...)
Hanno deciso di sbarazzarsi di te
e delle utopie che incarnavi,
Unidad Popular , le riforme sociali
tutto finito! pregi e difetti del tuo sforzo
di raccogliere le voci delle poblaciones,
le audaci nazionalizzazioni,
il braccio di ferro con la Demoipocrisia,
l’ingenua imperdonabile fiducia
nella”neutralità delle divise”
tutto finito!
un sogno dì civiltà infranto…
Suicidati! presto!
(stanno fiutando il tuo odore...)
non sei più l’uomo di governo
“un pò buffo, bonario
dai piccoli passi decisi,
duro e ostinato dietro ai baffetti,
e dall’inquieta vivacità dello sguardo”
come la stampa ti dipingeva
con la solita pettegola retorica,
ora sei solo uno che ha voluto strafare
fare il passo troppo lungo,
un ingenuo della politica…
Suicidati! presto!
(ecco i mastini ringhiosi...)
non lasciare ai gorilla amerikani
agli squallidi scagnozzi della CIA
il piacere USAdico
di troncare con le loro mani
lorde di crudeltà autogiustificate
la tua vita di coraggioso riformista…
Suicidati! presto, Presidente Allende!
( già ti prendono di mira…)
perché l’11 Settembre 1973
ha incominciato a cadere sul Cile
una fitta pioggia scarlatta
che molto troppo tempo
scorrerà in rivoli e torrenti
fino a formare ed ingrossare
un grande lago di sangue cileno…
Suicidati!
(ormai non c’è più tempo)
ecco al tuo posto di comando
sulla tolda del Palacio de la Moneda,
lega il tuo nome
e quello del tuo popolo
a questo tristissimo giorno
infausto per tutta l’umanità,
destinato a diventare indelebile nella storia
doloroso come una sconfitta bruciante
per chiunque sia ancora costretto
a battersi per la propria libertà,
splendente per chi vive nella lotta
ed è comunque disposto
anche al sacrificio della propria vita
per gli ideali di giustizia ed equità…
Un posto discusso e pieno di “ma”
certamente ben più scomodo per loro
per i tuoi assassini
di quanto potrà mai esserlo
per te martire o eroe.
Un altro terribile 11 Settembre
la storia deflagra nel tuo ventre molle
Oh! America!
con la violenza spettacolare
di un film del terrore, mai immaginato
se non da un regista pazzo
orrendamente geniale
come un Luthor incarnato,
colpendo facili bersagli ignari
con aerei-ordigni carichi
d’odio etnico religioso,
spazzando le coscienze
del resto del mondo attonito
affacciato alla finestra tv…
la storia ti ha centrato nel simbolo
del tuo potere cibernetico
nei cento e più piani
crollati come fragili simulacri
del tuo sontuoso capitalismo
nella polvere multietnica
di mille dipendenti d’ogni fede e colore…
Oh! America!
Noi cittadini del mondo
piangiamo sull’immane tragedia
nello spettacolo reiterato
di quell’incredibile videogame
che ha sconvolto e sgretolato
la tua inviolabilità…
Viviamo ogni giorno
nell'incertezza dei dogmi
e nelle diverse rappresentazioni della verità
in attesa di una perla di luce
che rischiari il buio della sala
dove ormai si proietta un film annoso
denso di colpi di scena
ma con un finale interattivo
che in molti cercano di comporre
e anche quel ferro-cemento
possente che si sgretola come sabbia
è solo una sequenza
che non avremmo mai voluto vedere
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